"Dal 2019 la Maserati offrirà modelli elettrici e contribuirà all'elettrificazione del gruppo": Sergio Marchionne è uscito allo scoperto e ha messo nero su bianco le prime notizie certe sul percorso verso le zero emissioni di FCA. Intervenuto a margine della presentazione dei risultati trimestrali, l'ad si è detto "certo" dell'incremento della domanda per le auto elettriche. "Non esistono più dubbi": quattro parole, un cambio di paradigma.
Maserati-Alfa, no comment su spin-off. Sempre a proposito di Maserati, Marchionne ha affermato che "non esistono restrizioni" per una sua possibile fusione con Alfa Romeo e successivo scorporo dei marchi, "ma questo non significa molto". "Non voglio commentare su possibili disaggregazioni", ha proseguito l'ad: "Aspettate il piano industriale per il 2022 che sarà reso noto nell'Investor day entro la prima metà del 2018".
Uscita di scena dopo i conti 2018. Il ceo di Fiat Chrysler si è soffermato anche sui tempi della sua uscita e sulla designazione del successore: "La scadenza", dice Marchionne, "non cambia: non sarò qui a presentare i conti 2019". Resta dunque l'indicazione del termine ultimo già data in diverse occasioni, vale a dire l'assemblea sui risultati del 2018, in programma per la primavera seguente.
Successione interna. "Se spuntasse una questione importante sarebbe inevitabile rimanere, ma sono fiducioso che troveremo il successore", ha proseguito Marchionne, aggiungendo che potrebbe restare nel cda di Exor e che la sua influenza "si vedrà nel piano 2018-2022". Che però verrà realizzato dal suo successore, "scelto all'interno del gruppo": "ci stiamo lavorando da anni", ha aggiunto. "Abbiamo formato persone adeguate, volenterose e capaci. Abbiamo un team molto stabile, ma non mi piace speculare sui nomi".
Il dieselgate e il cartello. Non sono mancate, infine, considerazioni sugli strascichi del dieselgate. Marchionne si è detto certo che il diesel "risulterà indebolito" dalla vicenda, esprimendo l'auspicio di un intervento della Commissione europea per dirimere l'attuale incertezza. C'è fiducia, invece, "in una soluzione a breve sulle accuse relative alle emissioni dei diesel negli Usa", dove il gruppo ha già annunciato un aggiornamento software su base volontaria. Per finire, una battuta sul presunto cartello tra costruttori svelato dal settimanale Der Spiegel: "Non mi è stato chiesto di unirmi a quei tedeschi che vogliono rendere il mondo migliore".
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