Maserati MC20
Ecotassa: € 2.000
- PREZZO (LISTINO) € 216.450
- MOTORE V6 biturbobenzina - 3.000 cm3
- POTENZA 463 kW - 630 CV
-
CONSUMI
Omologato 8,7
Rilevato 7,8
Costo 20,57 €/100 km -
EMISSIONI CO2
Omologato 261 g/km
Rilevato 303 g/km
Non ha il cofano lungo. Non ha il motore davanti. Non ha quattro porte. Eppure è una Maserati. Eccome, se lo è. Semplicemente, la MC20 non si lascia trascinare dalla corrente della tradizione più recente e, anzi, la risale di molti decenni, fino a riallacciarsi alla Tipo 63 Birdcage del 1961 o alla Bora del 1971, prima stradale a motore centrale della Casa. D'altra parte, la vita è cambiamento e la tradizione non è un monolite. Soprattutto, la MC20 è una halo car che ha il compito di ridefinire confini e portata del Tridente. Un marchio che, da un lato, negli ultimi anni ha dimostrato di saper vendere le automobili, oltre che di costruirle (e le due cose non vanno sempre a braccetto), dall'altro può ripensare i suoi spazi dopo il cambio azionario che l'ha portato lontano dalla Ferrari. E così, stavolta, la Maserati si lancia in un terreno che, con gli occhi di oggi, saremmo portati a considerare feudo indiscusso e intoccabile del Cavallino rampante.
Maserati MC20: strapazzata su strada e pista
Video

Niente ibrido. A ben pensarci, in realtà, qualcosa di simmetrico e speculare a ciò che ha fatto la Ferrari stessa: la Roma non entra forse a gamba tesa nel territorio delle granturismo? La MC20 non propone alcuna forma di ibrido, ché qui il motore elettrico più importante muove i tergicristalli. Ciò non toglie che questa Maserati abbia comunque pensato al suo futuro, che nel 2021 sarebbe anacronistico immaginare soltanto a base di bielle e pistoni. Nulla di ibrido, in ogni caso: a Modena vogliono evitare le vie di mezzo. Quindi niente mild, niente full e niente plug-in: l'anno prossimo saremo qui a parlare di una versione totalmente elettrica. Fin dall'inizio, infatti, la bella vasca di carbonio progettata dai maghi della Dallara, e cuore del telaio della vettura, è stata pensata per accogliere al meglio anche batterie e motori elettrici: i tempi cambiano, il futuro porta in quella direzione e, con buona pace dei petrolhead, negarlo o ignorarlo sarebbe un'inutile battaglia di retroguardia.
Spettacolari quelle porte. La purezza dei volumi e delle linee di base, che nella loro limpidezza verrebbe da definire eterne, si divide tra una zona superiore maggiormente definita dallo stile e una inferiore nella quale a comandare, invece, è l'aerodinamica. Il resto della personalità arriva da elementi come la grande bocca anteriore o il lunotto di Lexan che, con gli sfoghi per l'aria, disegna un tridente. E poi, ultimo ma non ultimo, le porte incernierate sui montanti aggiungono quella giusta dose di drammaticità che su una supercar non guasta. Per aprirle del tutto serve un agio in larghezza che non è sempre semplice da trovare, però, una volta estese, aiutano l'accessibilità, perché il brancardo diventa così sottile che quasi non esiste. Poi, quando sei a bordo, ti ritrovi avvolto da Alcantara e fibra di carbonio, che danno vita a un insieme ben fatto e accurato, anche se privo di particolari colpi di teatro. Oltre che belli da vedere, i sedili garantiscono in maniera perfetta dal punto di vista dell'ergonomia: il punto H è rasoterra e sopra la testa c'è abbastanza spazio per non avere problemi, neppure quando guidi con il casco. Ed è al posto giusto pure il volante, che per la cronaca è quello dell'Alfa Romeo Giulia debitamente modificato, devioluci compresi. Nel suo insieme, questione di proporzioni e impostazione generale, il posto guida ricorda quello della Alpine, con un minimalismo elegantemente corsaiolo che sfila questa Maserati da qualunque connotazione da granturismo e ti ricorda che il motore, qui, è centrale.

