Tra due mesi sarà sul mercato l'anti-Prius firmata Honda, l'Insight, che promette di essere l'ibrida più abbordabile di sempre. In Giappone, dove le vendite sono appena cominciate, la Insight costa l'equivalente di 16 mila euro. Il costruttore non ha comunicato i listini ufficiali per l'Europa, ma si parla di un prezzo d'attacco di circa 19-20 mila euro. E, se le misure del governo verranno approvate definitivamente, con emissioni di CO2 di poco superiori ai 100 grammi al km, la Insight potrà beneficiare di 3500 euro d'incentivi a cui si possono sommare altri 1500 euro per chi abbia una vecchia Euro 0, 1 o 2 da rottamare. E il discorso diventa molto interessante. Ma, per queste cifre, che cosa vi ritroverete in mano? Come si guida una delle ibride più moderne sul mercato? Ve lo raccontiamo.

Entrati a bordo di quella che da fuori sembra un'auto relativamente normale (al di là della caratteristica coda tronca che si ritrova anche sulla Toyota Prius per ragioni aerodinamiche), si deve prendere confidenza con un quadro strumenti un po' inusuale. La cosa più strana sono i simboli floreali che si accendono sul cruscotto durante la marcia, da uno a cinque: sono la vostra pagella di ecologisti. Se siete particolarmente bravi, cioè se avete il piede destro virtuoso nella modulazione dell'acceleratore, ne farete accendere cinque. Noi siamo arrivati al massimo a quattro e mezzo. Il che tradotto in consumi, nel nostro percorso tra città, tangenziale e statale, vuol dire tra 5,6 e 6,5 litri per 100 km, stando a quel che diceva il computer di bordo.

Insomma, consumi quasi da diesel: un bel risultato per una berlina lunga quattro metri e 40 e capace di trasportare fino a cinque persone (noi eravamo in tre) e un bel po' di bagagli. Il tutto, bisogna dirlo, avvolti da una notevole silenziosità. Che, tuttavia, dura fintanto che non si decida d'adottare una guida più sportiva - al diavolo i fiori - oppure si debbano affrontare frequenti sorpassi: in tal caso chiedendo il massimo al piccolo motore 1300 da 88 CV la rumorosità si fa sentire, acuita dalla tipica sgradevolezza del cambio a variazione continua che mantiene a lungo il motore a regimi elevati.

Dunque se si vuole consumare poco e viaggiare in silenzio, meglio dare retta ai consigli che impartisce l'automobile. Se la lasciate fare, è facilissima e fa (quasi) tutto da sola. Basta premere un pulsante verde (anch'esso col simbolo di un fiore) a sinistra del volante per selezionare la mappatura delle centraline di motore e cambio più favorevoli alla massima efficienza: qualche CV in meno, rapporti del cambio più lunghi, stabilizzatore del movimento dell'acceleratore, logica del climatizzatore meno avida d'energia, tutto contribuisce a ridurre i consumi. Si tratta di cambiare un po' lo stile di guida, mettere da parte la tradizionale aggressività e riconciliarsi con la strada. Educativo. Ed è una lezione che per 19 mila euro (anzi meno) - se saranno davvero tali - potrebbe valere la pena di seguire. (E.B.-R.L.V.)