S'è meritata una sufficienza stiracchiata in stabilità. E già questo fa discutere. Come, del resto, fece discutere, al momento della presentazione, il suo essere a metà strada fra una coupé e una cabriolet (da cui la sigla "CC"). I tecnici francesi hanno sì realizzato una vettura divertente (la versione provata da "Quattroruote" era equipaggiata con il nuovo "1600 16V" da 80 kW/109 CV a 5800 giri/min), che nella guida rilassata, all'aria aperta, riesce a entusiasmare. Aumentando il ritmo, però, l'auto può sfuggire di mano anche ai guidatori smaliziati. E non è sempre facile riprenderne il controllo. Meglio fare attenzione, dunque, a questo (non secondario) tallone d'Achille nella sicurezza di una berlinetta trasformabile che, per il resto, è molto piacevole.
A questo punto, tocca a Peugeot dare una prova di responsabilità, facendo tesoro delle esperienze di altri costruttori (come Mercedes e Audi). La "206 CC" merita una seconda possibilità, che ha un nome ben preciso: controllo elettronico della stabilità.