Una lettera, tre colori, cinquant'anni. La storia del reparto M e del suo logo azzurro-viola-e-rosso affonda le radici all'inizio degli anni 70, anche se poi ci volle qualche anno per vedere quella lettera realmente indossata da un'automobile. Dettagli, visto che la M1 ha dato vita a una storia di passione senza interruzioni o cedimenti. Una saga che ha contribuito a definire meglio i contorni del marchio, portando all'apogeo i suoi valori fondanti. Un processo che proprio quei tre colori spiegano alla perfezione: l'azzurro presente nello stemma BMW, il rosso da sempre inscindibilmente legato alle corse e il viola. Che, dei primi due, altro non è che la somma. Come dire l'unione di due mondi, che da cinque decadi realizza oggetti straordinari. Immaginati, voluti e costruiti attorno all'idea stessa della performance, ma non per questo incapaci di evolversi e interpretare i tempi.
Attraverso i decenni, l'idea primigenia non ha perso di vista se stessa, ma è riuscita a declinarsi e a dare vita a diverse interpretazioni. Sfumature, se volete. Fatto sta che da queste gradazioni nascono automobili molto diverse tra loro. Le protagoniste di questa prova sono un esempio perfetto di quel che vi sto dicendo. Un crescendo che parte con un paio di M Performance, ovvero versioni pompate ma pur sempre da incasellare accanto alle altre versioni del modello, e culmina con una M vera e propria. Da un lato, la M240i xDrive Coupé e la i4 M50, dall'altro la M4 Competition M xDrive. Due M Performance? Non è un caso: sono qui per mostrare le diverse interpretazioni delle quali parlavo prima.
Una, infatti, custodisce nel cofano il sancta sanctorum della tradizione, ovvero un sei cilindri in linea di tre litri; l'altra apre il mondo M all'elettricità. Un primo passo, per nulla timido, verso il nuovo che inevitabilmente ci aspetta, per dimostrare che prestazioni e passione possono esistere anche senza cilindri. Discorso che sarà ancora più vero se arrivasse una M tout court a batteria. I pasdaran della biella, nel caso, trovino la forza di accettare.
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Motore
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- Anteriore longitudinale, benzina
- 6 cilindri in linea
- Alesaggio 82,0 mm
- Corsa 94,6 mm
- Cilindrata 2.998 cm3
- Potenza max 275 kW (374 CV) da 5.500 a 6.500 giri/min
- Coppia max 500 Nm da 1.900 a 5.000 giri/min
- Blocco cilindri e testa di lega leggera
- 2 assi a camme in testa, doppio variatore di fase, alzata variabile delle valvole di aspirazione, 4 valvole per cilindro (catena)
- Iniezione diretta, turbo e intercooler
- Filtro antiparticolato
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Trasmissione
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- Trazione integrale
- Cambio automatico a 8 marce
- Differenziale posteriore autobloccante
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Pneumatici
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- Pirelli P Zero Ant. 225/40R19 93Y Post. 255/35R19 96Y
- Kit di riparazione
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Corpo vettura
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- Scocca di acciaio con parti di alluminio, 3 volumi, 2 porte, 4 posti
- Avantreno MacPherson a doppio snodo, molle elicoidali, barra stabilizzatrice
- Retrotreno multilink a 5 leve, molle elicoidali, barra stabilizzatrice
- Ammortizzatori idraulici a controllo elettronico
- Freni a disco autoventilanti, Abs ed Esp
- Sterzo a cremagliera, servocomando elettrico
- Serbatoio 52 litri
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Dimensione e massa
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- Passo 274 cm
- Carreggiata anteriore 158 cm, posteriore 157 cm
- Lunghezza 455 cm Larghezza 184 cm Altezza 140 cm
- Massa 1.765 kg, a pieno carico 2.165 kg
- Bagagliaio da 390 dm3
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Prodotta a
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- Lipsia (Germania)
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Motore
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- Elettrico sincrono
- Potenza max 190 kW (258 CV)
- Coppia max 430 Nm Posteriore
- Elettrico sincrono
- Potenza max 230 kW (313 CV)
- Coppia max 365 Nm Dati di sistema
- Potenza max 400 kW (544 CV)
- Coppia max 795 Nm
- Pot. max omologata 125 kW (170 CV)
