Elegante, raffinata, tutto fuorché banale, la V60 ha lo charme della sorella maggiore, la V90, ma con la sua lunghezza di 478 centimetri ha le dimensioni e le proporzioni giuste per rispondere alle esigenze del mercato europeo. E poi è senza dubbio una gran bella automobile. La calandra, ridisegnata secondo le ultime tendenze e le caratteristiche luci diurne a T la rendono immediatamente riconoscibile; la fiancata scorre poi via veloce per chiudere su una coda nel più classico stile Volvo, con le luci posteriori che si arrampicano fin sui montanti. Aperta la porta e preso posto al volante, il colpo d'occhio è notevole. I posti davanti sono separati da un tunnel ampio, che regala un tocco di sportività all'abitacolo. La plancia riprende gli schemi già visti sulle ultime Volvo. La strumentazione, composta da un unico schermo Tft, è raccolta davanti al guidatore, mentre al centro ritroviamo il grande touchscreen da nove pollici sistemato in verticale, da cui si accede a quasi tutte le funzioni dell'auto. La posizione di guida è sportiva; i sedili anteriori, oltre alle solite regolazioni elettriche, offrono anche la possibilità di allungare il piano di appoggio delle gambe e aggiustare l'ampiezza dei sostegni laterali. In più sono riscaldabili, ventilati e dotati della funzione massaggio (Luxury pack). Se davanti lo spazio non manca, dietro si poteva senz'altro fare qualcosa di più. Due persone viaggiano comode, con un buon agio per le gambe e la testa, però un eventuale terzo passeggero deve fare i conti con un tunnel decisamente ingombrante. A bordo si vive davvero bene: la climatizzazione, con il quattro zone (optional), è eccellente e il silenzio, quando si viaggia, quasi palpabile. E i bagagli? Beh, scordatevi le Volvo di un tempo, quelle dove si poteva caricare davvero di tutto, sulla V60 ci stanno giusto le valigie di quattro persone, a meno di caricare fino al soffitto o rinunciare a uno dei posti dietro. città.
Come va. La Volvo V60 è una macinatrice di chilometri, sia con il due litri a benzina sia, a maggior ragione, con il pari cilindrata a gasolio (entrambi, in ogni caso, mild hybrid). Abbiamo provato la più gettonata, ovvero la turbodiesel. Girata verso destra la manopola di accensione, il motore va in moto con molta discrezione. Poco rumore, quasi nessuna vibrazione, il quattro cilindri Volvo ha davvero non poche qualità. Dotato di una buona potenza (197 cavalli), risponde sempre con prontezza e una buona vivacità. Le sospensioni, in questo quadro del tutto positivo, hanno i loro meriti. Per quanto tradizionali, riescono a filtrare molto bene le disuguaglianze della strada e a isolare adeguatamente l'abitacolo. In Drive, a 130 km/h, il motore ruota a soli 2.000 giri, cosicché, grazie anche alla buona aerodinamica e all'elevata efficienza del turbodiesel, in queste condizioni la station svedese percorre ben 15 chilometri con un litro di gasolio.
Pregi. Confort di alto livello. Sulla V60 tutto è studiato per rendere gradevole la permanenza a bordo. L'abitacolo è curato, elegante, a misura d'uomo. Sicurezza. Un vero must per le Volvo. Ora la frenata automatica è ancora più attenta e precisa.
Difetti. Il bagagliaio, sebbene rifinito con cura e organizzato al meglio, non è eccezionale per capacità, viste le dimensioni della carrozzeria. Qualche indecisione del cambio lo rende poco gradevole, soprattutto nell'uso in città.