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Messico 1986
Trionfa l’Argentina di Maradona

Assegnati al Messico in zona Cesarini, anziché come previsto alla Colombia in preda a gravi problemi interni, i Mondiali di calcio del 1986 sono una breve trasferta per la Nazionale italiana, per metà composta ancora dalle stelle – ormai un po’ fisicamente decadenti - che quattro anni prima si sono imposte in quelli di Spagna. Infatti, gli Azzurri superano i gironi preliminari – tra l’altro, vincendo con la Corea del Sud e pareggiando con la Bulgaria e l’Argentina – ma agli ottavi di finale incassano due reti dalla Francia. Quest’ultima si qualifica per i quarti di finale insieme ad altre teste di serie come il Brasile, l’Inghilterra, la Germania Ovest e l’Argentina: l’indiscussa protagonista dei Campionati messicani. Merito, soprattutto, di Diego Armando Maradona, alias il “Pibe de oro”. Arriva a laurearsi Campione del Mondo dopo avere battuto, nelle fasi dell’eliminazione diretta, anche l’Inghilterra, al termine di una partita resa indimenticabile proprio dai goal di Maradona: uno di mano, l’altro spettacolare. In finale l’Argentina si scontra con la Germania Ovest ma fatica a imporsi, perché dopo due reti di vantaggio nel volgere di appena sei minuti affiora il pareggio. All’ottantottesimo, però, arriva il gol decisivo.

Formula 1. La 37esima edizione del Mondiale di Formula 1 arriva alla conclusione con tre pretendenti al titolo Piloti: Nigel Mansell e Nelson Piquet, drivers della Williams- Honda, e Alain Prost che corre con la McLaren-TAG Porsche. Al Gran Premio d’Australia a Mansell basta un terzo posto per diventare Campione del Mondo, ma lo scoppio di un pneumatico in rettilineo, quando è alle spalle del compagno di squadra, lo costringe al ritiro. Il problema suggerisce al team di richiamare ai box Piquet per un cambio gomme. Alle sue spalle, in quel momento c’è Prost che ha così via libera per aggiudicarsi gara e alloro iridato. Quello Costruttori, invece, lo conquista la Williams Honda.

Rally. Il Mondiale Rally 1986 è l’ultimo a cui prendono parte le potenti vetture del gruppo B dopo i tragici incidenti che costellano la stagione, culminati con la morte di tre spettatori in Portogallo e dei piloti della Lancia, Henri Toivonen e Sergio Cresto, al Tour de Corse. A fine stagione a imporsi è il finlandese Juha Kankkunen con la 205 Turbo 16 di casa Peugeot, marchio che si afferma tra i Costruttori.

Endurance. La 24 Ore di Le Mans, è ancora una volta roccaforte della Porsche, che piazza l’esordiente 962C al primo posto con Derek Bell-Joachim Stuck-Al Holbert e al secondo quella di Oscar Larrauri-Jesus Pareja-Joel Gouhier, oltre ad altre sette vetture (di serie differenti) tra il terzo e il decimo posto. Il successo, però, è funestato dalla morte di Jo Gartner per un’uscita di strada causata dal blocco del cambio della sua 962C.