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Batteria
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- Agli ioni di litio, sotto il pianale
- Tensione 398,5 volt, energia 83,9 kWh (netta 80,7 kWh)
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Trasmissione
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- Trazione integrale elettrica
- Riduttore a rapporto fisso
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Pneumatici
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- Pirelli P Zero Ant. 255/35R20 97Y Post. 285/30R20 99Y
- Kit di riparazione
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Corpo vettura
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- Scocca di acciaio con parti di alluminio, 3 volumi, 4 porte, 5 posti
- Avantreno MacPherson a doppio snodo, molle elicoidali, barra stabilizzatrice
- Retrotreno multilink a 5 leve, molle elicoidali, barra stabilizzatrice
- Ammortizzatori idraulici a controllo elettronico
- Freni a disco autoventilanti, Abs ed Esp
- Sterzo a cremagliera, servocomando elettrico
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Dimensione e massa
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- Passo 286 cm
- Carreggiata anteriore 159 cm, posteriore 161 cm
- Lunghezza 478 cm Larghezza 185 cm Altezza 145 cm
- Massa 2.290 kg, a pieno carico 2.735 kg, rimorchiabile 1.600 kg
- Bagagliaio da 470 a 1.290 dm3
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Prodotta a
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- Monaco di Baviera (Germania)
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Motore
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- Anteriore longitudinale, benzina
- 6 cilindri in linea
- Alesaggio 84,0 mm
- Corsa 90,0 mm
- Cilindrata 2.993 cm3
- Potenza max 375 kW (510 CV) a 6.250 giri/min
- Coppia max 650 Nm da 2.750 a 5.500 giri/min
- Blocco cilindri e testa di lega leggera
- 2 assi a camme in testa, doppio variatore di fase, alzata variabile delle valvole di aspirazione, 4 valvole per cilindro (catena)
- Iniezione diretta, 2 turbo e intercooler
- Filtro antiparticolato
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Trasmissione
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- Trazione integrale
- Cambio automatico a 8 marce
- Differenziale autobloccante a controllo elettronico
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Pneumatici
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- Continental SportContact 6 Ant. 275/35ZR19 100Y Post. 285/30ZR20 99Y
- Kit di riparazione
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Corpo vettura
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- Scocca di acciaio con parti di alluminio e di fibra di carbonio
- 3 volumi, 2 porte, 4 posti
- Avantreno MacPherson a doppio snodo, molle elicoidali, barra stabilizzatrice
- Retrotreno multilink a 5 leve, molle elicoidali, barra stabilizzatrice
- Ammortizzatori idraulici a controllo elettronico
- Freni a comando elettroidraulico con dischi carboceramici autoventilanti, Abs ed Esp
- Sterzo a cremagliera, servocomando elettrico
- Serbatoio 59 litri
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Dimensione e massa
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- Passo 286 cm
- Carreggiata anteriore 162 cm, posteriore 161 cm
- Lunghezza 479 cm Larghezza 189 cm Altezza 139 cm
- Massa 1.850 kg, a pieno carico 2.205 kg
- Bagagliaio 440 dm3
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Prodotta a
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- Dingolfing (Germania)
M240i - La palestrata
BMW M240i: la più piccola delle M
Video

Ripartiamo lesti dalla M240i e dal suo sei in linea. Sarà che in questi anni 20 la vita dei motori termici è diventata sopravvivenza, tra cilindri sempre meno numerosi e normative che stemperano e normalizzano il carattere, fatto sta che lo straight six è la prima cosa che ti viene in mente quando pensi a questa BMW. E non è soltanto questione di cavalli o della forza che possono esprimere, ma dell'eleganza e della signorilità con la quale gira a tutti i regimi, anche quelli bassi. Cosa che, se sei un appassionato, basta da sola per spostare la percezione del modello e far dimenticare che, in fondo, lei sarebbe (anzi è) parente di una normalissima 220d. Nel bene e nel male, compresa per esempio l'abitabilità posteriore migliorabile.
