
1984 J11 La prima: di 4,25 m, con carrozzeria di composito
Renault Espace
Dopo cinque generazioni vissute con un solo volume, la francese si converte e diventa Suv a sette posti: abitacolo versatile, spazio adeguato. E, grazie al powertrain ibrido, consumi bassi
C'era una volta la Espace, quella macchina con carrozzeria a un solo volume che quarant'anni fa ha fatto conoscere agli europei (perché nel frattempo, dall'altra parte dell'oceano, l'evangelizzazione spettava alla Chrysler Voyager) una nuova forma di mobilità: l'abitacolo come un salotto, con sei o più sedili singoli sistemabili a piacere secondo le esigenze del momento. Flessibilità e spazio a volontà, insomma. Dopo alcuni decenni sulla breccia, tuttavia, le monovolume si sono dovute piegare all'avanzata delle sport utility, che le hanno soppiantate.
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Pregi & Difetti
Pregi.
Nonostante la mole, regala soddisfazioni alla voce consumo: sui 19 km/litro in città e statale. L'asse posteriore sterzante la rende agile e maneggevole, specialmente in manovra.
Difetti.
Quando si cerca una maggiore brillantezza di guida, il cambio mostra qualche limite: è lento e, talvolta, indeciso. Il montante massiccio crea un fastidioso angolo buio.
Ecco allora che la Espace numero sei intende sì portare avanti la dinastia, ma lo fa prendendo le mosse da una Suv, la Austral, che ha debuttato lo scorso anno. Di fatto è il suo alter ego, che si è però allungato per accogliere due sedili in più. Le sorelle Renault sono separate da una ventina di centimetri in lunghezza (con sette di passo in più, la Espace misura 4,72 metri), concentrati per lo più nello sbalzo posteriore, quello deputato ad accogliere i sedili aggiuntivi, per un totale di sette posti. Per il resto, stesse sembianze e pure il medesimo powertrain, che come unica offerta prevede il full hybrid E-Tech, con una formazione che schiera in campo il tre cilindri 1.2 turbobenzina, supportato da due unità elettriche, e l'originale cambio robotizzato a quattro marce. Costo dell'operazione: 46.500 euro, optional esclusi, per l'allestimento intermedio Esprit Alpine, pari a circa 2 mila euro in più rispetto alla più ricca delle Austral.
Plancia
Pulsanti per la guida assistita
Strumentazione digitale da 12,3 pollici.
Leva del cambio
Comandi infotainment e assistente vocale.
Tasto per le modalità di guida.
Display da 12 pollici dell'infotainment con Google Assistant e Maps.
Plancetta del climatizzatore.
Maniglia d'appoggio su una copertura scorrevole, che libera spazio per i portabibite e il portaoggetti.
Avendo già avuto modo di toccare con mano quest'ultima, non appena prendo le chiavi della Espace mi dirigo verso la zona posteriore, quella dove si concentrano le novità. Voglio capire, innanzitutto, la funzionalità dei due sedili aggiuntivi. Muovo il piede sotto il paraurti e il portellone automatico si apre svelando un vano piuttosto capiente. I due posti supplementari sono annegati nel piano di carico e basta tirare una cinghia, con poco sforzo, per metterli in posizione; nel baule, per la cronaca, così facendo resta spazio (80 litri) per qualche sacca morbida. Provo ad accomodarmi dietro e, per farlo, devo far scorrere in avanti una porzione della seconda fila (si muove in senso longitudinale di una ventina di centimetri) per poter reclinare lo schienale e infilarmi dentro: l'operazione non è delle più semplici, perché il giro porta non favorisce l'accessibilità (specialmente in uscita). Una volta a bordo, comunque, le cose stanno così: lo spazio per le gambe è adeguato, va da nove a 29 centimetri in base alla posizione del divano centrale, ma in altezza ce ne sono appena 83. Il che significa che già persone attorno al metro e 70 subiscono incontri ravvicinati con il padiglione. Insomma, sono due posti super comodi per bambini, mentre gli adulti farebbero bene a utilizzarli solo in caso di trasferimenti brevi.
