
Il test dell'alce che, secondo i colleghi svedesi di Teknikens Världs, ha messo in crisi la Jeep Grand Cherokee fino a classificarla "pericolosa" e "da ritirare dal commercio", è l'occasione per tornare a parlare di stabilità.
Gas costante poco realistico. Da sempre Quattroruote nutre dei dubbi sulla validità del test dell'alce molto in auge, invece, nei Paesi scandinavi. Le nostre perplessità derivano dal fatto che la prova viene eseguita a velocità costante, cioè senza il rilascio dell'acceleratore, e richiede una velocità di sterzata, prima da una parte e poi dall'altra, non alla portata di un normale guidatore, per quanto bravo possa essere. Aggiungiamo poi che, se all'inizio della manovra si rilascia l'acceleratore, com'è istintivo fare se si avvisa un pericolo davanti alle ruote, l'intervento sui freni operato dall'Esp è tale da ridurre subito la velocità così da facilitare il successivo riallineamento.
Doppio cambio di corsia sul bagnato. Il Centro prove di Quattroruote, generalmente, esegue più test per valutare la tenuta e la stabilità di un'automobile (Suv incluse). S'incomincia con il doppio cambio di corsia sul bagnato. Questo test è stato sviluppato per analizzare il funzionamento dei sistemi di controllo della stabilità. In sostanza riproduce l'evitamento di ostacolo in rettilineo, sul bagnato a velocità autostradale, cioè attorno ai 100 km/h (una velocità molto superiore a quella cui viene eseguito il test dell'Alce).
La Gran Cherokee l'ha superato a 87 km/h. Il collaudatore infila il primo corridoio, dopo il punto di misurazione della velocità d'ingresso (87 km/h nel caso della Grand Cherokee) rilascia l'acceleratore (questa manovra provoca un trasferimento di carico sulle ruote anteriori che acquisiscono direzionalità) ed esegue un rapido destra-sinistra-destra. La prova viene affrontata per velocità di volta in volta superiori fino a trovare il limite dell'auto.
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