Ed è questo il segreto delle M Performance: essere le sorelle palestrate senza sconfinare nel terreno delle M dal nome breve (M2, M3 e via discorrendo). Le quali, per continuare nella metafora, sono invece delle vere e proprie atlete professioniste. In alcuni casi, addirittura olimpioniche.
Il carattere non manca Senza arrivare a quei picchi, con la M240i ti togli delle gran belle soddisfazioni, un po' perché il corpo vettura compatto ti calza addosso come un abito di sartoria, un po' perché la precisione dell'assetto ti permette di piazzare le ruote esattamente dove hai deciso. Soltanto alle alte velocità infastidisce un filo di galleggiamento dell'avantreno, che ti costringe a micro-correzioni poco in linea con l'idea di rasoio che hai in testa quando comperi un'auto come questa. Se ci pensi, è la stessa cosa che accadeva con la M2 della serie precedente. Che peraltro, in fase di sviluppo, è stata la vettura che alla BMW hanno utilizzato come target: la nuova M Performance doveva essere veloce ed efficace come lei. E in effetti, come vedrete nelle prossime pagine, a Vairano la M240i ha girato appena più lenta di un secondo. Differenze che non smentiscono le intenzioni degli ingegneri e da ascrivere, semmai, alle peculiarità di ciascun tracciato.
Quando passi dai numeri al carattere, vale la pena di sottolineare il ruolo della trazione integrale, che rende facile dosare il sovrasterzo di potenza, ma che ovviamente nulla può fare in rilascio. A quel punto, quando vai forte davvero, la M240i chiede perizia: il retrotreno allarga con una velocità che lo fa quasi sembrare repentino e le mani devono muoversi istantanee sul volante per esibirsi nell'eternamente immortale arte del controsterzo. Pennellate quasi selvagge che fanno somigliare questa M240i a una vera M. E se vi garba di rendere più stringenti queste consonanze con le sorelle maggiori, il catalogo degli accessori BMW M Performance, tra pacchetti estetici e tecnici, è lì per soddisfare ogni vostra libidine.
i4 M50 - l'elettrica con i muscoli
BMW i40 M50: M sì, ma elettrica
Video

Lo vedo, il vostro sopracciglio inarcato. Ma credetemi, un'elettrica in mezzo a macchine da uomini veri ci sta. Meglio: ci può stare quando si tratta di oggetti come questo, la perfetta dimostrazione che la mobilità a batteria non è impossibile e, anzi, può essere una cosa bella. Nella quotidianità, è vero, richiede un impegno che a volte sfocia nel sacrificio, ma questo non toglie significato a oggetti come la i4, che in questa versione M50 diventa per certi versi un'alternativa light alla Porsche Taycan, la madre di tutte le elettriche di razza. Certo, accanto a un'irrequieta come la M240i e a una professionista delle prestazioni come la M4 Competition, potrebbe rischiare di passare inosservata, ma un confronto diretto sarebbe ingiusto e inopinato. Qui la performance è da intendere in maniera diversa. E diversa, sia chiaro, non significa peggiore. Non c'è nulla di realmente estremo, ma i 544 cavalli ripartiti tra asse anteriore e posteriore sono lì, pronti a farvi divertire. Pronti di quella prontezza che soltanto un motore elettrico ti può dare.
Tra presente e futuro Come dire che basta un amen per scatenare l'inferno e trovarsi proiettati a velocità proibite anche soltanto da pensare. Il fatto poi che tutto questo debba fare i conti con una massa che se entri in curva gagliardo si fa sentire o con sensazioni un po' faticose quando freni, perché di nuovo percepisci la presenza di tutta quella massa (sensazioni, lo ripeto, ché i numeri sono perfetti), non deve portare a conclusioni affrettate. Oltre tutto, sono cose con le quali, su strada, difficilmente ti trovi a combattere, se appena appena ci tieni alla patente. E in ogni caso, in tempi in cui gran parte delle automobili termiche ha dovuto vendere l'anima alla sostenibilità, vale la pena di sottolineare che, piaccia o no, qui un'anima c'è.
