Ritirato, a sorpresa, l’emendamento al cosiddetto Ddl Bilancio che proponeva di estendere il beneficio dell’aliquota Iva ridotta al 4% per gli invalidi anche ai veicoli elettrici e ibridi. La legge che nel 1986 ha introdotto l’agevolazione fiscale, infatti, considera solo i veicoli a benzina o a gasolio, con un limite di cilindrata, rispettivamente, di 2 e 2.8 litri.
Nuovo panorama. La proposta di modifica, firmata da alcuni deputati di Scelta Civica, primo firmatario Giulio Cesare Sottanelli, avrebbe consentito di adeguare il nostro ordinamento fiscale a un mercato dell’auto che nel frattempo è cambiato profondamente. Le macchine con alimentazione elettrica e ibrida, infatti, hanno raggiunto una quota di mercato del 2,2% nei primi dieci mesi del 2016.
La proposta di modifica. L’emendamento prevedeva di sostituire, nelle norme che disciplinano la materia, il periodo “di cilindrata fino a 2000 centimetri cubici se con motore a benzina e a 2800 centimetri cubici se con motore diesel” con il periodo “azionati da motori a benzina, diesel, elettrici o ibridi aventi potenza non superiore a duecentoventicinque chilowatt”.
Mario Rossi
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