Niente albero di trasmissione fino alle ruote dietro, ad appesantire l?auto e portar via spazio col tunnel. Eppure è una 4x4. Consumi da turbodiesel di media potenza (paragonabili a un 140 cavalli, per capirci), ma prestazioni da crossover con 200 cavalli. Piccoli miracoli di un ibrido intelligente e innovativo, il primo a unire in matrimonio di convenienza un turbodiesel anteriore e un elettrico posteriore, tutto via cavo.

Avrà presto una gemella, la Citroën DS5, ma per ora la Peugeot 3008 HYbrid4 è un?auto unica. Le altre ibride, dalla capostipite Toyota Prius all?Audi Q5 (provata il mese scorso), sono tutte a benzina, e non è un caso: i motori a gasolio sono più costosi, oltre che ruvidi negli avviamenti. Problemi risolti con sapienza dai tecnici francesi, esperti di diesel: Start&Stop di nuova generazione, quasi inavvertibile, e trazione integrale, grazie al motore montato dietro. Il che aiuta a comprendere il prezzo impegnativo di questa versione. In effetti, parlando di listini, l?HYbrid4 parte da 36.800 euro...poco distante da una lussuosa Suv compatta come l?Audi Q3 2.0 TDI S tronic quattro (provata su Quattroruote di gennaio), alla quale per dimensioni, e persino per prestazioni, finisce per assomigliare. Insomma, ne vale la pena? Dipende, come vedremo.

Esterno. La Peugeot 3008 è una paffuta crossover, con le dimensioni ideali per un?automobile da famiglia. Lunga 437 centimetri, 9 in più rispetto alla 308 berlina, 13 meno della SW, si differenzia da queste per l?altezza (164 cm) e per le proporzioni da Suv. Così come da Suv è il muso alto e aggressivo, abbinato, nella zona posteriore, all?aspetto tondeggiante da monovolume. La HYbrid4 si adegua perfettamente a questo design, con una sola modifica: gli inserti ?off-road? di acciaio satinato sotto i paraurti, che ne sottolineano la sua natura di 4x4. Ovviamente non affronterà mai guadi, terreni accidentati o rampe fangose, ma anche il look vuole la sua parte.

Posto guida. Il posto guida non lascia indifferenti: la plancia è ben curata e colpisce per la qualità dei materiali, oltre che per i tanti comandi, disposti su una console quasi orizzontale, raccordata al tunnel centrale. Quest?ultimo, poi, è particolarmente elevato e crea una barriera massiccia tra i posti davanti, marcata dal maniglione per il passeggero, dall?aria fuoristradistica. In ogni caso, si sale con grande facilità, grazie all?altezza da terra ideale della seduta (64 centimetri, come su molte Suv), e si trovano ampie regolazioni che permettono a guidatori di tutte le taglie di sentirsi perfettamente a proprio agio. All?avviamento, il grande display centrale, estraibile automaticamente, si alza e mostra il diagramma della trazione e dei flussi di energia: si può vedere costantemente se le batterie vengono ricaricate, o se invece il motore elettrico ?beve? kilowatt, come pure la ripartizione di coppia tra avantreno e retrotreno. Con un tasto è possibile cambiare schermata in ogni momento, per passare al navigatore (di serie) o all?autoradio. Davanti agli occhi del guidatore, infine, si trova l?Head-up display, uno schermo trasparente, estraibile anch?esso e regolabile in altezza, dove sono proiettate la velocità e le indicazioni del navigatore. Meno ?tecnologico? rispetto a quelli di altre Case, che proiettano direttamente sul parabrezza, ha il vantaggio di costare meno. E qui è compreso nel prezzo.

Interni. Se c?è una cosa che sulla 3008 non manca, è lo spazio. In tutte le direzioni: sopra la testa, di fianco, tra i sedili davanti e il divano. Le misure sono comode e in quattro si viaggia davvero bene. L?abitacolo è tutto su toni scuri, dal nero della plancia a quello dei sedili, ma grazie al tetto di cristallo (un optional da soli 505 euro; però è di tipo fisso, non apribile) si gode di una piacevole luminosità. Vale la pena sottolineare che, nonostante la trazione integrale, il pavimento è perfettamente piatto. Come abbiamo detto, il sistema 4x4 di questa ibrida non richiede l?albero, e quindi nemmeno il consueto tunnel, che sulle altre integrali è posto letteralmente tra i piedi di chi viaggia dietro. Risultato: sul divanetto ci si trova bene pure in tre. Apprezzabili poi le bocchette del clima per la seconda fila, dietro al bracciolo anteriore. Dotazione importante, se si pensa che mancano persino sulla più ambiziosa (e costosa) BMW X1.