Insomma, nella tradizione M l'elettrico rappresenta, almeno per ora, un ramo collaterale, ma non certo cadetto. Qualcosa di parallelo e convergente, allo stesso tempo, con i valori che da mezzo secolo quella lettera esprime.
La spinta lineare, forzuta fin dall'istante in cui le ruote smettono di stare ferme, e quella capacità di passare dalla totale morbidezza alla totale violenza senza la minima soluzione di continuità possono creare una lieve dipendenza. Sono due anime che si compenetrano e non riesci a capire dove finisca l'una e dove inizi l'altra. Perché ti sembra di vederne due, e antitetiche, ma in realtà è una soltanto.
Infine, la domanda dalla quale non si scappa: e l'autonomia? In media 367 km, che si recuperano facilmente, quando si ha la fortuna di incontrare sul proprio cammino una Hpc: ricarica fino a 205 kW, che significa fare il classico 20-80% in 28 minuti.
M4 competition - l'olimpionica del traverso
BMW M4 Competition: la più "Emme" di sempre
Playlist

La cordialità con cui vi accoglie se la guidate su strada non deve trarre in inganno: la M4 ha un'altra statura rispetto alle sorelline. Come è giusto che sia, per chi ha il compito d'interpretare la lettera nella maniera più pura e aderente allo spirito da cui tutto ebbe inizio, mezzo secolo fa.
La trazione integrale, presente sull'esemplare in prova, non è uno scandalo. Un po' perché la versione con la sola posteriore è salda al suo posto, un po' perché bastano un paio di selezioni sullo schermo centrale e, quando sfiori la scritta 2WD, la M4 diventa una schietta trazione posteriore. Anzi, schiettissima: per giocare con questa modalità bisogna disattivare l'Esp, cosa per la quale, su strada, da noi non otterrete mai l'avallo.
Com'è normale in occasione dei compleanni, viene spontaneo ricordare i tempi che furono, quando massa e dimensioni di questo modello erano più contenute. Oggi la M4 è un filino "tanta" per riuscire a sentirtela addosso come un guanto. Non per nulla, le sensazioni di un tempo le ritrovi sulla M2, proprio per via delle dimensioni. Con la M4, in ogni caso, ti diverti.
Quella più estrema Il sei in linea è un capolavoro: la presenza dei turbo la deduci dalla prontezza e dalla capacità di “venire su” anche dai regimi più bassi. E, se cerchi il ritardo di risposta, stai perdendo il tuo tempo. Pure il suono non dà la sensazione di essere "tappato" dai turbo. Ai puristi dell'aspirato resta soltanto un'argomentazione: come sempre con i sovralimentati, ti viene da cambiare 500 o 1.000 giri prima del limitatore, con le luci di cambiata ancora nel giallo o appena appena rosse. A proposito di cambiate: lo ZF sembra snocciolare le marce con un filo più di determinazione rispetto alla prova di aprile 2021. Soltanto in pista, a volte speri che a Monaco possano fare ancora qualcosa.
Per quanto mi riguarda, un'automobile come questa meriterebbe un volante di diametro inferiore. Basterebbe forse un centimetro per rendere ben più sexy i movimenti dello sterzo. Che peraltro si amalgamano alla perfezione con il resto del telaio: con la M4 succede sempre tutto al momento giusto, con una rispondenza perfetta tra ciò che chiedi e ciò che lei fa. La precisione non le impedisce, se siete nel giorno dell'ignoranza, di mettersi al vostro servizio per inanellare giri su giri di traverso. Poco redditizi per il cronometro, ma perfetti per divertirsi come bambini. E quando poi vi rimettete a ingaggiarvi con il cronometro, questa BMW torna a essere determinata. D'altra parte, la vostra M4 è il punto di partenza per la versione GT3 con la quale personaggi come Timo Glock corrono (e vincono) nel campionato italiano. La dimostrazione che il rapporto tra stradale e automobile da corsa non è un semplice gioco di marketing.