Dopo un breve passaggio nella fila centrale, giusto per appurare che lì invece lo spazio abbonda in ogni direzione, prendo il posto di guida. La seduta mi piace: riesco ad assumere una postura corretta, grazie soprattutto all'ampia escursione del piantone dello sterzo, e con le regolazioni elettriche sistemo al millimetro lo schienale. L'intero cockpit è di facile gestione, non ti spiazza: lo schermo verticale dell'infotainment è a portata di mano, i menu sono facili da sfogliare e il sistema è reattivo. Bene anche il pannello digitale della strumentazione, a cui cambi aspetto con un solo clic sulla razza, mentre non mi piace l'affollamento di comandi sul lato destro del volante: dall'alto, la levetta per gestire il cambio, il deviotergi e il satellite per l'audio; durante le manovre, sovente mi ritrovo a far partire i tergicristalli anziché ingranare la marcia avanti o indietro.
Trovata la leva giusta, in compenso, apprezzo subito l'operato del 4Control, l'asse posteriore sterzante: in parcheggio è una manna, perché, con le ruote dietro che sterzano fino a cinque gradi in controfase, si può contare su un diametro di volta di appena 10,7 metri (quello di una Panda è di dieci metri); così, rispetto a una macchina di pari lunghezza, si risparmia almeno una manovra. Anche in marcia, tra l'altro, questa soluzione contribuisce a fornire una sensazione di agilità quasi inaspettata, per lo meno considerata la missione della Espace, che entra in curva con una buona prontezza, non si piega più di tanto e, in caso di maltrattamenti, resta sempre composta e omogenea. Il tutto senza che la taratura dell'assetto risulti particolarmente rigida; al contrario, contribuisce a un confort di buon livello.
La nascita della Espace si deve alla Matra: ispiratosi alla Chrysler, che a fine anni 70 stava lavorando sulla Voyager, il costruttore francese getta le basi per una monovolume. L'auto viene proposta invano a svariate Case, dalla Citroën alla Peugeot, ma alla fine è la Renault che nel 1984 la mette in produzione.
A rendere comodi gli spostamenti ci pensa anche l'operato del powertrain, che tende sempre a privilegiare il più possibile la marcia a corrente; ergo, quiete e fluidità. Queste sono doti garantite dall'unità elettrica più grande, quella da 50 kW, che si occupa di muovere la vettura durante le manovre (la prima e la retromarcia del robotizzato non ci sono) e di sostenerla durante le partenze. Non è raro, comunque, veleggiare con il motore termico spento anche ad andature ben più sostenute, persino quelle autostradali, così da contenere il più possibile i consumi. Riguardo a questo aspetto, la Espace è in grado di regalare molte soddisfazioni: sia in città sia in statale, scenari dove l'intervento elettrico è determinante, si coprono più di 19 km/litro. A rovinare la media sono le percorrenze autostradali (13,8 km/litro), tallone d'Achille di qualsiasi elettrificata, ma una media generale di oltre 17 km/litro, per un'auto di questa stazza, è qualcosa di cui andare fieri, visto pure il raggio d'azione attorno ai mille chilometri, cui contribuiscono i 55 litri di benzina del serbatoio.
Quelli che servono, ovviamente, ad alimentare il piccolo tre cilindri 1.2 turbobenzina, che poi tanto piccolo non è: eroga 131 cavalli e, tenendo presente anche l'unità elettrica principale, sul piatto ce ne sono 199. Una dose adeguata per spingere gli oltre 17 quintali di questa Renault, con una verve avvertibile non tanto in accelerazione (9,4 secondi sullo 0-100 non è un valore da drag race), bensì in ripresa, dove l'azione combinata dei due motori è assai efficace: l'elettrico che spinge forte subito e il benzina che subentra in allungo formano una bella accoppiata e, nella stragrande maggioranza delle situazioni, parlano tra loro in modo piuttosto chiaro. Talvolta, a freddo e in fase di ricarica, il tre cilindri può risultare un po' fastidioso e il cambio crea qualche disarmonia per via della sua cronica lentezza nei passaggi di marcia, fatto che però è circoscritto alle situazioni in cui si cerca una guida molto brillante. Con lo spirito da grande viaggiatrice della Espace, in ogni caso, meglio godersi altre doti.