L'impostazione minimal dal punto di vista stilistico e l'utilizzo molto esteso dell'Alcantara regalano al posto guida un'impronta racing
Luci e ombre. Passiamo ai comandi, dove entra in scena la semplicità. La strumentazione da 10,25 pollici prevede diversi layout e le due zone gregarie si settano comodamente con i pulsanti sulla testa delle due levette sul piantone. Semplice ed efficace, in un mondo in cui troppe volte, mentre si guida, si ha la sensazione di programmare un computer. Peccato, semmai, che dal volante non ci sia modo di gestire gli altri 10,25 pollici, quelli del display centrale. Un po' basso sulla console, quest'ultimo è basato sul sistema operativo Android Automotive e ingloba anche i comandi della climatizzazione, che non prevede quindi la classica plancetta con tasti fisici. A proposito di tasti e comandi reali, quello del freno di stazionamento e il tasto dell'hazard costringono a una piccola caccia al tesoro: il primo è nascosto in basso a sinistra sulla plancia, il secondo è sulla plafoniera. Bene, ma non benissimo. A impreziosire gli interni dal punto di vista elettronico s'impegna anche il retrovisore digitale. Come sempre, non è il massimo dell'immediatezza, perché bisogna fare i conti con quell'istante, brevissimo e infinito, in cui l'occhio deve cambiare la messa a fuoco da ciò che sta fuori al display (mentre un classico specchio lo si consulta con fuoco all'infinito, lo stesso della strada). Ma va bene così, perché l'alternativa tradizionale permette soltanto di osservare la traversa di carbonio del cofano rischiarata dalla luce che arriva dal lunotto. Attraverso il quale, appunto, è impossibile vedere alcunché.

Con la manopola sul tunnel si può scegliere tra cinque modalità di guida: Wet, GT, Sport, Corsa ed Esc Off. Quest'ultima mette da parte qualunque sentinella elettronica
Una manopola, molti caratteri. Il minimalismo corsaiolo dell'abitacolo culmina nel grande rotellone sul tunnel. Dedicato alle modalità di guida, permette di scegliere tra cinque setup e, nel caso dei più gagliardi, di accoppiarli alla taratura Soft dell'assetto tramite il pulsante centrale. Si parte in GT, che è l'equivalente di Normal su una Porsche, con il cambio che passa velocemente alla marcia superiore e scala soltanto quando proprio glielo chiedi, i turbo che danno il giusto corpo, un assetto capace di fare i conti con la realtà e il V6 che si fa sentire davvero soltanto dai 5.000 giri in su, quando si apre il bypass della seconda linea di scarico. Il tutto accompagnato da quella deliziosa crudezza fatta di micro vibrazioni dovute alla scocca di carbonio, dettaglio che ti cala subito in un'impagabile atmosfera da supercar e ti porta immediatamente a esplorare gli step successivi. Tra Sport e Corsa, il boost dei turbo si fa più evidente e si unisce, acusticamente, al rumore di aspirazione. Una colonna sonora tutta naturale, senza aiutini elettronici e con un bel carisma, ma che non arriva a essere coinvolgente come invece molti altri aspetti della macchina. Per esempio, ci vorrebbe maggiore presenza nella zona bassa del contagiri. E magari pure all'avviamento. Come dire che siamo lontani dalla meravigliosa sguaiatezza della Lamborghini Huracán o (in attesa di darvi i dettagli della Ferrari 296 GTB) della F8 Tributo, che pure hanno missioni diverse.
