C'era una volta una stagione felice, a cavallo tra gli anni 80 e 90, quando il mercato dell'auto era fiorente, le norme sulla sicurezza non ingabbiavano troppo la fantasia dei designer e i Costruttori potevano permettersi di sondare nuove nicchie di mercato con proposte originali. La Fiat Coupé è una di queste: una sportiva con una linea davvero originale (disegnata da Chris Bangle) e prestazioni di rilievo nonostante fosse basata su una meccanica a larga diffusione, quella della Tipo per intenderci. A proposito di stile: per questa sportiva Fiat venne anche coniato il nome di "cofango" a indicare l'avvolgente cofano motore che inglobava pure i parafanghi, un ulteriore tocco di personalità per un modello che forse viene più apprezzato oggi rispetto a quando era a listino. Rileggere oggi quella prova riporta sensazioni quasi perdute nella mente dell'appassionato, ricordi di un tempo quando la parola turbo bastava da sola a evocare, senza equivoco alcuno, potenza e velocità. E di quando quattro gomme 205/50 ZR 16 costavano 2,5 milioni di lire: erano sì, davvero, soldi.

Il piacere comincia toccandola, tirando la maniglia sul montante, totalmente anomala, ma decisamente comoda. Con la porta aperta, ancor prima di salire a bordo, dall’abitacolo arriva l'odore della selleria di pelle, di serie sulla Turbo Plus. Il bello, però, comincia quando ci si siede e s’impugna il volante. La corona un po’ grossa, da vera granturismo, è tutta un programma. Promette sensazioni forti nella guida. E poi c’è la plancia, verniciata come usavano, ad esempio, alcune Ferrari degli anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta. Il marchio della Pininfarina, proprio al centro, è la ciliegina sulla torta. Viene voglia di guardarsi in giro con attenzione, di aspettare prima di girare la chiave di accensione. È proprio tutto giusto. La forma dei pulsanti, la loro posizione. Tutto è sottomano, azionabile con rapidità, senza possibilità di equivoci, anche la prima volta che si sale in macchina. Gli strumenti, incorniciati dalla plancia verniciata, fanno una gran figura. Il volante, però, copre parzialmente i quadranti. Anche alzando un po' il piantone dello sterzo o avvicinando la corona, che si può regolare pure assialmente, non si risolve il problema. Peccato, perché la posizione di guida è piuttosto buona. Persino le persone alte riescono a trovare un assetto comodo, tale da garantire un buon controllo della vettura.

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Aiuta anche la particolare forma del volante, piuttosto grossa e rivestita di morbida pelle. Guardando con attenzione, si scopre qualche piccola stonatura, come le cuffie del cambio e della leva del freno a mano di finta pelle e alcune lievi imperfezioni di montaggio. Sarebbe facile rimediare e ne varrebbe la pena. Meriterebbe qualche ritocco funzionale anche il climatizzatore manuale, che, ovviamente, è di serie. Facile da regolare, completo di filtro antipolline, ha una potenza soddisfacente soltanto quando si aziona il ricircolo dell'aria. Quanto a sicurezza, è stato previsto quasi tutto. Il pulsante che permette di ripristinare il flusso della benzina, dopo un eventuale intervento di blocco dell’interruttore inerziale in caso di incidente, è nell’abitacolo, un po’ nascosto sotto la plancia. La carrozzeria, filante e grintosa, riesce ad ospitare quattro adulti senza grandi sacrifici. Non è una 2+2, è una quattro posti veri. Certo, è più facile salire su una berlina, ma con due sole porte non è mai molto agevole sedersi dietro. Abbastanza grande è anche il bagagliaio. Abbiamo misurato una capacità reale di 330 dm3 piuttosto buona per una sportiva.

NON È UN SOGNO IMPOSSIBILE
Il prezzo non è - per così dire - popolare, ma bisogna considerare che la Coupé Turbo Plus è una vettura di grandi contenuti. Pensiamo al motore turbo di potenza elevata e alla dotazione di serie adeguata alla categoria. L’impianto frenante antibloccaggio, naturalmente, è di serie, così come il climatizzatore manuale, il servosterzo e vari equipaggiamenti di pregio, come la selleria di pelle. Le lacune sono poche. Per esempio, gli appoggiatesta posteriori non sono previsti e gli airbag (lato guida e passeggero) come già detto sono soltanto optional. Apprezzabile, la presenza dell’interruttore inerziale, per il blocco immediato del flusso carburante in caso d’urto, e di altri particolari, poco rilevanti economicamente, ma che testimoniano di una certa attenzione per i dettagli. Basti pensare al volante, rivestito di pelle, regolabile in altezza e in senso assiale, e al divanetto posteriore parzialmente ribaltabile per permettere di stivare nel bagagliaio anche oggetti lunghi. Il prezzo dei principali ricambi è un po’ superiore alla media, ma è abbastanza normale per una vettura che sicuramente non sarà prodotta in numeri pari a quelli di una berlina di larga diffusione. La sostituzione dei quattro ammortizzatori costa, mano d'opera esclusa, 702.000 lire, quella del gruppo ottico anteriore completo, 497.000 lire, quella del parabrezza, 505.000 lire. I pezzi non sono regalati, ma gli importi sono accettabili. Più preoccupante, eventualmente, è il costo della sostituzione dei quattro pneumatici super sportivi (205/50 ZR 16), per cui bisogna preventivare più di due milioni e mezzo di lire. Del resto, le prestazioni e la sicurezza hanno il loro costo e le gomme serie Z sono garantite anche oltre i 240 km/h. Le vere concorrenti della Coupé Turbo non sono moltissime. Tra le più vicine per prezzo e prestazioni segnaliamo la Rover 220 turbo coupé e la Opel Calibra Turbo 4x4. Quest’ultima è molto interessante per la trazione integrale permanente. Si potrebbe, forse, prendere in considerazione anche la Volkswagen Corrado 2.9 V6 che, però, in Italia è tagliata fuori, per i soliti motivi fiscali, dalla cilindrata superiore ai 2.000 cm3.

