

Se dovessimo disegnare un ritratto di Cesar Muntada, capo del light design Audi, partiremmo dal sorriso. La sua è l'espressione serena e profonda di chi sa che il tempo è dalla sua parte: negli ultimi anni lo stile delle luci non si è semplicemente sviluppato. È, letteralmente, nato. E promette di diventare ancora più importante per l'automotive design di domani.
Da strumento puramente funzionale, il gruppo ottico ha assunto in pochi anni una dimensione estetica indipendente e rilevante. Fino a diventare esso stesso il fulcro del discorso stilistico nel frontale. La svolta, naturalmente, è arrivata coi Led. E anche in futuro saranno i salti tecnologici a guidare quella che si preannuncia come una vera e propria rivoluzione.

Nell'ambito del car design, il suo campo è quello che ha conosciuto le innovazioni più grandi: come le ha vissute?
La grande rivoluzione l'ha fatta proprio l'Audi, quando abbiamo introdotto i Led nel 2006, sull'A6. È stato lì che la gente ha capito che c'era una tecnologia nuova, con un'estetica incredibile, e che ha voluto comprare un'auto per l'aspetto delle sue luci. È stata una rivoluzione stilistica, ma dietro c'era una funzione, quella della luce diurna. Come designer, teniamo ad avere sempre una ragione per quello che facciamo nel nostro reparto.
Si parla di guida autonoma come motore del cambiamento nel design, ma forse la tecnologia della luce lo sarà altrettanto, se non altro per gli esterni. È così?
Ogni nuova tecnologia porterà un cambiamento sostanziale: è chiaro che la guida autonoma ridefinirà l'abitacolo, ma fuori sarà il light design a guidare lo sviluppo. Prendiamo la tecnologia Digital Micromirror Device (DMD) dei laser Matrix: porterà un progresso così forte che saremo capaci di cambiare l'intera carrozzeria. La luce, come fonte d'informazione, potrà essere portata da altre parti, che non siano soltanto il frontale o il posteriore.

Su questo fronte state sviluppando i prototipi "Oled" e "The swarm", basati sui diodi. In futuro possiamo immaginare anche applicazioni laser sulla carrozzeria?
Sì, anche. Facciamo esperimenti di ogni tipo perché ci chiediamo continuamente quale sia il futuro della luce e quale sia il futuro dell'auto. Quando le vetture dialogheranno sistematicamente tra loro, con le infrastrutture e con la rete cittadina, cambieranno anche le esigenze di illuminazione. Non stiamo parlando di un'ipotesi, ma di qualcosa che accadrà sicuramente, e che ci sta portando verso domande sorprendenti, che noi stessi non immaginavamo.
La rivoluzione, insomma, ci sarà eccome: sul lungo termine sarà cambiato tutto, e un giorno gli stessi concept su cui stiamo lavorando oggi sembreranno non avere senso. Un passo importante per le applicazioni sul medio termine, sarà l'implementazione della connettività V2V e V2I, che permetterà di regolare l'intensità della luce a seconda della presenza o meno di illuminazione pubblica.
Le auto potranno "accordarsi" per farne temporaneamente le veci nei tratti bui, illuminandoli non solo per il bisogno di visibilità di chi è al volante, ma anche degli altri automobilisti: un'Audi è intelligente, due Audi sono più intelligenti, se ne facciamo dialogare una ventina nasce qualcosa di incredibile. Per inserire nell'equazione l'infrastruttura, però, bisognerà aspettare i tempi delle singole legislazioni locali.

