Honda Prelude, la prova del dicembre 1983
Prove su strada

Honda Prelude

Sorpresa orientale

Il contingentamento allora in vigore ne avrebbe comunque impedito una larga diffusione, in Italia. Ma la seconda serie di questa coupé era la dimostrazione dei progressi qualitativi, persino più rapidi del previsto, fatti dai costruttori giapponesi. Come si evinceva dal nostro test pubblicato nel numero di dicembre 1983

di Redazione |

Un'ottima tenuta di strada, con tutti i plus delle trazioni anteriori, senza i loro difetti. Un quattro cilindri 1.8 elastico e silenzioso. Uno sterzo preciso e leggero, considerato da Quattroruote addirittura "ai limiti della perfezione". E il tutto per giunta coniugato particolare non trascurabile con consumi contenuti. Insomma, erano numerosi e importanti i pregi della seconda generazione della Honda Prelude, alla quale il nostro giornale dedicò una prova su strada che qui vi riproponiamo nel fascicolo di dicembre 1983. A fronte di difetti che alla fine si esaurivano in un'abitabilità posteriore scarsa e in una certa rigidità sullo sconnesso. Questa coupé, dalla linea personale e coraggiosa, era un po' la cartina di tornasole dei notevoli progressi qualitativi che in quegli anni stava facendo l'industria automobilistica giapponese, ormai in grado di fronteggiare senza alcun pregiudizio la concorrenza europea. Ma ancora con scarsi riflessi sul mercato italiano, a causa del contingentamento delle importazioni vigente all'epoca.

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