
Prove su strada
Toyota RAV4
Montagna o città, la stessa agilità
Un mezzo polivalente, a suo agio nel traffico e sulle mulattiere. Quattroruote lo testò nel 1995: vi riproponiamo quell'articolo
La chiamavamo "fuoristrada urbana", perché il concetto di Suv non era ancora stato sdoganato. Dietro quell'apparente contraddizione, si celava un veicolo che conservava notevoli doti off-road, ma che si guidava come una qualsiasi berlina, sia pure rialzata: la prima generazione della Toyota RAV4, appunto una sport utility ante litteram. La giapponese, infatti, non aveva un telaio a longheroni, ma la scocca portante, così come le sospensioni indipendenti in luogo degli assali rigidi. Anticonvenzionale, per un mezzo con quella carrozzeria, era anche il motore trasversale, un generoso due litri 16 valvole da poco meno di 130 cavalli. Insomma, la nuova RAV4 era una fuoristrada in grado di reggere il confronto con un'auto "normale" in termini di guidabilità stradale, confort, brillantezza e persino agilità, viste le qualità non indifferenti dello sterzo. Un veicolo rivoluzionario, a cui Quattoruote dedicò questa prova su strada, pubblicata nel fascicolo di febbraio 1995.