Avete fatto il grande passo verso la mobilità elettrica. Di sicuro il coraggio non vi manca, eppure qualche dubbio vi sarà venuto. Al di là di dover fare i conti con l’autonomia, questione che riguarda solamente l’auto (è il mix tra capacità della batteria e il consumo), per sfruttare a pieno le potenzialità di quest'ultima serve un apparecchio per la ricarica domestica, quella che viene ormai genericamente chiamata wallbox, anche se il nome, a ben guardare, è un marchio registrato: appartiene appunto alla Wallbox, azienda fondata in Spagna nel 2015.

Non è l’unico modo, ovviamente: ci si può sempre attaccare a una presa Schuko (con l’apposito cavo in dotazione al veicolo), che però eroga al massimo 16 A (e quindi poco più di 2 kW). Ed essendo la capacità degli accumulatori in certi casi ormai prossima agli 80-100 kWh e, comunque, quasi sempre sopra i 40, i tempi necessari sono lunghissimi: da 15 a oltre 40 ore. Ecco perché la wallbox diventa imprescindibile per un utilizzo sereno della propria Bev, o anche di un'ibrida plug-in. Con il vantaggio di sfruttare le soste notturne mentre è parcheggiata sotto casa in un luogo privato, anziché incustodita alla colonnina pubblica. Ciò detto, il contatore regge o si deve aumentarne la potenza? E, se sto ricaricando, sono obbligato a scegliere tra l'auto, l’asciugacapelli o la lavatrice?

Energia per tutti

Per vedere come le wallbox funzionano nella pratica, ne abbiamo testate quattro piuttosto diverse tra loro. Sul mercato ve ne sono moltissime, con prezzi variabili da poche centinaia a un paio di migliaia di euro. Possono essere acquistate direttamente e poi installate dal vostro elettricista di fiducia (che dovrà redigere un certificato di conformità) oppure ci si può rivolgere allo stesso venditore, qualora offrisse tale servizio, se non direttamente al provider di energia. I costi dipendono anche dalle funzioni integrate: le più evolute sono in grado di fare una scelta selettiva dell’energia da inviare alla batteria dell’auto, fornita da un eventuale impianto fotovoltaico o da un sistema parallelo di accumulo (power station). Programmabili anche da remoto, le wallbox gestiscono la ricarica in base al tipo di contratto di fornitura della corrente, adattandosi dinamicamente alle mutate condizioni tariffarie dell'azienda erogatrice. Insomma, sono scatole "intelligenti" che fanno risparmiare.

Le altre protagoniste

Per il test, le "utenze" sono state una BMW iX2 e una stufetta da 2000 W. Benché le nostre quattro wallbox siano tutte disponibili anche in versione da 11 o 22 kW per impianti trifase a 400 V (tipici di applicazioni industriali), abbiamo simulato un classico collegamento domestico a 220/230 V monofase da 7 kW, settato a 30 ampere, per tenerci un po’ di margine sui 32 massimi tollerati. Le abbiamo collegate una alla volta a una presa da 64 A (con l'interposizione di un interruttore differenziale di sicurezza, benché i quattro charger siano tutti dotati di protezione interna), mettendo alla prova anche la capacità di modificare l’erogazione verso l'auto in presenza di variazioni nel fabbisogno di corrente, senza interruzioni del servizio. Nelle prossime pagine vi raccontiamo come ciascuna si è comportata.

Enel X Waybox Pro Cellular

2.299 Euro

Il prezzo comprende l’installazione fatta direttamente dall’Enel e un pacchetto di servizi

7/22 Kilowatt

La potenza massima erogabile in collegamento monofase 230 V oppure trifase a 400 V

5 Metri

La lunghezza del cavo. Altrimenti, come nel caso della versione in prova, si utilizza quello dell’auto

Scheda tecnica

Dimensioni (cm) Altezza 42 - Larghezza 18 - Profondità 15
Area d'installazione (cm) 58x32 - Altezza da terra > 90
Peso con cavo (kg) 7,9/4,1
Potenza monofase (kW/A) Fino a 7,4 kW/32
Assorbimento in stad by (W) 9,6
Display No
Sim dati
Prodotta in Polonia

In questo caso abbiamo un provider di energia che propone la sua apparecchiatura (anche a chi ha un fornitore diverso), eventualmente comprensiva d’installazione. La Waybox di Enel X è in grado di programmare autonomamente la ricarica nella fascia più economica del contratto di fornitura e di modularla in funzione dell’energia proveniente dall’impianto fotovoltaico. Inoltre, permette di aderire alla sperimentazione Arera–GSE per aumentare la potenza al contatore fino a 6 kW in determinate fasce orarie, senza costi aggiuntivi. Non ha un display, ma comunica il suo stato cambiando il colore dell’anello che circonda la presa d’uscita. La registrazione al sito richiede qualche minuto: l’app dedicata è molto esaustiva e abbastanza intuitiva.

