I provvedimenti in materia di Rc auto del famigerato articolo 8 del decreto Destinazione Italia del governo Letta, stralciati dopo le proteste di automobilisti e autoriparatori, potrebbero tornare a essere tema di discussione nei prossimi giorni. Secondo alcune indiscrezioni, riportate dal Corriere della Sera, la materia potrebbe essere trattata già nel prossimo Consiglio dei ministri. Lo schema generale ripropone quello bocciato a suo tempo, ma non mancano le novità.
Ancora la scatola nera. In primo piano la questione della scatola nera. Nelle intenzioni dell’esecutivo, il dispositivo dovrebbe poter equipaggiare le vetture di chi ne fa richiesta senza costi aggiuntivi e dietro l’offerta di uno sconto sulla polizza. E i dati registrati possono diventare una prova in tribunale anche contro le compagnie stesse. Viene data alle assicurazioni la possibilità di chiedere l’ispezione preventiva dell’auto e di offrire il risarcimento in forma specifica, entrambi in cambio di una riduzione della tariffa e in modo non obbligatorio per l’assicurato. Tuttavia è rispuntata la contestata richiesta (anche questa non obbligatoria) di negare la cessione del credito, alla base delle proteste che avevano portato allo stralcio del provvedimento durante il Governo Letta.
I carrozzieri non si arrendono. Proprio questo punto rischia di riscaldare gli animi durante la discussione. Il primo ottobre scorso, Cna, Confartigianato e Casartigiani hanno messo nero sui bianco alcune proposte sia a tutela della propria categoria (quella degli autoriparatori) sia degli automobilisti loro clienti. L’articolato dei carrozzieri, in sostanza, ribadisce la necessità di lasciare al danneggiato la più ampia facoltà nel decidere a quale operatore affidarsi, con l’intento di evitare di fornire un vantaggio concorrenziale alle carrozzerie convenzionate direttamente con le assicurazioni. Inoltre, pone dei paletti ai riparatori obbligandoli a emettere una fattura dettagliata con la descrizione delle operazioni svolte e il tipo di ricambi utilizzato in funzione antifrode. Ma, al momento in cui scriviamo, questa proposta, sebbene abbia incontrato il favore di alcuni esponenti del maggiore partito di Governo, non sembra aver ricevuto ulteriori impulsi.
Cosimo Murianni
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