GRINTA E SICUREZZA INSIEME
Che piacevole sorpresa, questa Coupé! Capace di divertire senza impegnare, nonostante i quasi 200 CV di potenza e gli oltre 230 km/h di velocità massima. Proprio va al di là delle aspettative, così gradevole e invitante alla guida. Né era scontato che fornisse prestazioni tanto elevate. Nei nostri test, intatti, la Coupé ha superato se stessa, andando ben oltre i già lusinghieri risultati dichiarati dal costruttore. Brillantissima in accelerazione (0-100 km/h in 6,7 s), la berlinetta torinese si è rivelata altrettanto veloce (238 km/h) e se l’è cavata piuttosto bene anche in ripresa (70-120 km/h in 11,5 s), nonostante un leggero ma fastidioso ritardo di risposta del turbocompressore, evidente soprattutto quando la strada comincia a salire e c'è bisogno di un supplemento di coppia. Superata l’iniziale impasse, la turbina fa sentire la sua poderosa spinta, mentre l'ago del contagiri schizza in alto e quello del tachimetro subisce un’improvvisa accelerazione. La progressione è limitata soltanto dalle indecisioni del cambio, che nell’uso veloce può impuntarsi. Nel suo complesso, però, la manovrabilità del comando della trasmissione è più che soddisfacente e comunque migliore rispetto a quella dell'esemplare provato lo scorso dicembre. Indovinata anche la rapportatura, che ben si accorda con le curve caratteristiche di coppia e potenza del motore. Nemmeno lo sterzo delude. La sua azione consente dl impostare ed eventualmente correggere le traiettorie con misurate rotazioni del volante. Le ruote seguono con fedeltà l’azione del pilota, nonostante l’evidente sottosterzo e la non ottimale progressività ai grandi angoli di sterzo. Il comando della Coupé si fa perdonare anche una certa predisposizione a trasmettere al volante le forti sollecitazioni provenienti dalle ruote motrici e la perdita di direzionalità in curva su tondo sdrucciolevole, quando il Viscodrive non ce la fa alimentare il pattinamento.

La servoassistenza dello sterzo è tarata soprattutto per un uso della vettura a velocità elevata. Lo sforzo al volante, quattro chilogrammi a vettura ferma, non è pertanto dei più contenuti. Le manovre di parcheggio sono un po’ ostacolate anche dal diametro di sterzata che sfiora i 12 metri. L’agilità della vettura è favorita dalla taratura delle sospensioni. Né troppo morbide né troppo rigide, assicurano, grazie anche al contributo dei pneumatici super ribassati da 16 pollici, un’aderenza apprezzabile e notevoli doti autostabilizzanti. Velocissima in curva, non ha mai reazioni troppo brusche e comunque si riesce a controllarla sempre con una certa facilità. È proprio questa sua docilità a farne una vettura divertente e alla portata di tutti, compresi coloro che non sono particolarmente esperti nella guida. L’ottimo compromesso nella taratura di molle e ammortizzatori trova conferma nell'elevato livello di confort raggiunto. Nonostante l’impostazione corsaiola e l’assetto piatto, le sospensioni assorbono abbastanza bene anche i fondi sconnessi. l più sensibili potranno avvertire un modesto fastidio alla schiena sui tratti ondulati. Persino il motore, con quel suo rabbioso ruggito, disturba poco. Anzi, sentirlo girare è un piacere, soprattutto quando si preme a fondo l’acceleratore e si liberano tutti i cavalli. Tanta vivacità e potenza, di solito, si pagano molto alla colonnina del distributore. Non è questo il caso della Coupé Fiat, che, al contrario, ha manifestato un’apprezzabile parsimonia e una discreta autonomia di marcia, nonostante il serbatoio di appena 60 litri. Nell'uso normale si possono tare tranquillamente i dieci con un litro di benzina e solo tirando un po’ si scende sotto questo valore. Un risultato buono. Andando a 130 km/h si potrebbero teoricamente fare persino 600 chilometri con un pieno di benzina. La Coupé Fiat, invece, è ottima in frenata. Il potente impianto a quattro dischi (quelli anteriori autoventilanti), oltre a essere molto efficace (gli spazi d'arresto sono da cinque stelle), resiste bene alla fatica e vanta una modulabilità estremamente gradevole: il pedale è duro e ha una corsa breve, da vera sportiva. L’intervento dell'ABS, poi, impedendo eventuali bloccaggi delle ruote, garantisce il mantenimento della corretta direzionalità durante le decelerazioni più decise. Un contributo non da poco alla già piacevole sensazione di sicurezza che si prova al volante di questa Coupé made in ltaly.


