
Ma chi l’ha detto che le microcar sono fatte solo per la città? Il quadriciclo di casa Fiat si muove agile tra Ztl e parcheggi, ma può andare oltre i centri storici
Il quadriciclo, però, può andare oltre il centro, per affrontare – dai 14 anni in su con patentino AM - viaggi in miniatura, grazie a un’autonomia fino a 75 chilometri.
TOPOFVIEW - TAPPA 4
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Forte dei Marmi-Viareggio: la dolce vita della Versilia
Anni ’50 e ’60. Il Paese inizia ad assaporare il benessere. Le utilitarie Fiat diventano il simbolo del boom economico, mentre al cinema arriva La Dolce Vita di Fellini. Ancora oggi quell’espressione, “dolce vita”, rappresenta come poche altre l’Italia. Assaporiamola nella quarta tappa di Topofview. Un viaggio in miniatura sulle spiagge della Versilia, a bordo di un’auto che celebra l’estate e lo spirito della riviera: la Topolino Vilebrequin Collector’s Edition.
Si parte dal centro storico di “Forte”, dove il relax balneare si unisce con il glamour e il divertimento, il lusso e l’informalità. Una vacanza che ha bisogno di una vettura che le somigli: sbarazzina, gioiosa, elegante ed esclusiva. A bordo si incontrano lo stile retrò della piccola elettrica di Fiat, figlia di modelli iconici come la Spiaggina ’58, con l’inconfondibile impronta mediterranea di Vilebrequin, brand nato a Saint-Tropez nel 1971.
L’edizione è limitata, con appena 200 auto prodotte, personalizzate a mano una per una. L’esterno è caratterizzato da una livrea bicolore in bianco e blu marine. All’interno, i sedili sono impreziositi dal logo Vilebrequin, mentre le soglie d’ingresso cromate brillano sotto i piedi. Al posto dei tradizionali tappetini, presenta dettagli in teak ispirati al mondo nautico.
DA FORTE DEI MARMI...

La Topolino Vilebrequin Collector’s Edition è più di un’auto: è un inno alla dolce vita, perfetta per muoversi tra un bistrot e la spiaggia, un drink al tramonto e una serata danzante sul mare. Lasciato alle spalle il pontile Medaglie d’Oro, il lungomare tra Forte dei Marmi e Viareggio èun continuo susseguirsi di spiagge ampie, bagni e filari di ombrelloni ordinati. Fa caldo, certo. Ma la capote ripiegabile e l’assenza di portiere dell’allestimento rinfrescano il percorso.
Più o meno a metà del viaggio, s’incrocia un luogo mitico: la Capannina. Arrivati a destinazione. Il doccino integrato nella Topolino Vilebrequin è un aiuto pratico per una rapida rinfrescata, prima di attraversare la celebre Passeggiata di Viareggio, fermarsi per un piatto di cacciucco e rituffarsi nella dolce vita.
...A VIAREGGIO

TOPOFVIEW - TAPPA 3
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Dal centro ai colli: Bologna dentro e fuori porta
Rossa, dotta, ghiotta. Bologna è tante cose: città universitaria e godereccia, di libri e tagliatelle, di torri, piazze e porte. Una città da conoscere in tutte le sue sfaccettature. E allora facciamolo, in questa terza tappa di Topofview. Per un viaggio che attraversa il centro storico e si arrampica sui colli.
Si parte dalla Chiesa di San Michele in Bosco. Un balcone sulla città. Vista da qui, si capisce perché Bologna è “la rossa”. Sì, c’entra la politica e il fatto di essere stata – soprattutto nel dopoguerra – terra del partito comunista. Ma la città è rossa, letteralmente. Come le sfumature degli intonaci e dei suoi mattoni.
Nel centro di Bologna, cantava Lucio Dalla, “non si perde neanche un bambino”. Ed è proprio così. Perché, lasciata alle spalle una delle porte che segnavano l’accesso alla città antica, tutte le strade confluiscono verso il cuore del capoluogo emiliano, tra Piazza Maggiore e le due Torri, ammirando San Petronio e la fontana del Nettuno.
DAL CUORE DI BOLOGNA...

