"Non dobbiamo pensare che il diesel sia morto". Ne è convito il ceo group di FCA, Sergio Marchionne, parlando degli effetti del dieselgate Volkswagen nella conference call con gli analisti dopo la diffusione della trimestrale al 30 settembre. Sulla questione "c'è stata un'incredibile speculazione", ma non si è trattato di un problema di "tecnologia", quanto di governance. "Ho il massimo rispetto per l'organizzazione Volkswagen" e per questo la Casa tedesca, ha detto, "ne uscirà più forte di prima".
Gruppo in buona salute. Marchionne ha sottolineato che il gruppo è in "buona salute", definendo "incoraggiante" l'andamento nell'area latinoamericana, nonostante il trend negativo del mercato in Brasile (dove Jeep con la Renegade, prodotta da pochi mesi anche a Goiana, nello stato di Pernambuco, ha il 25,2% di market share nel segmento), perche si intravedono "i primi segnali di ripresa". Inoltre, ha aggiunto l'ad, è probabilmente "sottostimato" il target di 1,9 milioni di Jeep vendute a fine 2018.
Alfa Romeo e l'effetto Cina. Da valutare invece le condizioni del mercato cinese, soprattutto per l'impatto che potranno avere sul target Alfa Romeo al 2018 (400 mila unità), che comunque viene al momento confermato, così come gli altri obiettivi del piano industriale. Sempre a proposito di Alfa Romeo, Marchionne ha aggiunto che "bisogna essere prudenti nel non creare eccessive aspettative sul contributo del mercato cinese in termini di volume". Il piano Alfa rimane invariato in tema di modelli, ma proprio per l'effetto Cina, "cambierà la sequenza di lancio dei prodotti".
Gli effetti dell'accordo con la Uaw. Marchionne ha poi detto che l'accordo di recente concluso con il sindacato americano Uaw per i lavoratori degli stabilimenti negli Usa del gruppo avrà un effetto negativo sulla redditività e, quindi, si rende necessario per FCA identificare misure per andare a coprire l'aumento dei costi. Sempre a proposito dell'area nordamericana, il ceo di FCA ha ribadito che il Gruppo sta lavorando per migliorare i margini di redditività e ridurre il gap con i competitor, GM e Ford.
Ibridi e plug-in. A domanda specifica, il numero uno del Gruppo FCA ha confermato che nei prossimi anni la maggior parte del portfolio del Gruppo FCA avrà delle varianti ibride. La prima plug-in hybrid, intanto, è attesa nel primo semestre del prossimo anno.
Redazione online
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