Cuore generoso. Il Nettuno s'inserisce in quella tempesta culturale che prende spunto dai V8 Ferrari (l'F136 della 458 Italia prima e l'F154 della 488 GTB dopo), prosegue con il V6 Alfa (il 690T delle Quadrifoglio) e approda appunto qui, sulla MC20. Quasi nulla di già visto, in ogni caso, perché propone soluzioni peculiari per unire la forza che serve su una supercar con l'efficienza che i nostri tempi più che mai impongono. Il risultato sono 600 e passa cavalli capaci di forza e determinazione, oltre che molto ben spalmati lungo l'intero arco dei giri. Parte signorilmente corposo e allunga con una veemenza mai selvaggia, ma che comunque regala soddisfazione. Si ferma a quota 8.000 e arriva da quelle parti con la leggerezza e la naturalezza di chi è nel suo e non si sta minimamente sforzando. E lì entra in scena il cambio, sul quale vale la pena d'intendersi, perché il giudizio è soprattutto questione di riferimenti. Si tratta dello stesso otto marce a stelle e strisce della Tremec che equipaggia la Corvette: è veloce nel concedere le marce, piuttosto puntuale nelle scalate, ma non ha la presenza al fulmicotone del Getrag delle Ferrari (o anche dell'italico Graziano delle McLaren). Origini americane, ma logiche italiane: se in scalata tieni tirato il paddle, l'elettronica snocciola i rapporti a scendere uno via l'altro, senza soluzione di continuità. E le due belle leve solidali al piantone, più in generale, sono un incoraggiamento per il pilota a essere parte attiva nella scelta delle marce anche nella vita di tutti i giorni.

Leggerezza, soprattutto. Veniamo alle qualità del telaio, che più di tutto raccontano ambizioni e carattere della MC20. La sensazione è che alla Maserati si siano dati la consegna di accontentare piloti di ogni livello: non mette in soggezione guidatori di normale esperienza e risulta ben determinata per chi con il volante ci sa fare davvero. A renderla piacevole ci pensa lo sterzo, che ha una prontezza fuori del comune, è super preciso e, con il suo storytelling, è esattamente ciò che serve per giocare con lo chassis. A mano a mano che la guidi, ti convinci che lei, la MC20, è parente della Giulia. Ovvio, su un altro piano, ché qui ci sono altre ambizioni, il telaio di carbonio e il motore centrale. Ma il terreno di coltura (e di cultura…) è lo stesso. E quel medesimo orgoglio e quella medesima passione traspaiono a ogni curva, a ogni cambiata. Il turn in è pura immediatezza e lo sterzo, ancora lui, rivela ogni volta una capacità magica di non avere vuoti al centro senza per questo diventare apprensivo in rettilineo. Peccato semmai per lo scarso mordente a bassa velocità dei freni carboceramici, che costringono spesso ad aumentare il carico sul pedale, dalla corsa molto corta, come sempre su auto di questo calibro. Quando ti avvicini al limite, la MC20 non sarà affilata come una Ferrari o una McLaren, ma poco male: un po' perché la sua missione è meno estrema, un po' perché, comunque, si muove con la grazia e la leggerezza che è giusto attendersi da una sportiva italiana a motore centrale da oltre 200 mila euro. E questa, davvero, è la cosa più importante.
Dotazioni e Accessori
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Prezzo di listino216.450
-
Prezzo della vettura provata259.638
-
Antifurto con allarme2.196
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Avviso angoli bui-1
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Cerchi di lega Birdcage design1.220
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Copertura motore di carbonio5.490
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Differenziale autobloccantedi serie2
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Fari full Leddi serie
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Frenata automatica d'emergenza-1
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Freni carboceramici12.200
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Homelink427
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Impianto hi-fi (Sonus Faber)di serie
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Logo su appoggiatesta915
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Pacchetto interni Alcantara3.050
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Pacchetto interni di fibra di carbonio7.320
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Retrovisore interno elettronicodi serie
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Ruote posteriori sterzanti-
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Sedili a guscio monoscocca6.710
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Sedili riscaldabili610
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Sospensioni a controllo elettronicodi serie
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Telecamera posterioredi serie
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Volante sportivo (carbonio+Alcantara)610
In rosso: presente sulla vettura provata.