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Capacità complessiva363 litri
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di cui sotto il pavimento
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Altezza soglia di carico
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Capacità complessiva370 litri
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di cui sotto il pavimento
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Altezza soglia di carico
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Capacità complessiva407 litri
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di cui sotto il pavimento
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Altezza soglia di carico
Prestazioni
Velocità
- Massima (autolimitata)
Regimi
- A velocità massima in VI1)
M240i | i4 M50 | M4 Competition |
248,1 km/h | 222,0 km/h | 297,6 km/h |
5.600 giri/min | - | 6.200 giri/min |
1) A velocità massima in VII per la M4 Competition
Accelerazione
- 0-60 km/h
- 0-100 km/h
- 0-130 km/h
- 0-160 km/h
- 0-200 km/h
- 400 metri da fermo
- Velocità d'uscita
- 1 chilometro da fermo
- Velocità d'uscita
M240i | i4 M50 | M4 Competition |
2,0 s | 2,1 s | 1,8 s |
4,1 s | 3,7 s | 3,5 s |
6,3 s | 5,6 s | 5,3 s |
9,4 s | 8,1 s | 7,5 s |
15,2 s | 12,8 s | 11,7 s |
12,3 s | 11,8 s | 11,4 s |
181,8 km/h | 193,2 km/h | 198,0 km/h |
22,6 s | 21,9 s | 20,9 s |
231,4 km/h | 222,0 km/h | 251,5 km/h |
Ripresa in D/VII
(a min/max carico)- 70-90 km/h
- 70-120 km/h
- 30-60 km/h
M240i | i4 M50 | M4 Competition |
2,1/4,6 s | 1,3 s | 2,3/5,5 s |
4,1/10,2 s | 3,0 s | 3,9/11,9 s |
3,1 s | 1,6 s | 3,0 s |
Frenata
- 100 km/h a minimo carico
- 200 km/h a minimo carico1)
- 100 km/h su asfalto asciutto + pavé
- 100 km/h su asfalto bagnato + ghiaccio
M240i | i4 M50 | M4 Competition |
39,5 m (1,00 g) | 37,9 m (1,04 g) | 36,8 m (1,07 g) |
150,7 m (1,04 g) | 115,9 m (1,10 g) | 134,8 m (1,17 g) |
45,1 m (0,87 g) | 43,8 m (0,90 g) | 44,8 m (0,88 g) |
106,8 m (0,37 g) | 94,3 m (0,42 g) | 90,9 m (0,43 g) |
1) 180 km/h a minimo carico per la i4 M50.
Consumi
Percorrenze in D
- 90 km/h
- 100 km/h
- 130 km/h
- 150 km/h
M240i | M4 Competition |
18,1 km/litro | 15,6 km/litro |
16,6 km/litro | 14,5 km/litro |
12,4 km/litro | 10,5 km/litro |
10,1 km/litro | 8,3 km/litro |
Percorrenze medie e autonomia
- Città
- Statale
- Autostrada
- Media rilevata
- Media omologata
M240i | i4 M50 | M4 Competition |
9,6 km/litro - 497 km | 4,0 km/kWh - 379 km | 8,5 km/litro - 499 km |
13,1 km/litro - 682 km km | 4,2 km/kWh - 397 km | 12,1 km/litro - 713 km |
13,0 km/litro - 677 km | 3,5 km/kWh - 330 km | 11,2 km/litro - 658 km |
11,5 km/litro - 598 km | 3,9 km/kWh - 367 km | 10,2 km/litro - 602 km |
12,3 km/litro - 640 km | 5,5 km/kWh - 513 km | 10,0 km/litro - 590 km |
Tempi e costi di ricarica della i4 M50
-
Costo
kWh erogati: 99,7
-
Costo
kWh erogati: 95,3
A corrente continua Presa a 55 kW
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Costo
kWh erogati: 52,2
-
Costo
kWh erogati: 51,0
-
Dotazione ricarica
Note: 1) Valori stimati
Confort
-
Acustico
OTTIMO | DISCRETO | SCARSO | |
---|---|---|---|
50 km/h su asfalto |
57,7 dB(A) |
||
50 km/h su asfalto drenante |
64,4 dB(A) |
||
50 km/h su pavé |
73,8 dB(A) |
||
Max in accelerazione
Max in acceleraz.
