Viabilità

Guerra all'auto

Trenta all'ora e pedalare

Abbattere il limite di velocità e mettere veicoli a motore e biciclette sulla stessa strada sta producendo congestione e incidenti. Anche a Parigi, apripista già seguita da alcune città italiane, i numeri smentiscono le presunte virtù del provvedimento

di Fabrizio Formenti e Antonio Calitri | foto di Alberto Dedè |

Le città italiane vogliono che si vada a 30 km/h. Dappertutto, non soltanto nella viabilità secondaria e di quartiere: quella in cui ha senso imporre un tale limite, anche se spesso diventa inutile, perché è la conformazione stessa della strada a dettare un'andatura molto ridotta. Una cattiva interpretazione del concetto di sicurezza, che individua esclusivamente nella velocità la causa dei pericoli (oltre che nell'automobile la ragione unica di tutti i mali delle nostre aree metropolitane), sta inducendo un numero crescente di amministrazioni locali – le prime sono state Bologna e Torino – ad adottare questa politica. Sbandierando esempi internazionali che, però, pochi si curano di analizzare con attenzione.

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