Note: 1) disponibile in un secondo momento; 2) a gestione elettronica: 2.440 euro.
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Motore
-
- Posteriore/centrale longitudinale, benzina
- 6 cilindri a V (90°)
- Alesaggio 88,0 mm
- Cilindrata 3.000 cm³
- Potenza max 463 kW (630 CV) a 7.500 giri/min
- Coppia max 730 Nm da 3.000 a 5.500 giri/min
- Blocco cilindri e teste di lega leggera
- 2 assi a camme in testa per bancata, doppio variatore di fase, 4 valvole per cilindro (catena)
- Iniezione diretta e indiretta, 2 turbo e intercooler
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Trasmissione
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- Trazione posteriore
- Cambio automatico a doppia frizione a 8 marce
- Differenziale autobloccante a controllo elettronico
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Pneumatici
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- Bridgestone Potenza Anteriori 245/35ZR20 Posteriori 305/30ZR20
- Kit di riparazione
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Corpo vettura
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- Scocca di fibra di carbonio, coupé, 2 porte, 2 posti
- Avantreno a quadrilateri, molle elicoidali, barra stabilizzatrice
- Retrotreno a quadrilateri, molle elicoidali, barra stabilizzatrice
- Ammortizzatori idraulici a controllo elettronico
- Freni a comando elettroidraulico a dischi carboceramici autoventilanti, Abs ed Esp
- Sterzo a cremagliera, servocomando elettrico
- Serbatoio 60 litri
-
Dimensione e massa
-
- Passo 270 cm
- Carreggiata ant. 168 cm, post. 165 cm
- Lungh. 467 cm - Largh. 197 cm - Alt. 122 cm
- Massa 1.575 kg
- Bagagliaio ant. 50 dm³, post. 100 dm³
-
Prodotta a
-
- Modena
Vano di carico
-
Capacità complessiva (Ant.)29 litri
-
Capacità complessiva (Post.)80 litri
-
di cui sotto il pavimento (Ant.)-
-
di cui sotto il pavimento (Post.)-
-
Altezza soglia di carico (Ant.)-
-
Altezza soglia di carico (Post.)85 cm
Prestazioni
-
Velocità
-
Massima325,9 km/h
-
Regimi
-
A velocità massima in VI6.700 giri/min
-
A 130 km/h in VIII1.750 giri/min
-
Scarto tachimetro a 130 km/h4,1%
-
Accelerazione
-
0-60 km/h1,7 s
-
0-100 km/h3,0 s
-
0-120 km/h3,9 s
-
0-130 km/h4,4 s
-
0-160 km/h6,1 s
-
0-180 km/h7,7 s
-
0-200 km/h9,6 s
-
0-220 km/h11,7 s
-
0-240 km/h14,8 s
-
400 metri da fermo10,8 s
-
Velocità d'uscita211,7 km/h
-
1 chilometro da fermo19,7 s
-
Velocità d'uscita265,8 km/h
-
Ripresa in D
(a min/max carico) -
70-90 km/h1,9/5,2 s
-
70-120 km/h3,3/11,6 s
-
70-130 km/h3,8/13,1 s
-
30-60 km/h3,2 s
-
Frenata
-
100 km/h a minimo carico35,9 m (1,10 g)
-
200 km/h a minimo carico136,2 m (1,16 g)
-
100 km/h su asfalto asciutto + pavé41,7 m (0,94 g)
-
100 km/h su asfalto bagnato + ghiaccio92,5 m (0,43 g)
-
Resistenza freni
10 frenate da 130 km/h a pieno carico
-
Cambi marcia
a 8.000 giri/min -
Prima/Seconda66 km/h
-
Seconda/Terza110 km/h
-
Terza/Quarta158 km/h
-
Quarta/Quinta222 km/h
-
Quinta/Sesta (a 7.500 giri/min)296 km/h
-
Sesta/Settima (a 6.700 giri/min)325 km/h
Consumi
-
Percorrenze in D
-
100 km/h12,7 km/litro
-
120 km/h9,7 km/litro
-
130 km/h8,0 km/litro
-
Percorrenze medie e autonomia
-
Città5,6 km/l - 336 km
-
Statale10,3 km/l - 615 km
-
Autostrada10,2 km/l - 612 km
-
Media rilevata7,8 km/l - 471 km
-
Media omologata8,7 km/l - 522 km
-
Scarto trip computer0,1 %
-
COSTI
(1,614 €/litro)
Confort
-
Acustico

OTTIMO | DISCRETO | SCARSO | |
---|---|---|---|
50 km/h su asfalto |
65,3 dB(A) |
||
50 km/h su asfalto drenante |
70,6 dB(A) |
||
50 km/h su pavé |
79,7 dB(A) |
||
Max in accelerazione
Max in acceleraz.