|
81,7 dB(A) |
OTTIMO | DISCRETO | SCARSO | |
---|---|---|---|
50 km/h su asfalto |
54,6 dB(A) |
||
50 km/h su asfalto drenante |
62,7 dB(A) |
||
50 km/h su pavé |
73,2 dB(A) |
||
Max in accelerazione
Max in acceleraz.
|
69,5 dB(A) |
OTTIMO | DISCRETO | SCARSO | |
---|---|---|---|
50 km/h su asfalto |
60,6 dB(A) |
||
50 km/h su asfalto drenante |
68,2 dB(A) |
||
50 km/h su pavé |
77,6 dB(A) |
||
Max in accelerazione
Max in acceleraz.
|
84,5 dB(A) |
Giro di pista
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Tempo sul giro
1'19"1 Intertempi
-
da A a B
21"58 -
da B a C
26"11 -
da C a A
31"36
-
Tempo sul giro
1'20"34 Intertempi
-
da A a B
21"92 -
da B a C
26"58 -
da C a A
31"83
-
Tempo sul giro
1'14"25 Intertempi
-
da A a B
20"35 -
da B a C
24"60 -
da C a A
29"30
CONDIZIONI METEO
Temperatura aria/asfalto BMW M240i: 9/15 °C
Temperatura aria/asfalto BMW i4 M50: 23/34 °C
Temperatura aria/asfalto BMW M4 Competition: 21/29 °C
TRE AUTO, TRE CATEGORIE
Qui accanto le trovate tutte insieme, ma è un po' come se fosse una piccola Le Mans. Come dire che ciascuna corre in una propria categoria e che non andrebbero fatti confronti troppo stringenti fra le tre vetture, che sono divise da molti elementi: come minimo, l'impostazione generale, i cavalli e l'assetto. La M240i ha un comportamento che richiede un pilota assai esperto per gestire in piena sicurezza il limite: l'avantreno a volte è un po' vago, mentre il retrotreno tende a sovrasterzare con una velocità che non è, appunto, alla portata di tutti. In compenso, i freni sono resistenti, il cambio è puntuale e il motore spinge alla grande. E la spinta non fa difetto neppure alla i4, che però tra i cordoli patisce i limiti tipici delle elettriche. La massa elevata si fa sentire non tanto quando si stacca prima delle curve, quanto piuttosto nella percorrenza delle medesime, dove bisogna essere molto puliti per non rischiare sottosterzi poco redditizi. E altrettanto delicati sull'acceleratore: fino a quando le ruote non sono dritte, l'elettronica non concede una grande spinta. Rollio moderato e retrotreno che allarga il giusto (e soltanto se richiesto) completano bene il quadro. Anche se poi il meglio, tra i cordoli, lo dà ovviamente la M4, un vero e proprio animale da pista. La trazione anche sulle ruote davanti la rende più bilanciata e prevedibile della sorella "classica", ma non è certo il caso di prodursi nelle considerazioni che di solito vengono spontanee quando integrale e cordoli sono a tu per tu. La M4 prevede un settaggio 4WD Sport, che rende la trazione sulle ruote anteriori meno incisiva. Per far allargare il retrotreno bisogna essere un po' più insistenti con l'acceleratore e questo toglie un filo di efficacia nel gestire le traiettorie. Alla fine, però, riesce a pareggiare i tempi con la sorella solo posteriore (più veloce di appena un decimo di secondo) per la maggior facilità con cui l'integrale permette di mettere a terra i cavalli.
AGILITÀ DI MANOVRA
M240i | i4 M50 | M4 Competition |
11,1 m | 12,6 m | 12,7 m |
Dati Vettura
Massa
- In condizioni di prova
- Ripartizione massa
AERODINAMICA
- Cx stradale
- Superficie frontale
M240i | i4 M50 | M4 Competition |
1.809 kg | 2.386 kg | 1.868 kg |
53%
47%
|
48%
52%
|
54%
46%
|
Pregi & Difetti
Pregi
M240i.
