L'obiettivo è sempre quello di battere la "Golf". Adesso, complice la debolezza stilistica della berlina di Wolfsburg, i presupposti ci sono tutti. Anche perché l'Opel "Astra" è una bella macchina. La linea è originale e frizzante, l'abitacolo spazioso e ordinato. E poi la "Astra" è anche un'auto fatta bene.

La Casa non è riuscita a conferirle una qualità percepita paragonabile a quella della più costosa "Golf". In fatto di design, di accuratezza costruttiva, di cura del dettaglio, la nuova "Astra" segna nuovi parametri, difficilmente raggiunti dalle Opel delle precedenti generazioni. Qualità negli assemblaggi, ma anche qualità di guida: dal punto di vista dinamico, in effetti, questa Opel è gradevolissima.

Si guida senza sforzo e, soprattutto, come se fosse stata la vettura di sempre. Si familiarizza all'istante con i comandi principali (sterzo, freni, frizione), ma bisogna fare l'abitudine a quelli secondari. Le manopole della climatizzazione sono un po' basse e la levetta del tergicristallo obbliga a contare le volte che la si aziona.

La strumentazione ha definitivamente perso il termometro del liquido di raffreddamento, neppure sostituito da una spia azzurra che avverte quando il motore non ha ancora raggiunto la temperatura d'esercizio (naturalmente è stata mantenuta la tradizionale spia rossa, che avvisa quando il motore si sta surriscaldando).

Le prestazioni sono assolutamente adeguate, nonostante l'esemplare in prova montasse il motore di cilindrata inferiore, il "1700" turbodiesel da 74 kW-101 CV. L'ineccepibile comportamento stradale, confermato pure dai nostri test in pista, è appena disturbato da una carenza di omogeneità dello sterzo, quando questo viene impegnato durante una manovra d'emergenza. Tuttavia, la "Astra" resta sicura, specialmente con l'Esp.