Dotazioni e Accessori
In rosso: presente sulla vettura provata.
Note: 1) regolatore di velocità attivo con funzione stop&go, mantenimento della traiettoria, allerta superamento limiti di velocità, assistente alla guida predittiva, volante riscaldabile;
2) specchi esterni riscaldabili e ripiegabili elettricamente, telecamera a 360°, parcheggio automatico, luci di cortesia con proiezione logo Renault;
3) impianto hi-fi, Android Auto e Apple CarPlay wireless, assistente vocale e navigatore Google;
4) sedili anteriori riscaldabili e regolabili elettricamente a sei vie.
Abitabilità e visibilità
Nella zona posteriore, i sette centimetri in più di passo rispetto alla Austral si sentono tutti: lo spazio medio per le gambe destinato a chi siede in seconda fila, variabile secondo come viene posizionato il divano scorrevole, è in media di 42 cm (otto in più della sorella minore). La sistemazione di quest'ultimo impatta anche sulla terza fila, che offre invece uno spazio per le ginocchia compreso fra nove e 29 centimetri: un valore più che discreto. Invece in altezza, sempre segnatamente alla terza fila, l'abitabilità è appena sufficiente: 83 cm, con il risultato che le persone oltre il metro 70 di altezza sfiorano il padiglione con la testa. Per quanto riguarda la visibilità, le superfici vetrate posteriori non eccessivamente ampie riducono un poco la visuale, sia in senso longitudinale, per via del lunotto piccolo, sia nel tre quarti laterale. Lo stesso dicasi per il montante anteriore, la cui forma piuttosto massiccia non aiuta durante le svolte, complice anche lo specchio retrovisore: come si evince dai nostri test, risulta quindi difficile individuare gli utenti deboli della strada, in particolare bici e bambini.
Vano di carico
Prestazioni
La Espace dà più soddisfazioni in ripresa che in accelerazione. Nel primo caso è evidente il supporto dell'unità elettrica: un aiuto prezioso che contribuisce a rapidi cambi di passo.
Nulla da eccepire sugli spazi d'arresto su asfalto asciutto, contenuti e sempre costanti anche dopo test ripetuti. Quando l'aderenza scende, invece, si allungano parecchio.
Consumi
Si tratta del tempo (espresso in percentuale rispetto all'intero ciclo di prova) durante il quale la vettura è mossa dal solo motore elettrico.
Confort
OTTIMO | DISCRETO | SCARSO | |
---|---|---|---|
50 km/h su asfalto |
58,9 dB(A) |
||
50 km/h su asfalto drenante |
62,6 dB(A) |
||
50 km/h su pavé |
72,2 dB(A) |
||
Max in accelerazione
Max in acceleraz.
|
70,6 dB(A) |
L'insonorizzazione è efficace, come testimoniano i decibel contenuti; alle alte andature, però, emerge qualche fruscio. Buono l'assorbimento delle sospensioni, anche al retrotreno, dove solitamente si patisce un po' di più. La terza fila è l'unica dove si accusa qualche contraccolpo sugli ostacoli più secchi.
Prove dinamiche
AGILITÀ DI MANOVRA
Dati Vettura
Test sistemi adas
Commento: Il livello 2 di guida assistita si raggiunge solo con un pacchetto a pagamento. Senza quello, il regolatore di velocità è passivo, ma sono di serie l'avviso angoli bui e il monitoraggio posteriore.
In rosso: presente sulla vettura provata.
Note: Note: 1) pacchetto Advanced driving assist (700 euro).