|
86,2 dB(A) |
-
Start&Stop
(vibrazioni sedile guida)
-
Sospensioni
- Anteriore
- Posteriore
- Anteriore
- Posteriore
- Anteriore
- Posteriore
- Anteriore
- Posteriore
Prove dinamiche
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TENUTA DI STRADA
-
Accelerazione laterale1,13 g
-
STABILITÀ
-
Doppio cambio di corsia sul bagnato97 km/h
-
Cambio di corsia in rettilineo200 km/h
-
Cambio di corsia in curva109 km/h
Un bel bilanciamento
-
Tempo sul giro
Modalità Corsa (Esc off)
1'26"553 Intertempi
-
da A a B
22"35 -
da B a C
25"79 -
da C a A
38"42
-
Condizioni meteo
-
Temp. aria:24 °CTemp. asfalto:32 °C
-
Le concorrenti
-
Pagani Huayra Roadster BC1'20"707
-
Porsche 911 GT31'22"792
-
BMW M4 Competition1'28"612
-
Condizioni meteo
-
Temp. aria:24 °CTemp. asfalto:32 °C
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Le concorrenti
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Pagani Huayra Roadster BC1'20"707
-
Porsche 911 GT31'22"792
-
BMW M4 Competition1'28"612
Il passaggio dalla strada alla pista, con la MC20, richiede uno o due giri di ricognizione, per prendere bene le misure sullo sterzo: la meravigliosa prontezza e la rapidità che su strada sono pura gioia, ai ritmi della pista pretendono un minimo di taratura e assuefazione. Perché, a quel punto, la velocità con cui questa Maserati è capace di muovere l'avantreno diventa sorprendente. Così come la sua aggressività, ovvero la capacità di rispettare le traiettorie che imposti. Uno sterzo di questo genere richiede un retrotreno granitico, altrimenti in un istante il piacere di guida si trasforma in ansia. Ma tranquilli: le ruote posteriori della MC20 sono sempre consistenti e questo rende la vettura, nel suo complesso, bilanciata e sincera. Quando ridai gas, in uscita di curva, c'è una leggera propensione ad allargare le traiettorie, peraltro molto semplice da gestire, con una trazione sempre efficace. Merito anche del differenziale autobloccante e della gestione elettronica, che calibra in maniera millimetrica la sua azione rispetto alle situazioni. Vale la pena di sottolineare che tutto questo le riesce con i Bridgestone Potenza Sport, che non sono certo coperture estreme: il grip, in assoluto, non è straordinario, ma si è ripagati da una notevole costanza di rendimento. Alle altissime velocità, poi, il carico aerodinamico sbilancia lievemente l'assetto verso il retrotreno e ciò rende un po' evanescente lo sterzo. Anche se poi l'elemento davvero ostico da gestire rimane la frenata in ingresso di curva. La potenza c'è tutta, ma l'attacco è povero, manca di aggressività e finisci per premere più del dovuto, facendo poi intervenire l'Abs, che toglie direzionalità in ingresso curva. Risultato pratico: sei costretto a frenare più dolcemente, per ottenere una frenata costante. E veniamo al Nettuno. Con le metriche della pista, il V6 piace per la prontezza, che appena giochi con l'acceleratore regala spinta, ma pecca di cattiveria in alto. Nel complesso, trova un buon affiatamento con l'otto marce Tremec, anche nelle scalate.
