

Abbastanza sorprendente il messaggio pubblicitario a firma dell’Unione concessionari Fiat apparso sull’ultima pagina dei principali quotidiani di oggi. Che mette in guardia il pubblico dal rivolgersi a rivenditori non autorizzati, che propongono vetture nuove “a prezzi stracciati”. Niente di strano, in fondo, se non fosse che nel messaggio si fa apertamente riferimento alla 500X e alla Renegade, modelli appena lanciati e forti di una domanda spontanea sostenuta, tanto che, come noto, la Fiat ha deciso di incrementare la produzione della fabbrica di Melfi, passando a 20 turni settimanali. Nel caso della 500X, oltretutto, parliamo di un prodotto che sin qui è stato commercializzato soltanto in Italia: impossibile dunque immaginarlo vittima di reimportazione dai mercati esteri tramite le cosiddette reti parallele.
Domanda effervescente. In realtà, a quel che ci risulta è impensabile al momento trovare le nuove Suv del Gruppo FCA "a prezzi stracciati”, come sembrerebbe suggerire il comunicato dei concessionari Fiat. I quali, per parte loro al momento dispongono di uno stock sufficiente a sostenere una domanda piuttosto effervescente. E dunque viene a cadere anche l’ipotesi della carenza di prodotto da parte della rete ufficiale.
Da Torino il chiarimento. Gianluca Italia, responsabile vendite del nostro Paese per tutti i brand del Gruppo FCA, ha spiegato che il messaggio rientra nella nuova strategia commerciale premium: "Vogliamo tutelare la nostra rete di vendita e vogliamo tutelare il consumatore dalle vetture di origine non chiara", ha detto il manager, confermando i vantaggi in termini di opportunità e servizi garantiti dalla rete ufficiale. Il riferimento è evidentemente al cosiddetto mercato parallelo, "un fenomeno prevalentemente italiano, ma non solo, che è sempre esistito, che è in crescita, soprattutto in un momento in cui il mercato comincia a dare segni di risveglio: con il messaggio di oggi abbiamo preferito intervenire preventivamente".
Avvertimento preventivo. Insomma, quella pagina pubblicitaria sembra quasi una sorta di avvertimento preventivo per quel che potrebbe accadere nei mesi a venire, oltre che un tentativo della rete ufficiale di ridarsi un po’ di smalto, rimasto un po’ appannato dai lunghi anni di vacche magre. E indispensabile per farsi preferire dai clienti, rispetto ai commercianti “generici”, adesso che, finalmente, i prodotti ci sono.
Redazione online
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