Prove su strada
Made in japan
Xedos 6 e Mazda 6e: essere originali
Sono figlie di epoche diverse, ma rappresentano lo stesso modo - profondamente radicato nella cultura di Hiroshima - d'intendere il concetto di berlina. Anche nell'era elettrica
Facile, stavolta, riallacciare il filo della storia. Perché le due berline che marciano affiancate nella foto qui sopra sono separate da 32 anni e sono figlie di periodi profondamente diversi e distanti. Per motivi tecnici, storici, perfino culturali. Però, c'è un elemento che, ancora oggi, le accomuna: l'originalità. Non fine a sé stessa, ma come condizione necessaria per trovare il senso di esistere. Adesso come allora. Una, la Xedos 6, era la portabandiera di un modo tutto particolare di costruire un'auto che, all'epoca, poteva essere solo giapponese. In un mondo in cui esistevano le iper-razionali Audi 80, BMW Serie 3 e Mercedes-Benz 190, la Mazda decise di approcciare il concetto di berlina in modo tutto suo e assolutamente non comune: coniando, prima di ogni altra cosa, un marchio di lusso dedicato (Xedos, appunto) e adottando raffinatezze tecniche – e un linguaggio stilistico – che, all'epoca, erano ben poco comuni per tutti. E anche anticipatrici, sotto molti profili...