AGILITÀ DI MANOVRA
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Diametro di sterzata12,1 m
-
Giri del volante2,1
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Sforzo volante in manovra1,5 kg
-
Sforzo frizione statico/dinamico-
Dati Vettura
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Massa
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In condizioni di prova1.716 kg
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Ripartizione massa41%59%
-
AERODINAMICA
-
Cx stradale2,044
-
Superficie frontale
QUALITà
Qualità e finiture
Un esemplare di preserie di una sportiva
prodotta in piccoli numeri è quanto
di più distante dai canoni di accuratezza
costruttiva delle vetture normali. Eppure,
il fascino della MC20 mette in secondo
piano le sue imperfezioni. Che non
mancano, ma non sono nemmeno
numerose. L'assemblaggio della
carrozzeria, per cominciare, è tutto
sommato soddisfacente; soltanto il cofano
motore non è allineato correttamente. L'abitacolo è molto tecnico, senza
concessioni al lusso: i rivestimenti sono
di Alcantara, pelle e fibra di carbonio,
ben accostati. I comandi principali risultano
appaganti, a partire dalle palette
(anch'esse di carbonio) del cambio, mentre
i secondari, come quello per la regolazione
degli specchi, tradiscono una qualità
non all'altezza. I due piccoli bagagliai,
poi, sono interamente floccati e prevedono
tappetini di moquette.
-
Esterno
- La livrea nera integrale esprime a prima vista un carattere sportivo che mette in secondo piano la qualità costruttiva. Che però è adeguata.
-
Superfici carrozzeria
-
Giochi e profili
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Insonorizzazione e guarnizione
-
Scocca
-
Interno
- L'abitacolo è improntato alla funzionalità nella guida, pure in pista. Gradevoli i rivestimenti "tecnici", anche se certi comandi non sono allineati allo status.
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Materiali e accoppiamenti
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Sedili
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Funzionalità
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Finitura bagagliaio
Infotainment
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Dimensioni reali schermo10,2 pollici
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Touch screensì
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Prese Usb2 (di cui una di tipo C)
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Android Auto/Apple CarPlaywireless/wireless
-
MirrorLinkno
-
Accessibilità comandi
-
Telefono-vivavoce
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Navigatore
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Radio
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Impianto audio
-
Collegamento internetsì
-
App incorporatesì
-
App smartphonesì
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Indice di sicurezza
Pagella
-
Posto guida
C'è tutto quello che serve per guidare davvero: un sedile sportivo (optional) molto ben profilato e piazzato rasoterra, un piantone dello sterzo perfettamente allineato e un volante quasi verticale.
-
Plancia e comandi
Gli elementi connessi alla guida in senso stretto si trovano subito, ma l'hazard sulla plafoniera e il freno a mano elettrico nascosto in basso a sinistra, sulla plancia, non sono un perfetto esempio di ergonomia.
-
Strumentazione
Un pannello digitale da 10,25 pollici dalla grafica piacevole e facile da consultare in tutte le situazioni. I vari layout si sposano molto bene con il mood delle diverse modalità di guida.
-
Infotainment
Questo impianto inedito si fa apprezzare per la facilità di utilizzo, più che per la capacità di segnare nuovi standard in materia. Prevede sia Android auto sia Apple CarPlay wireless. E c'è anche Alexa.
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Climatizzazione
Un bizona a controllo elettronico, in grado di gestire con apprezzabile puntualità il confort termico di bordo. La sua gestione è completamente devoluta al display del sistema multimediale.
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Visibilità
I montanti sono corposi, ma i parafanghi anteriori ben evidenti raccontano bene dove appoggi le ruote. Situazione assai più complessa in retromarcia, dove si può soltanto fare affidamento su specchi e telecamera.
