Sono anni, decenni, mezzi secoli che ve lo diciamo: le auto non sono tutte uguali. Cambiano le epoche, cambiano i modelli, cambia il concetto stesso di automobile. Ma, alla faccia di chi ama trincerarsi dietro un'omologazione che da molto tempo è reale e tangibile, senza però essere totale e schiacciante, le differenze restano. Basta cercarle, che è poi il motivo che ci spinge a ideare sempre nuove prove. Alle volte lo impone il progredire della tecnica, ché l'introduzione di dispositivi inediti costringe a modificare test esistenti o a inventarne di diversi. Altre volte, ed è questo il caso, siamo spinti dalla consapevolezza che non basta un singolo test per definire la bontà di un certo aspetto di una vettura.

Prendiamo i freni. Un panic stop in rettilineo su asfalto asciutto, classicamente da 100 km/h, è un ottimo punto di partenza per giudicare l'impianto, ma non basta per un responso completo: racconta quanto i freni siano potenti e quanto l'Abs sia in grado di gestire la situazione, ma non dice nulla della resistenza alla fatica o di che cosa possa accadere se a terra l'asfalto è bagnato e, magari, non omogeneo dal punto di vista dell'aderenza. Ed è così che nel tempo abbiamo aggiunto prima la prova per saggiare la resistenza al fading (dieci inchiodate una in fila all'altra) e quindi le frenate con aderenza non uniforme. Per cominciare, due ruote sul pavé e poi, ancora più difficile, un lato su asfalto bagnato e l'altro su una lunga striscia di marmo che, appunto bagnata, ha un coefficiente di aderenza simile al ghiaccio (μ pari a 0,15). A quel punto, emergono molto bene le tarature del telaio, i limiti e le virtù dell'Abs e le scelte progettuali degli ingegneri, che devono ritagliare il compromesso migliore, stretti tra non far allungare troppo gli spazi d'arresto e mantenere guidabile la vettura, che in quelle situazioni tende inevitabilmente a sbandare per via della differente aderenza.

anello di congiunzione

Chi legge con attenzione le nostre prove su strada ha visto mille volte che non esistono correlazioni o attinenze troppo ampie fra le varie tipologie di test e non è detto che chi in condizioni ottimali si ferma in poco spazio faccia altrettanto in situazioni meno canoniche. Insomma, le cose vanno testate nella realtà ed è per questo che da oggi, per le auto che saranno protagoniste delle nostre prove su strada, prevediamo un nuovo esercizio, che come spesso accade riproduce una situazione d'emergenza: una frenata sull'asciutto da 130 orari, da mettere in atto mentre ci si porta sulla corsia accanto con una sterzata decisa.

Potete immaginare questo esercizio come un anello di congiunzione tra il mondo delle frenate e quello della stabilità: il forte trasferimento di carico sull'anteriore, unito al repentino cambio di direzione, lo rendono il più instabile tra i test di frenata, ma potreste immaginare di definirlo anche come il più frenato fra i test di stabilità. Qualcosa che chiude un po' il cerchio delle nostre prove dedicate ai repentini cambi d'assetto, iniziate quasi mezzo secolo fa con il cambio di corsia in curva e giunte fino al doppio cambio di corsia sull'asciutto introdotto nel gennaio 2024. E da quest'ultimo abbiamo mutuato la distanza di 33 metri che divide il corridoio d'ingresso da quello d'uscita.

Due i parametri da tenere d'occhio, uno oggettivo e razionalizzabile attraverso un numero, ovvero la distanza impiegata per fermarsi, e l'altro soggettivo ma non meno misurato e importante, cioè il comportamento e la facilità di gestione della manovra nel suo complesso. A quel punto, Abs ed Esp sono chiamati in causa nello stesso momento e, considerando che con scopi diversi interagiscono sugli stessi elementi (i freni e l'aderenza), le loro strategie potrebbero persino entrare in collisione. All'Abs preme di mantenere corti gli spazi di frenata, mentre l'Esp potrebbe chiedere di rendere più blanda l'azione su alcune ruote (segnatamente l'anteriore interna e la posteriore esterna alla curva) in modo da gestire eventuali tendenze al sotto o al sovrasterzo. Sta al collaudatore capire quanto il trade-off fra le diverse esigenze sia riuscito, posto che le differenze sono state subito evidenti.