Prestazioni

  • Velocità
  • Massima
    237,763 km/h
  • Accelerazione
  • 0-60 km/h
    3,6 s
  • 0-80 km/h
    4,9 s
  • 0-100 km/h
    6,7 s
  • 0-120 km/h
    9,3 s
  • 0-130 km/h
    10,6 s
  • 0-160 km/h
    16,3 s
  • 0-180 km/h
    21,1 s
  • 400 metri da fermo
    14,8 s
  • Velocità d'uscita
    154,3 km/h
  • 1 chilometro da fermo
    26,9 s
  • Velocità d'uscita
    196,2 km/h
  • Ripresa in V a min/max carico
  • 70-100 km/h
    7,2/8,5 s
  • 70-120 km/h
    11,5/13,7 s
  • 70-130 km/h
    13,6/16,2 s
  • Frenata con Abs
  • 60 km/h
    14,1 m
  • 100 km/h
    39,0 m
  • 120 km/h
    56,2 m
  • 140 km/h
    76,5 m

Consumi

  • Consumo in V
  • 90 km/h
    14,2 km/litro
  • 100 km/h
    13,0 km/litro
  • 110 km/h
    11,9 km/litro
  • 120 km/h
    11,0 km/litro
  • 130 km/h
    10,3 km/litro
  • 140 km/h
    9,5 km/litro

Pagella

  • Posto guida

    Il volante regolabile assialmente e in altezza supplisce alla mancanza della regolazione in altezza del sedile. Migliorabile la tenuta laterale.

  • Stile anni Sessanta, con tecnologia attuale. Il cocktail è molto ben riuscito. Comandi ben disposti, tutti illuminati e a portata di mano.

  • La dotazione è soddisfacente, ma il volante copre alcuni strumenti e, se abbassata, nasconde anche parte del tachimetro e del contagiri.

  • Il climatizzatore manuale, di serie, ha buone funzionalità, ma la refrigerazione è soddisfacente soltanto quando è attivato il ricircolo.

  • Tutto sotto controllo sia davanti sia dietro, nonostante la forma della carrozzeria e quella del lunotto posteriore, molto inclinato.

  • I materiali sono di qualità adeguata. I difetti riguardano imprecisioni di assemblaggio e piccole anomalie elettriche che interessano la strumentazione.

  • L’equipaggiamento è buono per la categoria. Può essere integrato con gli airbag per il conducente e per il passeggero.

  • Mancano gli airbag, che, però, sono compresi nella lista degli optional, e gli appoggiatesta posteriori. ABS di serie.

  • A bordo ci sono quattro posti veri. Ovviamente, l’accessibilità ai posti posteriori non è molto agevole, ma si viaggia comodi anche dietro.

  • C’è spazio quanto basta. Abbiamo misurato una capacità effettiva di 330 dm3 , non eccezionale in assoluto, ma piuttosto elevata per una sportiva.

  • Piuttosto buono per una sportiva. La rumorosità è abbastanza contenuta e l’assorbimento delle sospensioni è sufficientemente dolce.

  • Originale e aerodinamica, anche se un po’ vistosa, è un riuscito esempio di granturismo moderna con tetto apribile. Migliore la parte posteriore.

  • Dà il meglio al di sopra dei 3.500-4.000 giri, quando il turbo è al regime di esercizio. Il ritardo della turbina è piuttosto avvertibile.

  • Si raggiungono i 190 km/h in 24 secondi, un tempo eccellente. Nelle partenze da fermi bisogna dosare l'acceleratore per limitare il pattinamento.

  • Disturba un po’ il ritardo del turbo, ma quando il motore entra in coppia la spinta è notevole. ln undici secondi e mezzo si passa da 70 a 120 km/h.

  • La selezione è abbastanza veloce, leggermente contrastata in scalata. L’innesto della retromarcia talvolta è rumoroso.

  • È poco servoassistito per migliorare la sensibilità alle velocità elevate. Manca di precisione in forte accelerazione per gli scarti delle ruote.

  • Potenti come si addice a una sportiva di queste prestazioni. Il pedale è ben modulabile, solo un po’ super-assistita nella prima parte della corsa.

  • Affidabile anche quando si va forte. La potenza elevata, sulle ruote anteriori, può provocare vistosi allargamenti del muso.

  • A 130 km/h si fanno una decina di chilometri con un litro. Con uno stile di guida sportivo, ovviamente, il consumo aumenta parecchio.

  • Il rilascio dell’acceleratore in curva provoca un allargamento della coda progressivo, facile da controllare anche per i meno esperti.

  • La carrozzeria, disegnata dalla Pininfarina, è originale e filante. La Coupé assorbe 42,6 CV (31,3 kW) per avanzare a 130 km/h.