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Finitura
Materiali di livello e l'intenzione di realizzare qualcosa di pregiato, pur nel rispetto di un minimalismo racing. Molti dettagli, però, potrebbero essere più accurati. Va detto che l'esemplare in prova era di preserie.
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Accessori
Con spregio del portafoglio, si può far crescere molto la cifra finale. Il controllo elettronico del differenzale autobloccante si paga a parte (2.440 euro), mentre il regolatore attivo di velocità non è proprio previsto.
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Sicurezza/Adas
Le aspirazioni da granturismo meriterebbero qualcosa in più: la frenata automatica d'emergenza sarà disponibile in un secondo momento, mentre a breve potranno essere ordinati i sensori per gli angoli bui.
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Abitabilità
I classici due posti secchi, che però non significa risicati. Si sta seduti con un certo agio e le porte butterfly permettono di salire e scendere senza problemi. Anche se a volte non è facile trovare lo spazio per aprirle.
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Bagagliaio
Il vano anteriore ha l'impostazione (e la capienza) di un portaoggetti, mentre dietro, alle spalle del motore, c'è un vano da 80 litri. Dalla forma tutto sommato regolare, ma decisamente caldo.
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Confort
Vista l'impostazione generale, i cavalli in gioco e le prestazioni, la MC20 riesce comunque a gestire con apprezzabile serenità le sconnessioni dell'asfalto. Il motore è sempre presente, senza essere fastidioso.
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Motore
Le due turbine spingono bene già in basso, con un allungo che prosegue poi fino a quota 8.000. In alto, un po' di carattere in più non guasterebbe. Fruibilità totale nella vita di tutti i giorni.
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Accelerazione
Tre secondi netti per arrivare a 100 km/h sono un bel modo per riassumere la capacità di accelerare di questa Maserati. E anche il chilometro coperto in meno di 20 secondi è notevolissimo.
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Ripresa
Già soltanto le qualità del motore le permettono di riguadagnare velocità senza patemi. Quando poi si aggiunge il kick-down, la veemenza si trasforma in vera e propria furia. E i tempi sono lì a dimostrarlo.
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Cambio
Otto marce piuttosto ben ravvicinate (le prime sei, con le ultime due per il cruising), che arrivano sempre al momento giusto. Nell'utilizzo più intenso, ci sono unità ancora più veloci nel concedere ciò che si chiede.
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Sterzo
Un comando davvero ben riuscito. Cristallino in tutte le situazioni, è capace di straordinaria prontezza e altrettanta precisione. Il tutto mixato con un feedback perfetto per capire quanta aderenza ci sia ancora da parte.
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Freni
Nulla da dire in termini di pura efficacia, neanche quando l'aderenza è precaria, ma un attacco più gagliardo sarebbe benvenuto: il mordente arriva sempre con un attimo di ritardo.
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Comportamento dinamico
Piacevolezza ed efficacia amplificano le doti da granturismo. Quando poi ci s'ingaggia con il limite, ci si trova a tu per tu con un telaio equilibrato e rassicurante, capace di soddisfare grandi e piccoli (nel senso di piloti).
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Consumo
Elevato in tutte le condizioni, può diventare elevatissimo quando al Nettuno si chiede di sciorinare per intero il suo potenziale. Con un serbatoio da 60 litri, l'autonomia è nella media delle supercar.
Pregi & Difetti
Pregi
Handling.
La sincerità e l'efficacia
dell'handling si fondono
alla perfezione con le pure
prestazioni.
Prestazioni.
Insieme
formano un tutt'uno
di notevolissimo livello.
Difetti
Freni.
Nulla da dire sulla forza
dell'impianto, ma i freni
hanno bisogno di
un pedale più modulabile.
Motore.
Il V6 Nettuno meriterebbe
poi una voce stentorea.
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Maserati MC20 - Un po' GT, un po' supercar - VIDEO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it