
Prove su strada
Volkswagen Golf 1800 GTI
Sotto il vestito tutto
Da fuori, a uno sguardo distratto, poteva sembrare una Golf come tutte le altre. Ma poi, quando ti mettevi al volante, capivi che così non era. Proprio no. Ecco il test della seconda serie di un mito chiamato GTI, uscito su Quattroruote del marzo 1984
Forse, e anche senza forse, era l’auto “possibile” più desiderata. Almeno da chi amava guidare davvero. A distinguerla dalle altre Golf, su tutto, la cornice rossa che circondava la calandra e la scritta GTI. Una scritta ormai entrata nel mito e che contraddistingueva – ma la contraddistingue ancora – la più “cattiva” delle Golf. Dal punto di vista delle prestazioni, del resto, la prova su strada della seconda generazione della GTI, pubblicata nel fascicolo del marzo 1984, e che qui vi riproponiamo, è eloquente: cinque stelle alla velocità, cinque all’accelerazione, cinque alla ripresa. E poi, cinque al motore, cinque al cambio, cinque allo sterzo, cinque alla tenuta di strada, cinque… Ecco perché era così desiderata.