Prestazioni. Con l?aggiunta dell?elettrico e il contributo dei suoi 37 cavalli, la 3008 ibrida va forte. Quando si schiaccia sull?acceleratore, il già generoso turbodiesel da 163 cavalli può contare sulla spinta che arriva dalle ruote dietro (fino a 120 km/h), raggiungendo una potenza complessiva di 200 cavalli, a tutto vantaggio sia dello sprint da fermo sia della ripresa. Nello 0-100, in pista, abbiamo staccato un tempo di 9,1 secondi: rilevamento meno brillante rispetto a quanto dichiarato (8,5 s), ma pur sempre notevole per una macchinona di 1.866 kg. Il limite è costituito dal cambio robotizzato, lento e inadatto all?uso sportivo, nonostante i paddle al volante. Da buon automatico, comunque, risponde correttamente nel kick-down, e sul 70-120 km/h fa registrare un apprezzabile tempo di 8,1 secondi. Rispetto alla 3008 1.6 HDi provata un anno e mezzo fa (vedere Quattroruote di luglio 2009), la HYbrid4 è davvero su un altro pianeta. D'altra parte, la versione da 110 cavalli, pur senza la tecnologia dell?ibrido, era meno assetata di gasolio.

Consumo. Rispetto ai 25 km/l dichiarati dalla Casa, la media accertata dal nostro Centro prove, di soli 13,1 chilometri, è poco più della metà. Tuttavia non ci si può lamentare, perché un?auto con prestazioni poco migliori, come l?Audi Q3 2.0 TDI, in media fa i 12 con un litro. L?HYbrid4 dunque, è lontana dalle percorrenze promesse, però per una 4x4 con queste prestazioni non è male. L?abbinamento turbodiesel-elettrico funziona al meglio in città e sulle statali, grazie al recupero di energia in rilascio: sotto i 120 km/h l?effetto ?dinamo? è forte e contribuisce a rallentare l?auto, influendo persino sullo stile di guida.

Su strada. È un?auto facile, intuitiva come una 3008 normale, dalle reazioni sempre prevedibili. Grazie all?assetto poco morbido, manifesta un rollio contenuto e riesce a districarsi tra i cordoli con una certa disinvoltura, anche in virtù di una distribuzione dei pesi equilibrata (con l?elettrico dietro, la percentuale sul retrotreno sale al 43%, contro il 39% della 1.6 HDi). In pista, in fin dei conti, se la cava dignitosamente in tutte le prove, con due soli nei: il cambio e lo sterzo. Alla lentezza dell?automatico abbiamo accennato a proposito dell?accelerazione, ma il problema si ripete anche nel giro di pista: in A va bene solo se si va adagio, mentre in M risulta lento negli innesti. In realtà, però, nell?uso normale, con l?ibrido il robotizzato ci guadagna. Nei momenti di cambio marcia, che riguardano solo il turbodiesel e quindi la trazione anteriore, l?elettrico spinge dietro, dando una gradevole sensazione di continuità della trazione. Lo sterzo, invece, pur pronto e progressivo, non è esente dal classico problema di molti elettroassistiti, e cioè si rivela poco ?comunicativo?: in pista si risente del suo scarso feedback. Nell?uso quotidiano, al contrario, si beneficia della sua leggerezza, specie in manovra. Infine, la trazione integrale. L?HYbrid4 non trasforma la 3008 in una fuoristrada e, di conseguenza, non l?abbiamo provata in off-road, però sui fondi difficili offre un innegabile vantaggio rispetto alle normali trazioni anteriori. Con una controindicazione: a bassa velocità, partendo automaticamente con l?elettrico, per alcune frazioni di secondo ci si ritrova di fatto con una trazione posteriore. E, in certe condizioni (ad esempio, nelle ripartenze su strada innevata), questo può essere un piccolo guaio.

Confort. I tecnici della Peugeot hanno fatto un gran lavoro: i riavviamenti dello Start&Stop sono impercettibili, e ?veleggiare? in elettrico, o col turbodiesel al minimo, regala sensazioni uniche. Soltanto accelerando, l'HDi torna a farsi sentire. Abbastanza buono, infine, il lavoro delle sospensioni anteriori; il retrotreno, appesantito dal propulsore elettrico e dalle batterie, si trova invece in difficoltà su buche e tombini.

In sintesi. La 3008 HYbrid4 si è dimostrata convincente nelle nostre prove in pista. Veloce e sicura, la crossover francese sa cavarsela pure sui fondi scivolosi. E i consumi? Se avete in mente di acquistarla per coscienza ambientale, non fatevi illusioni: le percorrenze medie sono buone ma non sbalorditive, e la 1.6 HDi in fatto di consumi sa fare meglio senza problemi. D'altra parte, prestazioni come queste ve le scordate. Come del resto il gusto di guidare nel perfetto silenzio e senza emissioni, anche se solo per pochi chilometri.