Risultati della prova

Corrente a vuoto (ampere)
Wallbox collegata, macchina staccata
0,14
Corrente di ricarica effettiva (ampere)
Wallbox collegata, macchina attaccata
28,0
Corrente con carico aggiunto (ampere)
Wallbox collegata, macchina e stufetta attaccate
35,0
Tempo di adeguamento (secondi)
Per ridurre il carico complessivo a meno di 30 ampere
8
Distacco contatore
In caso di sovraccarico prolungato
No
Ripristino max ricarica
Ritorno alle condizioni originali
Si

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Wally Entry

490 Euro

Si tratta dell'entry level dell'importatore astigiano LaScossaElettrica

7 Kilowatt

Esiste anche la trifase da 22 kW, che costa 590 euro

5 Metri

Il cavo è integrato, come quasi sempre accade

Scheda tecnica

Dimensioni (cm) Altezza 38 - Larghezza 18 - Profondità 12
Area d'installazione (cm) non specificata - Altezza da terra 150
Peso con cavo (kg) 4,5
Potenza monofase (kW/A) Fino a 7 kW/32
Assorbimento in stad by (W) < 7
Display
Sim dati No
Prodotta in Cina

Come lascia intuire il nome, la Wally Entry è la soluzione minima per garantirsi la possibilità di allacciare l'auto elettrica nel proprio box. La provenienza cinese e alcune semplificazioni (come la scelta di comunicare via wi-fi anziché con una Sim dati) spiegano il divario di prezzo con le altre wallbox qui rappresentate. Non è incluso neppure il modulo per la gestione dell'eventuale impianto fotovoltaico. In compenso, dispone dell'applicazione Tuya, che è riconosciuta da Google e Alexa: di conseguenza, con la Entry si può interagire tramite comandi vocali. La grafica dell'app di controllo della ricarica è essenziale, ma le informazioni sul display non mancano.

Risultati della prova

Corrente a vuoto (ampere)
Wallbox collegata, macchina staccata
0,11
Corrente di ricarica effettiva (ampere)
Wallbox collegata, macchina attaccata
28,3
Corrente con carico aggiunto (ampere)
Wallbox collegata, macchina e stufetta attaccate
36,0
Tempo di adeguamento (secondi)
Per ridurre il carico complessivo a meno di 30 ampere
5
Distacco contatore
In caso di sovraccarico prolungato
No
Ripristino max ricarica
Ritorno alle condizioni originali
Si

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Wally Ohme

899 Euro

Il prezzo questa versione monofase. Con ulteriori 100 euro, si passa al modello trifase da 11 kW

7,4 Kilowatt

La potenza complessiva, che nasce da corrente monofase a 230 V

5 Metri

La lunghezza del cavo, che si può avere anche di 7 metri

Scheda tecnica

Dimensioni (cm) Altezza 17 - Larghezza 20 - Profondità 10
Area d'installazione (cm) 37x40 - Altezza da terra 100-140
Peso con cavo (kg) 4,0
Potenza monofase (kW/A) Fino a 7 kW/32
Assorbimento in stad by (W) < 3
Display
Sim dati
Prodotta in Irlanda

Compattissima e leggera, la Ohme offre prestazioni interessanti in rapporto al prezzo. Non ha bisogno di componenti aggiuntivi per modulare verso l'auto in ricarica l'energia dell'impianto fotovoltaico. L'adattamento intelligente e dinamico delle correnti erogate si integra con il piano tariffario, ricevendo aggiornamenti online. C'è la versione trifase da 11 kW e non quella da 22 kW, ma non è un grosso limite, visto che le elettriche in grado di accettare tale potenza in CA sono pochi. Interessante la possibilità d'inserire le credenziali dell'auto per ottenere un dialogo bidirezionale tra wallbox e vettura. Si è dimostrata eccezionalmente rapida nell'adattare l'erogazione in presenza di carichi aggiuntivi. Non molto scenografica, ma efficace, l'interfaccia con l'app.

Risultati della prova

Corrente a vuoto (ampere)
Wallbox collegata, macchina staccata
0,11
Corrente di ricarica effettiva (ampere)
Wallbox collegata, macchina attaccata
28,4
Corrente con carico aggiunto (ampere)
Wallbox collegata, macchina e stufetta attaccate
35,5
Tempo di adeguamento (secondi)
Per ridurre il carico complessivo a meno di 30 ampere
2
Distacco contatore
In caso di sovraccarico prolungato
No
Ripristino max ricarica
Ritorno alle condizioni originali
Si

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Myenergi Zappi

1.193 Euro

L'importo è relativo al modello testato, con cavo incluso

7 Kilowatt

Collegata in monofase. Altre versioni arrivano a 22 kW in trifase

6,5 Metri

La lunghezza del cavo (ma vi sono versioni che non ce l'hanno)

Scheda tecnica

Dimensioni (cm) Altezza 44 - Larghezza 28 - Profondità 12
Area d'installazione (cm) non specificata - Altezza da terra non specificata
Peso con cavo (kg) 7,2/3,3
Potenza monofase (kW/A) fino a 7 kW/32
Assorbimento in stad by (W) 3
Display
Sim dati No
Prodotta in Inghilterra

Giunta alla terza generazione, la centralina Zappi ha già conquistato parecchi clienti. Non molto economica, ha dalla sua una grande flessibilità d'impiego, essendo in grado di gestire nel modo più conveniente varie fonti di energia (solare, eolico e persino microidroelettrico), oltre alla rete elettrica; volendo, può sfruttare pure una batteria di accumulo domestica. Compensa la mancanza della Sim con una presa ethernet e il wi-fi. Completamente programmabile, permette di scegliere gli orari più convenienti, oltre al bilanciamento del carico dinamico. Offre tre modalità di ricarica: Fast, Eco ed Eco+. La gestione tramite app è intuitiva e completa, così come le informazioni sul display.

Risultati della prova

Corrente a vuoto (ampere)
Wallbox collegata, macchina staccata
0,10
Corrente di ricarica effettiva (ampere)
Wallbox collegata, macchina attaccata
28,0
Corrente con carico aggiunto (ampere)
Wallbox collegata, macchina e stufetta attaccate
35,8
Tempo di adeguamento (secondi)
Per ridurre il carico complessivo a meno di 30 ampere
5
Distacco contatore
In caso di sovraccarico prolungato
No
Ripristino max ricarica
Ritorno alle condizioni originali
Si

GIUDIZIO COMPLESSIVO