Prove su strada
SAAB 900 2.0i 16 V SE
Un cocktail per piacere
Un po' di eleganza, tanta classe, un tocco di tecnologia aeronautica, un pizzico di tradizione: questi gli elementi utilizzati dal costruttore svedese per la seconda generazione della vettura. Vi riproponiamo il test che Quattroruote le dedicò sul numero del dicembre 1993
In un mondo dell'auto dove già s'iniziava a parlare di eccessiva omologazione, di macchine "tutte uguali" (ma era nulla rispetto a quanto sarebbe accaduto in seguito...), la seconda serie della Saab 900 rompeva decisamente gli schemi. Con quella linea innovativa, con quel posto guida che sembrava la cabina di un aeroplano, si distingueva infatti per l'alto tasso di personalizzazione. Sotto il profilo meccanico, poi, offriva importanti novità rispetto alla generazione precedente, a partire dal motore montato trasversalmente, con un'inclinazione di 8°. Si trattava, del resto, della prima Saab uscita sul mercato dopo l'acquisizione della maggioranza delle azioni del costruttore svedese da parte della General Motors e la piattaforma su cui nasceva era l'americana GM2900. Quattroruote le dedicò una prova su strada, che qui vi riproponiamo, nel fascicolo del dicembre 1993.