
Prove su strada
Chevrolet Volt
Una yankee elettrizzante
Con il motore a corrente faceva parecchia strada, con quello a benzina se la cavava alla grande. Brillante e piacevole da guidare, la berlina americana aveva un solo neo: costava troppo. Ecco il nostro test del dicembre 2011
La General Motors si rifiutava di chiamarla ibrida, la considerava un'elettrica con range extender, visto che a muovere le ruote era il motore a corrente principale. Di fatto, però, la Chevrolet Volt era - utilizziamo l'imperfetto perché la produzione è cessata nel 2019 - un'ibrida plug-in: una delle prime della storia dell'automobile. E regalava una bella sorpresa: piacere di guida, prestazioni (ripresa in primis) e abitabilità non facevano rimpiangere quelle delle macchine "normali". In più, c'era la possibilità di percorrere oltre 60 chilometri a emissioni zero. Il rovescio della medaglia stava soprattutto nel prezzo, molto elevato per l'epoca. Ma la ricetta tecnica restava carica di un grande potenziale, come hanno confermato gli anni successivi alla sua apparizione. Qui di seguito potete leggere la prova su strada che Quattroruote dedicò alla berlina americana nel fascicolo del dicembre 2011.