Commento: la Espace si è comportata piuttosto bene negli scenari con i cosiddetti utenti deboli della strada. La sagoma del ciclista è quella che ha messo più in crisi i sistemi, come spesso accade, a causa delle velocità più elevate con cui transitano le bici rispetto a monopattini e pedoni. In ogni caso, la frenata automatica non è mai riuscita a essere efficace fino alla massima velocità dei test.
L'Ufo s'immette da destra a 15 km/h, mentre l'auto sopraggiunge a 40 km/h.
L'auto è accodata all'Ufo fermo, che poi parte e, a 10 km/h, frena all'improvviso.
L'Ufo è fermo al centro della corsia, l'auto sopraggiunge a 50 km/h.
L'Ufo è in movimento a 20 km/h, l'auto sopraggiunge a 60 km/h.
L'Ufo cambia corsia a 60 km/h e l'auto, di colpo, se ne trova davanti un'altra ferma.
L'auto esce dal parcheggio in retromarcia mentre l'Ufo sopraggiunge a 10 km/h.
L'auto esce dal parcheggio in retromarcia, mentre un pedone passa dietro l'auto.
Commento: nella marcia extraurbana gli Adas sono risultati efficaci in tutte le situazioni. Curioso, invece, che in ambito urbano la frenata automatica abbia fallito nel test che simula una ripartenza con arresto in rotatoria, una situazione gestita bene da buona parte dei sistemi. Nel caso della retromarcia, infine, la frenata automatica della Espace interviene esclusivamente in presenza di ostacoli fissi.
Pagella
Piace per l'ampiezza delle regolazioni: il piantone dello sterzo scorre di ben 6 cm su entrambi gli assi e il sedile è facilmente aggiustabile con pratici comandi elettrici. Presente il massaggio attraverso il supporto lombare.
Bisogna prendere le misure con l'affollamento di leve alla destra dello sterzo: cambio, deviotergi e satellite audio; talvolta, ci si può confondere. Per il resto, la plancia, è curata nei dettagli e funzionale.
Il pannello digitale, facilmente riconfigurabile con un tasto al volante, è ampio (12,3 pollici) e mette sul piatto un'adeguata quantità d'informazioni in maniera chiaramente leggibile.
Una delle migliori esecuzioni sul mercato: il grande schermo verticale aiuta a muoversi in scioltezza fra i vari menu, ben disegnati e facili da capire. Gira su tecnologia Google: quindi, assistente vocale e mappe al top.
Impianto bizona dall'efficacia ineccepibile, gestibile attraverso tasti fisici o a voce; ci sono anche le bocchette posteriori, però sarebbe stata apprezzabile la gestione separata, considerata l'ampiezza della cabina.
Lunotto posteriore un po' sacrificato e montanti anteriori massicci, che durante le svolte generano un importante angolo buio. Queste le criticità, mentre in manovra ci si può consolare con le ottime telecamere a 360°.
Una vettura ben confezionata, che offre un bel colpo d'occhio soprattutto nell'abitacolo, grazie a rivestimenti di livello. Soltanto se si scava più a fondo, emerge qualche inevitabile economia.
L'allestimento Esprit Alpine propone un corredo di serie piuttosto completo, dove non manca nulla di essenziale. Per disporre della guida assistita di livello 2, tuttavia, bisogna mettere mano al portafoglio.
Come accennato qui sopra, servono 700 euro per espandere la suite di Adas, che altrimenti si ferma alla frenata automatica, all'assistente al cambio corsia e al regolatore di velocità.
Con quel nome, non poteva permettersi un abitacolo poco spazioso: ecco, allora, tanta ariosità in ogni direzione e spazio in abbondanza per chi siede dietro. Un po' costretti, e di difficile accessibilità, i due posti in coda.
Un vano assai versatile, se si gioca con i sedili posteriori scorrevoli e reclinabili: il volume può spaziare da 370 a 508 litri. Con sette persone a bordo, restano 80 litri, buoni per un paio di sacche morbide.
Rispetto alla Austral, la Espace ha una taratura un po' più morbida delle sospensioni, specie dietro; soltanto gli eventuali passeggeri della terza fila soffrono un po'. Rumorosità contenuta, al netto di fruscii in velocità.
