Se n’è andato oggi uno dei più grandi campioni di rally di tutt i tempi, lo svedese Björn Waldegård che ha vinto tante corse ma ha perso la gara più difficile, quella contro un cancro vigliacco che l’ha portato via a 71 anni ancora da compiere.
Waldegård era molto amato dagli appassionati italiani per aver corso a lungo con la Lancia e con la Fiat, capace di essere spietato al volante e sempre gentilissimo con tutti, compresi i suoi avversari più accaniti.
Pilota capace di essere velocissimo sia sull’asfalto che sulla terra, ha sempre dato il meglio al volante delle vetture più potenti, non per nulla la sua carriera diventò subito leggenda con le due vittorie consecutive al Rally di Montecarlo (1969 e 1970) al volante della Porsche 911.
Primo pilota a diventare ufficialmente campione del mondo (nel 1979 con la Ford), aveva già vinto prima tantissime gare di straordinario prestigio. Tra tutte, la sua impresa più spettacolare fu la vittoria nel Rally di Sanremo 1976, quando bissò il successo dell’anno precedente giocandosi la corsa sull’ultima prova speciale allorché la squadra decise di farlo stare fermo per 4” dopo il via per essere esattamente pari a Munari, che lo seguiva, avendo deciso il direttore sportivo Fiorio di non far correre prima rischi ai due piloti salvo giocarsi tutto proprio sull’ultimo settore. Waldegård volò e fece sua la gara.
Ha corso da protagonista fin quasi all’età di 50 anni, ritirandosi per la rottura di un braccio al Safari. Due anni prima aveva colto la sua ultima vittoria iridata proprio in Kenya due anni prima con la Toyota Celica.
Ha vinto dappertutto alla guida di auto di tanti costruttori differenti, ed è il solo nella storia ad aver vinto rally di livello mondiale in quattro decenni differenti. F.C.
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