Cerca

Aziende

Volkswagen
Transporter e Caravelle, primo test - VIDEO

1 / 22

I prezzi del Transporter partono da 34.940 euro Iva esclusa, compreso, come per tutta la gamma, il pacchetto 5 Plus (5 anni di garanzia, manutenzione ordinaria e servizio mobilità per 5 anni o 150.000 km)

2 / 22

Del Caravelle non sono ancora stati diffusi i prezzi. Sarà commercializzato nelle versioni a passo corto o lungo e nel solo allestimento intermedio Life.

3 / 22

Passo corto (nella foto) o lungo anche per il Transporter, con tetto normale o alto, per volumi di carico da 5,8 a 9 metri cubi.

4 / 22

Le versioni a passo corto hanno una lunghezza totale di 505 cm, quelle a interasse maggiorato di 545. Portate utili fino a 1.326 kg per i modelli diesel, 1.038 kg per gli elettrici, 1.140 kg per gli ibridi plug-in.

5 / 22

La capacità di traino è di 2,8 tonnellate per i diesel e di 2,3 per gli elettrici

6 / 22

Il Treansporter e il Caravelle diesel sono equipaggiati con un 4 cilindri 2 litri da 110, 150 o 170 CV, il primo solo con cambio manuale a 6 rapporti e trazione anteriore, il secondo anche con l'automatico a 8 marce e/o con la trazione integrale 4Motion, il terzo solo con l'automaico e/o la trazione 4x4.

7 / 22

Gli elettrici e-Transporter ed e-Caravelle arriveranno nel 2026 motore e trazione posteriore, con 85kW-116 CV o 100 kW-136 CV; il Transporter 2.5 e-Hybrid benzina plug-in da 232 CV a trazione posteriore con cambio CVT arriverà sempre nel 2026

8 / 22

La gamma del Transporter si completerà con il Kombi da 5 a 9 posti per trasporto di persone e merci e con l'autotelaio o autocarro a doppia cabina, tutti e due a 5 o 6 posti. 

9 / 22

Ai dati di portata del Transporter si aggiunge la possibilità di caricare fino a 170 kg sul tetto.

10 / 22

Gli schermi della strumentazione e dell'infotainment sono rispettivamente da 12 e 13 pollici.

11 / 22

I tre posti in cabina sono di serie per il Transporter

12 / 22

Sempre di serie sul Transporter furgone le porte posteriori a due battenti.

13 / 22

Il frontale richiama sia il Multivan introdotto nel 2021 sia la generazone T4 del 1990.

14 / 22

Nella fiancata le più evidenti analogie con il Ford Transit Custom.

15 / 22

Tutte le generazioni del Transporter e dei suoi derivati dal 1949.

16 / 22

Il Caravelle (qui nella versione elettrica a passo lungo) può ospitare otto o nove persone su tre file di sedili.

17 / 22

Sia sul Transporter sia sul Caravelle (nella foto) la porta scorrevole sul lato sinistro è optional.

18 / 22

Il Caravelle Life - unico allestimento per l'Italia - ha i paraurti in tinta con la carrozzeria.

19 / 22

Il volante a tre razze e le grafiche, oltre agli elementi della parte superiore della plancia, sono allineati al linguaggio stilistico Volkswagen.

20 / 22

I posti della seconda fila del Caravelle hanno sedili singoli con schienali reclinabili e sono ripiegabili.

21 / 22

La capacità per i bagagli sul Caravelle a passo corto è di 0,8 metri cubi, quella del passo lungo di 1.

22 / 22

La dotazione standard del Caravelle prevede sedili singoli in prima fila.

Non sarà come il passaggio dalla terza alla quarta generazione nel 1990, con l’addio al motore e alla trazione posteriore e la conversione al tutt’avanti, ma l’arrivo del settimo Volkswagen Transporter appare comunque un capitolo fondamentale per il veicolo commerciale medio tedesco. Per la prima volta, il modello adotta la stessa piattaforma, buona parte della carrozzeria e la meccanica di un altro prodotto, il Ford Transit Custom. Poi, il Transporter T7 subentra a un terzetto di modelli – T5/T6/T6.1 – sviluppati nel corso di vent’anni su un’unica architettura: con li suo arrivo, l’età media dei modelli del segmento dei furgoni da una tonnellata di portata (gli Stellantis come il Fiat Scudo o l’Opel Vivaro, il Mercedes-Benz Vito, il Renault Trafic ecc) scende da 16 a meno di 12 anni. Infine, la gamma si concentra sullo stesso Transporter e sul Caravelle per servizi professionali di trasporto persone; i modelli per il tempo libero o il camping come il Multivan o il California adottano (già dal 2021 e da pochi mesi, rispettivamente) la piattaforma MQB condivisa con la maggior parte dei veicoli dell’intero gruppo tedesco.

Lo spazio è aumentato. Nell’abitacolo, lo sguardo si posa su pannelli porta, volante e relativi comandi, parte superiore della plancia, grafiche della strumentazione digitale e dell’infotainment tutti tipicamente Volkswagen, inseriti in una cornice che rivela analogie con il cugino Ford. La posizione di guida è un poco più bassa e distesa rispetto al T6.1, la visuale buona ma senza arrivare a cogliere il perimetro del frontale. Lo spazio è cresciuto soprattutto in larghezza e anche l’eventuale passeggero centrale non ha di che lamentarsi. Prima di mettere in moto, un'occhiata al vano posteriore (in questo caso di un Transporter a passo corto e di un Caravelle a passo lungo) conferma il progresso in termini di spazio e versatilità: la distanza fra i passaruota sfiora il metro e 40 cm, la lunghezza interna utile per il carico oltrepassa i 2,6 m con l’interasse più compatto e i tre con quello esteso. Il Caravelle conquista, sulla seconda fila di posti, i sedili singoli e gli schienali regolabili, in sostituzione del divano fisso del T6.1.

Ritorno al turbodiesel. Per una volta (e per una valutazione più puntale a parità di alimentazione col T6.1 TDI) lasciamo da parte gli elettrici e-Transporter ed e-Caravelle (che abbiamo comunque guidato e che si sono rivelati molto gradevoli) e puntiamo su un Transporter T7 furgone corto 2.0 TDI da 170 cavalli con cambio automatico a 8 rapporti (41.180 euro Iva esclusa, la gamma parte da 34.940 con lo stesso 4 cilindri in versione da 110 CV e il cambio manuale a 6 marce). Di motore, come suggerisce anche la coppia di 390 Nm, ce n’è a sufficienza. Il turbodiesel nato Ford sa essere veemente e l’8 marce può accompagnarlo senza problemi ben oltre i limiti di velocità e buon senso. La rumorosità è contenuta e contribuisce a un confort generale elevato, grazie anche alle buone doti di assorbimento delle sospensioni. Probabilmente a causa della rapportatura lunga, il freno motore è sembrato un po’ carente; né si può fare molto affidamento su rapide scalate, visto che l'utilizzo manuale è affidato alla rotazione dell’estremità della leva del cambio a destra del volante, meno pratica di un paio di paddle dietro alle razze. Lo sterzo è leggero e diretto, ma lontano dall’equilibrio fra consistenza del comando e prontezza nelle correzioni di traiettoria del T6.1. Insomma, un comportamento sano, ma senza quell’attenzione alle sfumature della guida cui ci avevano abituato i progenitori.