Il tre cilindri, tutto sommato, non lavora molto, perciò non dà noia. Il suo operato è un po' fastidioso esclusivamente a freddo e quando deve ricaricare la batteria. Nel complesso, il powertrain opera piuttosto bene.
L'azione combinata dei propulsori genera scatti adeguati alla stragrande maggioranza delle situazioni di guida, sebbene i 9,4 secondi per concludere lo 0-100 non facciano gridare al miracolo.
Decisamente meglio in ripresa, dove si avverte maggiormente l'azione dell'unità elettrica, che aiuta a riprendere velocità in fretta. Talvolta, nei kick-down, si percepisce il ritardo della trasmissione in scalata.
Una soluzione senza dubbio originale, che nella pratica funziona bene. Però, se si adotta una guida brillante, emerge qualche limite: alcune indecisioni e la cronica lentezza dei robotizzati nei passaggi di marcia.
Il pregio più grande è rappresentato dalla sterzatura posteriore, che dona prontezza a tutto l'insieme e garantisce un diametro di volta da citycar. Per il resto, comando piuttosto preciso, ma feedback non straordinario.
Si ferma in poco spazio, tranne sui fondi ad aderenza differenziata, dove allunga un po' troppo. Bene la resistenza, mentre talvolta la modulabilità del pedale risente del passaggio da rigenerazione a frenata vera e propria.
Considerati la missione e la stazza, l'agilità della Espace è soddisfacente. Buona parte del merito va alle ruote posteriori sterzanti, che favoriscono l'handling, e anche nei test dinamici la francese si rivela sicura e stabile.
Niente male affatto: finché si resta in città e statale, 19 km/litro sono alla sua portata, pari a oltre mille km di autonomia. In autostrada l'efficienza scende, ma nel complesso si possono ottenere medie molto interessanti.
CONCORRENTI
La sette posti coreana è una delle poche disponibili in variante diesel, full hybrid e plug-in hybrid. C'è un unico allestimento, full optional, con un listino che parte da 56.800 euro.
Parente della Espace, almeno per la piattaforma, è solo full hybrid: elettrico che spinge, termico che ricarica. A due o quattro ruote motrici, con cinque o sette posti, attacca da 39.080 euro.
Sta per arrivare la seconda generazione, più spaziosa, tecnologica e con una gamma motori molto ampia: benzina, diesel, mild e plug-in hybrid. Volendo,è disponibile anche con sette posti.
QUALITà
QUALITÀ E FINITURE
La Renault ha compiuto un tangibile salto di qualità già da qualche tempo, e con questa sport utility non fa altro che confermare una tendenza già in essere. La Espace, infatti, è decisamente un'automobile ben costruita, come si evince subito dalla grande attenzione riservata agli esterni: la verniciatura dell'esemplare in esame è distesa con meticolosità, cosa che vale persino per le parti meno in vista (l'unica eccezione riguarda la zona attorno alle cerniere delle porte, che risulta un po' magra), e gli accoppiamenti fra le parti mobili sono molto precisi, al netto di un certo disallineamento nella zona fra la porta posteriore e il parafango. Particolarmente curato, poi, il comparto delle guarnizioni, che può contare su labbri floccati sulle portiere e bulbi presenti in tutta lunghezza pure sui brancardi e nel cofano anteriore. Passiamo all'interno: nell'abitacolo, l'allestimento Esprit Alpine ci mette del suo per fare colpo, grazie soprattutto al rivestimento scamosciato, dotato di cuciture ben realizzate. E anche le plastiche sono nel complesso di buon livello, nonostante soltanto quelle più visibili siano morbide. Tuttavia, sarebbe stato preferibile che i vani portaoggetti e le tasche sulle porte fossero stati dotati di un fondo di gomma o floccato. Ineccepibili, infine, i rivestimenti del vano di carico, che si distingue anche per la serratura ben protetta.
Infotainment
1) entrambi wireless.
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Renault Espace - C'era una volta la monovolume
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