A proposito di vincoli legali: è possibile pensare a una sorta di "light store" da cui scaricare temi per personalizzare luminosamente la carrozzeria?
Parlo dal punto di vista del Costruttore: le nostre luci sperimentali fanno già a meno di ogni meccanismo, e sono regolate soltanto dall'elettronica. Da qui a entrare nel mondo dei fornitori di software il passo è brevissimo: abbiamo già fatto vedere prototipi con luci dinamiche di prossima generazione, e per permettere di scegliere il modo in cui questo potrà avvenire, non manca molto. Il punto fermo sarà la firma luminosa Audi, perché bisogna sempre poter riconoscere una nostra vettura, ma stiamo aprendo una porta su qualcosa di completamente diverso.
E sarà possibile monetizzare tutto questo? Gm prevede profitti per centinaia di milioni da OnStar: questa può diventare un'altra parte del vostro business?
Nella vita di tutti i giorni, i micro-pagamenti per aggiornamenti e applicazioni, sono universalmente accettati. Tutto quello che facciamo, naturalmente, deve generare dei profitti, ma ripeto, credo che l'ostacolo mentale per un processo del genere sia già stato superato altrove.

Abbiamo visto i Matrix led, abbiamo visto i laser: quale sarà la prossima tecnologia di rottura?
Dobbiamo prima di tutto mettere le cose in prospettiva. La tecnologia Led all'inizio era fatta con elementi luminosi puntiformi, poi abbiamo iniziato a capire e a sfruttare il potenziale dei diodi fino a realizzare fanali completamente a Led, ed elementi a matrice. Ci abbiamo messo un po' di tempo, ma non si può trovare una tecnologia nuova ogni due anni: bisogna trovarle, capirne il potenziale, e sfruttarlo al massimo.
Quando emerge un'innovazione, come nel caso dei laser, si aprono sempre prospettive nuove: per questo siamo così emozionati di lavorarci, perché immaginiamo gli sviluppi possibili in futuro. Prima di chiederci "cosa c'è dopo il laser?", vogliamo sfruttare quello che abbiamo. E tra Matrix led, laser e Oled c'è già tanto sul tavolo. Ma con questo non dico che non abbiamo altro in serbo...
Il laser diventerà diffuso come i Led? Quanto tempo ci vorrà?
Come per tutte le nuove tecnologie c'è una prima fase di diffusione di nicchia, ma gradualmente anche il laser si diffonderà, esattamente come è stato per i full-Led, che oggi offriamo anche sull'A3, e i Matrix led, che abbiamo già sulla TT. Se l'innovazione è buona e sicura, la tendenza è quella della diffusione su tutta la gamma.

I laser della nuova R8 e quelli della prologue concept sfruttano la stessa tecnologia?
No, sulla prologue c'è il Matrix laser con tecnologia DMD, che rappresenta il futuro e non è ancora presente su alcun modello di serie. I fari laser della nuova R8 sono un'evoluzione di quelli della vecchia R8 LMX, con un fascio luminoso "spot" ancora più profondo. Sulla prologue il fanale diventerà full-laser.
Ci può fare qualche esempio sulle possibilità di questi fari?
La prologue sarà in grado di dire: "ho bisogno di luce in questo punto, non in questa zona". La sua funzione anti-abbagliante non oscurerà la porzione di strada in cui c'è l'auto che proviene in senso contrario, ma solo il parabrezza. Con il Matrix laser inoltre avremo tempi di risposta e un grado di precisione infinitamente superiori, nel campo dell'illuminazione predittiva diretta dal navigatore di bordo.
Parliamo per un momento di interni. Quali nuove applicazioni possiamo aspettarci?
Il prossimo livello sarà quello di usare la luce e il suo colore come veri e propri veicoli di informazione, richiamando per esempio l'attenzione di chi guida in una situazione di possibile pericolo. Potremo anche indicare con precisione il punto da cui questo proviene, magari illuminando di rosso la zona corrispondente dell'abitacolo, per segnalare più efficacemente un rischio potenziale.
Per chiudere: quanto sono lontani dalla serie i Matrix laser?
Entro la fine di quest'anno ne avvieremo i collaudi su strada, ma è un sistema che ha bisogno di sviluppo, quindi bisogna ancora aspettare un po'.
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