"Test superato". Il nuovo asfalto per colmare le buche stradali, sperimentato per otto mesi dal Comune in alcuni punti critici di Milano, è pronto per essere utilizzato anche nel resto della città. A mostrare le proprietà del materiale, stamattina, è stato l'assessore ai Lavori pubblici, Carmela Rozza, durante un sopralluogo all'incrocio tra le vie Porpora e Lulli, in zona Loreto.
La sperimentazione. Proprio via Lulli è uno dei primi punti dove Palazzo Marino, a partire dallo scorso maggio, ha deciso di intervenire per testare il nuovo asfalto, diffuso in Europa del Nord e descritto dai tecnici come "molto elastico e mescolato a fibre sintetiche per favorirne il compattamento al passaggio dei veicoli". Prima dell'intervento i binari del tram erano letteralmente circondati da buche e crepe, mentre oggi, a distanza di vari mesi, i punti dove è stato utilizzato il nuovo prodotto testato risultano essere ancora integri, nonostante il freddo e il meteo inclemente.
L'ok del Comune. "Sono trent'anni - spiega Rozza - che per colmare le buche viene utilizzato sempre lo stesso materiale. Abbiamo deciso di cambiare e siamo soddisfatti. Questo asfalto non si sgrana, si rapprende subito e si stende ulteriormente sulla strada quando passano le auto, aderendo bene ai binari". Anche secondo gli esperti il nuovo prodotto "funziona: prima, per l'asciugatura servivano tre giorni, ora bastano dieci minuti. E con il traffico il materiale si compatta ancora di più".
Prezzi e vantaggi. Il nuovo asfalto costa il 25% in più rispetto alla copertura invernale normalmente utilizzata, ma secondo Palazzo Marino la spesa è "ammortizzata da una manutenzione più semplice e da un numero inferiore di uscite" a carico delle ditte. La statistica, per ora, sembra dare ragione all'amministrazione: a gennaio 2013, il Terzo Reparto Strade ha dovuto colmare 930 buche, mentre lo scorso mese, a distanza di un anno, gli interventi sono stati "solo" 600. "Le buche chiuse l'anno scorso non si sono più riaperte e dove è stato usato il nuovo materiale non siamo più tornati", conclude Rozza. Il 2014, con Expo alle porte, dovrebbe dare ulteriori rassicurazioni.
Davide Comunello
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