La prima vera Maserati della gestione Ferrari, l'auto del rilancio o, più semplicemente, una bellissima roadster: ecco la macchina con cui la Casa del Tridente cerca la definitiva consacrazione sui mercati europei (in attesa di conquistare pure quello nordamericano).

Nata, ovviamente, a Modena, basta metterla in moto per annusare l'aria di Maranello: un colpetto d'acceleratore in folle è già sufficiente a elargire piccole, ma intense, scariche d'adrenalina, non foss'altro perché preludono a qualcosa di davvero speciale. Dentro la prima, tirando la levetta di destra dietro il volante, e poi una via l'altra tutte le marce, fino alla sesta, con una progressione che non sembra avere fine.

Il motore, un V8 di 4.2 litri da 287 kW-390 CV, impressiona per la rapidità con la quale sale di giri, il cambio asseconda le volontà impartite dal pilota, lo sterzo trasmette sicurezza perché è preciso, rapido, progressivo, mentre l'assetto si incarica di armonizzare le curve coi rettilinei come se fosse istruito dal pensiero.

La "3200 GT", la coupé, è soltanto un ricordo che si fa più sbiadito a ogni chilometro passato a guidare la "Spyder Cambiocorsa": qui c'è molta più Ferrari, più passione, più emozione. E una dolcissima cattiveria, perché questa Maserati sa essere insieme una micidiale vettura da pista e una superba granturismo, capace persino di affrontare le code e il traffico urbano come i cordoli e le chicane.

Ora che il prodotto c'è, alla Maserati non resta che sbarazzarsi dei pregiudizi: forse si tratta della sfida più difficile, ma quei tre anni di garanzia con chilometraggio illimitato sono da soli un argomento più che convincente.