Leapmotor B10, pro e contro della C-Suv elettrica che costa come una Pandina
Prove su strada

Primo test

Leapmotor B10, pro e contro della C-Suv elettrica che costa come una Pandina

Accessoriata e ben fatta, si porta a casa con 15.900 euro comprensivi di sconti e incentivi

di Lorenzo Facchinetti | foto di Massimiliano Serra |

Se è vero che produrre vetture elettriche è oneroso, perciò i prezzi di listino risultano poco invitanti, è altrettanto tangibile che le cose sono in via di cambiamento. Per esempio, c'è un marchio cinese – e non è il solo – che sta controvertendo il paradigma, con un ventaglio di prodotti ben fatti, proposti ai prezzi di equivalenti modelli termici. Parlo della Leapmotor, un marchio giovanissimo (è nato solo dieci anni fa), che approccia il business in modo diverso dal solito (integrazione dei componenti, per ridurne il numero, e progettazione interna di hardware e software) e riesce così a essere molto competitivo sul mercato. Specie in questo periodo d'incentivi, dov'è possibile acquistare la citycar T03 al prezzo di una buona bicicletta elettrica (4.900 euro fra sconto e massimo dell'incentivo: vedere a pagina 21) oppure puntare sull'ultima arrivata di casa, la B10: una sport utility lunga quattro metri e mezzo, con un'ottima disponibilità di spazio, Adas e infotainment avanzati e un prezzo che la pone a metà strada fra le B-Suv di fascia alta e le C-Suv entry level dei marchi generalisti. Ma se il suo listino attacca a 29.900 euro, sommando tutti i bonus ne bastano 15.900 per portarla a casa: il prezzo di una Fiat Pandina 1.2 Pop...

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