chi la fa semplice e chi no

Che un allungamento degli spazi d'arresto ci sia e sia fisiologico, lo dice la fisica. Ma c'è chi ha allungato di poco mantenendo un grande aplomb e chi invece ha aggiunto molte decine di metri richiedendo ai collaudatori un impegno non sempre alla portata di un normale automobilista. Che la Porsche si bevesse la prova con la nonchalance delle cose semplici era abbastanza scontato, un po' perché è una 911, un po' perché nello specifico si tratta di una GT3. Anche se lei, in realtà, era lì più che altro per questioni scientifiche: mostrare i confini verso l'alto di questo test. Vera numero uno è semmai l'Audi Q5, che porta nel mondo terreno, per quanto premium, spazi contenuti e un comportamento davvero prevedibile. La maglia nera se la sono contesa tra Giappone e Corea, con la Kia Sportage che allunga straordinariamente gli spazi d'arresto e una Nissan X-Trail dal comportamento difficile, con un retrotreno molto ostico. 

In tema di sovrasterzi, poi, vale la pena citare la Renault Rafale: la presenza del 4Control, ovvero l'asse posteriore sterzante, lasciava presagire che la prova sarebbe stata superata con facilità, ma all'atto pratico è andata in modo un po' diverso. Complice la notevole prontezza dello sterzo, la sport utility francese si produce in vistosi sovrasterzi, entro certi limiti sani, ma che per essere gestiti richiedono la prontezza e il sangue freddo di un pilota. Per il resto, una gran varietà di sottosterzi, anche quando, per avere un quadro completo ed esaustivo, abbiamo disattivato il controllo elettronico della stabillità sulle poche automobili che ancora lo permettono.

gas e sterzo

Il test simula una situazione di emergenza ad alta velocità: una frenata improvvisa accompagnata da un repentino cambio di traiettoria

1. Ingresso: il corridoio iniziale è molto stretto: il test prevede che all'ultimo birillo l'auto arrivi a 130 km/h costanti

2. Cambio di direzione: nello stesso momento, il collaudatore affonda il piede sul freno e gira il volante verso sinistra senza complimenti: il movimento è ampio e rapido

3. Uscita: mentre l'auto continua a rallentare, in alcuni casi il retrotreno può dare origine a pendolamenti anche molto vistosi

Le misure sono le stesse di una delle nostre prove di stabilità: il doppio cambio di corsia sull'asciutto. In quel caso, però, si entra per velocità crescenti, fino a trovare l'andatura limite

 

I cardini della sicurezza

tecnica

Quando freni e sterzi... a 130 km/h

L'Abs prima e l'Esp dopo hanno realmente modificato il volto delle nostre vetture sotto il profilo della sicurezza attiva. L'antibloccaggio dei freni mantiene le ruote nei dintorni del limite di aderenza, massimizzando la decelerazione: a ruote bloccate, gli spazi si allungherebbero, perché l'attrito radente dei pneumatici che strisciano sull'asfalto sarebbe inferiore rispetto a quello volvente, che garantisce pure la direzionalità. L'Esp, invece, interviene sui freni per correggere eventuali variazioni d'assetto: se la coda tende ad allargare, sapienti pinzate al freno della ruota anteriore esterna alla curva inducono un momento (termine con il quale in fisica si indica una forza rotante applicata attorno a un asse, quello verticale in questo caso, ovvero z) che si oppone al sovrasterzo; per mitigare il sottosterzo e indurre la vettura a ruotare, invece, le pinzate sono applicate alla ruota posteriore interna, in modo da destabilizzare in maniera controllata la vettura e strapparla a una traiettoria troppo rettilinea. Tutte queste forze sono scambiate con l'asfalto attraverso il battistrada, che ha una sorta di budget, in termini di grip, che si rappresenta con la cosiddetta ellisse di aderenza. Fx è la forza che si sviluppa in accelerazione o in frenata, mentre Fy è la forza trasversale. Se si dedica tutto il grip alla frenata, non ne rimane per cambiare direzione: come dire che non è possibile esprimere nello stesso momento il massimo potenziale di entrambe. Ecco perché nel nuovo test è fisiologico che gli spazi d'arresto, se si decide pure di curvare, siano più lunghi di quando si è in rettilineo.