Il motore: un sei cilindri in linea di qualità straordinarie, sotto tutti i profili. Le dimensioni del corpo vettura fasciano come un guanto: quel che serve per dare sapore a un certo tipo di guida.
i4 M50.
Tra forza intrinseca e prontezza, i due motori garantiscono prestazioni di grandissimo livello. Nella quotidianità, la piacevolezza, la silenziosità e, più in generale, l'aplomb sono di notevole caratura.
M4 Competition.
Strada o pista, veloci o velocissimi. Poco importa: il piacere di guida è notevole in tutte le situazioni. E, attraverso i decenni, la versatilità continua a rimanere una delle chiavi del suo successo.
Difetti
M240i.
Quando si gioca con i limiti, l'assetto richiede al pilota polso fermo e grande prontezza nelle reazioni. L'abitabilità, nella zona posteriore, è abbastanza risicata. E lo stesso si può dire per l'accessibilità.
i4 M50.
Come sempre con le elettriche, quando ci si dà dentro davvero, la massa finisce per farsi sentire. Dietro, l'abitabilità non fa gridare al miracolo. E salendo e scendendo bisogna fare i conti con la linea digradante del tetto.
M4 Competition.
Nel tempo, come capita a molti modelli, sono cresciute sia la massa sia le dimensioni e, se si va forte, un po' si fa sentire. Quando chiedi tutto, inoltre, un cambio un filo più incisivo sarebbe benvenuto.
Pagella
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Posto guida
Posto guida
Con tutte, bastano pochi tocchi e ti ritrovi sistemato in maniera corretta La M4 onora la sua maggiore carica testosteronica con sedili ancora più profilati.
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Confort
Confort
Inutile sottolineare le ovvie differenze tra la i4 e le due sorelle. Le quali, tutto sommato, riescono a non far pesare troppo, anche in questo caso, le loro inclinazioni dinamiche.
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Motore
Motore
Due sei cilindri in linea che, per versi diversi, interpretano al meglio la tradizione termica. E, sulla i4, altrettante unità elettriche capaci di aprire affascinanti prospettive sul futuro.
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Accelerazione
Accelerazione
Non vanno ovviamente forte uguale, ma ciascuna eccelle nella categoria di appartenenza. Irresistibili l'allungo delle termiche e la prontezza dell'elettrica nello scatto breve.
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Ripresa
Ripresa
Discorso analogo a quello fatto poc'anzi, con tempi e sensazioni che vanno a braccetto. Sull'elettrica, si aggiunge l'assenza del cambio, che rende tutto ancora più istantaneo.
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Cambio
Cambio
Nulla per la i4 e ZF a otto marce per le altre. Sulla M240i fa una splendida figura, mentre sulla M4, nella guida al limite, a volte si rimpiange l'incisività del doppia frizione di un tempo.
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Sterzo
Sterzo
Bene, nel complesso. Anche se quel po' di trazione sulle ruote davanti, pur non preponderante e molto ben gestita, toglie un filo di purezza ai segnali che arrivano dall'avantreno.
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Freni
Freni
Impianti diversi tra loro, ma tutti ugualmente capaci di gestire la massa e la missione, in termini di performance, di ciascuna. La M4 prevede addirittura i dischi carboceramici.
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Comportamento dinamico
Comportamento dinamico
La i4 è sicura di sé e gradevolissima. La M240i dà molto, ma pretende altrettanto da chi decide di portarla al limite. Ben più bilanciata la M4, che risulta molto efficace.
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Consumo
Consumo
Le termiche, nella quotidianità, si aggirano sui 10 km/litro senza troppa difficoltà. Per l'i4, il tema è l'autonomia: in media, con una ricarica, si mettono a segno 367 chilometri.
M240i | i4 M50 | M4 Competition |
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BMW M240i - i4 M50 - M4 Competition - Sotto il segno della M
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