La piccola di casa Fiat rende ogni zona accessibile, grazie alle dimensioni ridotte e alla motorizzazione elettrica, che consente di circolare nelle Ztl del centro storico e di sostare gratuitamente nelle aree a pagamento.
Tutti i viaggi, anche se in miniatura, meritano una pausa a tavola. Basta entrare in una delle tante trattorie della città per confermare la fama di “ghiotta”, tra crescentine, mortadella, tortellini e ragù.
Ma è tempo di tornare a bordo. Direzione Porta Saragozza. Da qui inizia a scorrere il portico più lungo del mondo: quattro chilometri scanditi da 600 arcate. Il primo tratto è in piano. Poi la Topolino si deve dare da fare, con pendenze che sfiorano il 20%. In cima, ecco la tappa finale del nostro itinerario: il Santuario di San Luca, dal quale si apre una vista impagabile, dai colli fino a Bologna. Rossa, dotta, ghiotta. E, con la Topolino, accessibile.
...AL SANTUARIO DI SAN LUCA

TOPOFVIEW - TAPPA 2
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Strade d’acqua: dalla Brianza al Lago di Como
Partenza e arrivo a Erba: la seconda tappa di Topofview si percorre sull’asfalto, ma è un itinerario fatto d’acqua. Bastano pochi chilometri per godere dei primi panorami, sul lago del Segrino. Dopo una manciata di minuti, vale una sosta la cascata Vallategna. Una cascata? In Brianza? Sì. Sfocia nel Lambro dopo un salto di trenta metri. Costeggiando il fiume, si arriva nel centro storico di Asso.
Da qui in poi, le pendenze dolci ma ostinate portano fino al Santuario della Madonna del Ghisallo. La chiesetta è minuscola, ma per i ciclisti è una cattedrale. All’interno è zeppa di cimeli: ci sono le bici di Merckx, Moser, Magni, le magliette di Binda, Bartali, Coppi. Talmente tante cose che una chiesetta non bastava: lì accanto, nel 2006 è stato inaugurato il Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo. Attenzione però: questa non è solo meta per ciclisti. Il piazzale del santuario è un balcone spettacolare sul lago di Como, con vista sulle Grigne e – in lontananza – sulle cime dell’Engadina.
DA ERBA A BELLAGIO...

Adesso giù, percorrendo in discesa una salita mitica, il Ghisallo. Ancora una volta la destinazione è l’acqua: Bellagio. Le stradine del centro storico sono strette e spesso affollate, ma la compattezza della Topolino permette di muoversi o di trovare un parcheggio con facilità.
Siamo al vertice estremo del nostro percorso. Inizia il riavvicinamento verso Erba. Per un lungo tratto, fino a Onno, la strada costeggia il lago di Como quasi a volercisi tuffare. Poi devia verso l’interno e imbocca la salita Valbrona, per un itinerario con (molto) meno traffico e (molto) più silenzio, che la propulsione 100% elettrica della Topolino permette di godersi appieno. Scollinata la Valbrona, non resta che fare rotta verso Erba, approdo – dopo circa 60 chilometri - del nostro secondo viaggio in miniatura.
...E RITORNO

TOPOFVIEW - TAPPA 1
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Città e collina: da Torino a Superga
La prima tappa di Topofview non poteva non partire da “casa”: Torino, città italiana simbolo delle quattro ruote, da Mirafiori al Lingotto fino al Museo Nazionale dell’Automobile, dove – fino a maggio – è in corso “125 Volte Fiat”, l’esposizione che ripercorre la storia della Fabbrica Italiana Automobili Torino mescolando arte, cinema, design, architettura, musica e letteratura. In mostra c’è anche la 500 A Topolino del 1936, antenata di quella attuale.
Lo stile ricorda le radici, ma la tecnologia è tutta nuova. Senza preoccuparsi di varchi e zone a traffico limitato grazie alla propulsione elettrica, la nuova Topolino guizza nel traffico in direzione centro storico. La Mole spicca con i suoi 167,5 metri. Una meraviglia che, a più di 135 anni dalla sua inaugurazione, non smette di stupire chi ci passa accanto. Seguendo le arterie principali, si arriva in Piazza Castello. E dopo una pausa al cioccolato in uno dei caffè storici, dove gustare un bonet o un bicerin, si procede verso Piazza San Carlo e Piazza Vittorio Veneto, contornata dai portici. La prospettiva verso la Gran Madre, oltre il Po, è uno degli scorci più belli di Torino.
LA PARTENZA

Come promesso, è arrivato il momento di lasciare la città. La Topolino può circolare ovunque, salvo – come tutti i quadricicli – su tangenziali e autostrade. Seguendo il corso del fiume più lungo d’Italia, in circa 15 minuti si arriva alle pendici della salita che porta alla Basilica di Superga. Ci si arrampica, curva dopo curva, per cinque chilometri. L’ascesa ha una pendenza media del 9,3% e un dislivello complessivo di 450 metri, ma la Topolino non soffre.
Arrivati in cima, lo spettacolo è doppio. Da una parte la Basilica, imponente con i suoi 75 metri di altezza. Dall’altra, una terrazza naturale verso le Alpi e su Torino, la meta dove tornare per chiudere (con una sola ricarica) il primo viaggio in miniatura di Topofview.
LA DESTINAZIONE

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