Quando freni e sterzi... a 130 km/h

I tre assi: la dinamica del veicolo ruota (è proprio il caso di dirlo) attorno ai tre assi: longitudinale per il rollio, trasversale per il beccheggio e verticale per l'imbardata

Quando freni e sterzi... a 130 km/h

Traiettorie. L'Esp cerca di portare la vettura sulla traiettoria ideale (in azzurro), stringendo con il muso o evitando allargamenti della coda, secondo i casi.

Un gap di venicinque metri

La tabella qui sotto riassume bene la situazione dal punto di vista numerico e, per rendersi conto dell'importanza di questa prova, basta notare che tra il migliore e il peggiore risultato (911 esclusa) ballano più di 25 metri. In pratica significa che, quando la Audi Q5 è ferma, la Kia Sportage si muove ancora a 66 km/h: una differenza a dir poco importante. l voti tengono conto sia degli spazi d'arresto sia del comportamento della vettura.

Confronto test di stabilità: frenata, allungamento, dati tecnici e giudizi
  Audi Q5 BYD Seal U Cupra Formentor Dacia Duster Fiat 500e Jaecoo 7 Kia Sportage Nissan X-Trail Porsche 911 Renault Rafale
130–0 km/h con cambio corsia (m) 72,1 92,3 78,0 78,4 84,4 81,9 97,4 84,0 60,8 85,9
130–0 km/h in rettilineo (m) 64,2 71,6 61,8 66,8 64,9 63,8 64,8 65,3 54,4 65,2
Allungamento spazio di frenata (m) 7,9 20,7 16,2 11,6 19,5 18,1 32,6 18,7 6,4 20,7
Allungamento spazio di frenata (%) 12,2% 28,8% 26,2% 17,5% 30,0% 28,4% 50,1% 28,7% 11,9% 31,7%
Voto
Pneumatici Michelin Pilot Sport 4 SUV 255/40R21 102Y XL Continental PremiumContact C 235/50R19 99V Bridgestone Turanza T005 245/40R19 94W Continental ContiEcoContact 6Q 215/60R18 98H Goodyear EfficientGrip 205/45R17 88V Kumho Ecsta PS71 235/50R19 103V Continental EcoContact 6 235/55R18 104V Hankook Ventus S1 Evo 3 SUV 235/55R19 101V Michelin Pilot Sport Cup 2R Ant.255/35ZR20 87Y Post.315/30ZR21 105Y Bridgestone Turanza 6 Enliten 245/45R20 99V
Massa (kg) 2.185 2.213 1.715 1.508 1.444 1.920 1.827 2.006 1.578 1.827
Prezzo da (€) 63.250 39.800 37.200 19.900 29.950 33.900 33.500 38.300 219.000 43.800
Giudizio Agile e facile, buona direzionalità sempre. Abs dal funzionamento costante e regolare. Controllo della stabilità da manuale. Comportamento dell'Abs buono. Sul primo spostamento fatica a girare e questo rende un po' difficoltoso gestire la traiettoria. Telaio sano, che rende semplice la manovra. Alla quale contribuisce pure la pregevole calibrazione dei controlli elettronici. Agilità abbastanza buona e un leggero sottosterzo lungo l'intera prova. Qualche pompaggio non fastidioso. Buon comportamento e buona direzionalità. Presenza costante di sottosterzo sia sul primo spostamento sia in riallineamento. Nel complesso, si muove disinvolta tra i birilli. I controlli, molto dolci e ben calibrati, dirigono bene la vettura. Assetto morbido. Richiede grandi rotazioni di sterzo per stare in traiettoria. A quel punto diventa sovrasterzante e saltella vistosamente. Cambi di direzione rapidi, ma eccessivi pompaggi nel secondo spostamento, che mettono in difficoltà nel riallineamento. Aveva il compito di fare da riferimento e così è stato. Davvero nulla da segnalare se non la totale naturalezza con la quale ha superato il test. L'Esp entra in ritardo e serve grande rapidità nel controsterzo. Gli allargamenti della coda possono arrivare a essere molto ampi.