Sfida tra otto elettriche economiche (con gli incentivi)
Prove su strada

Prova-confronto

Sfida tra otto elettriche economiche (con gli incentivi)

Grazie ai bonus statali, sono molto più abbordabili. Scoprite i loro pregi e difetti, per capire se fanno per voi

di Giovanni Lopes | foto di Alejandro Gil Delgado |

Se nella testa vi frulla il pensiero di un'elettrica come prossima auto, ma siete frenati dal prezzo, con il decreto ministeriale dello scorso 8 agosto non avete più scuse. L'ultima campagna di incentivi statali, presi d'assalto in poche ore (anche se non è detto siano esauriti, visto che i voucher non utilizzati entro trenta giorni, tornano disponibili per altre richieste), riserva risparmi sostanziosi a chi sceglie una Bev (con un listino inferiore a 35.000 euro, Iva e messa su strada escluse): si arriva fino a 11.000 euro con un Isee sotto i 30.000, se si ha una macchina da rottamare e si risiede in una delle cosiddette aree urbane funzionali.

Proprio i contesti cittadini sono l'habitat naturale per le otto Bev compatte del nostro test. Le quali, oltre agli ecobonus del governo, spesso beneficiano di corposi sconti da parte delle Case: per una Citroën ë-C3, per esempio, si parla di ulteriori 6.500 euro. Così, salvo eccezioni si scende – e a volte non di poco – , sotto la soglia psicologica dei 15.000 euro. Addirittura sotto quota 5.000 nel caso della T03. Che, pur essendo meno cara (le si avvicina solo la Dacia Spring), è fra le meglio equipaggiate: offre tetto di vetro, cruise control adattivo e avvisi per gli angoli bui, per dire.

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