Aziende
Primo contatto
Primo contatto
Come va il Kia PV5 Passenger
Nella prima variante disponibile, quella a cinque posti su due file di sedili (2+3) che stiamo guidando, il PV5 Passenger ha uno spettro di applicazioni limitato all’ambito privato/familiare, oppure come taxi dal grande bagagliaio (1,33 metri cubi dichiarati). Nel corso del 2026, comunque, arriveranno dapprima il sette posti su tre file (2+3+2) e l’ancor più originale sei posti sempre su tre file (1+2+3, con lo spazio a fianco del guidatore lasciato libero per i bagagli), oltre alla versione Wav per trasporto di una persona a mobilità ridotta, il cui abitacolo è in grado di trasformarsi da 2+3 in uno spazio modulare con autista e passeggero anteriore, sedia a rotelle al centro e un altro passeggero sulla sezione sinistra del divano posteriore. Il tutto in 4,7 metri scarsi di lunghezza, un filo meno di 1,9 di larghezza e altrettanti di altezza. Allora le ambizioni del nuovo veicolo commerciale nativo elettrico della Kia come shuttle, pulmino per noleggio con conducente o come taxi più specializzato avranno maggiori possibilità per esprimersi. Magari all’interno di flotte miste, con l’altra multiposto della famiglia elettrica Kia, la EV9, nel ruolo di Suv di rappresentanza. Fermo restando che anche i privati desiderosi di più posti e modulabilità potranno ugualmente contare sulle varianti a tre file di sedili del PV5 Passenger. Per il quale, peraltro, il costruttore coreano non nasconde di guardare con interesse al mercato dei veicoli ricreazionali, dei mini camper in particolare.
Ambiente su tre livelli. Il modello di questo test è il Long range con motore da 120 kW (163 CV) di potenza e 250 Nm di coppia, abbinato alla batteria da 71,2 kWh, che secondo la Kia garantisce un’autonomia massima di 412 chilometri. La limitazione della velocità massima a 135 km/h dovrebbe contribuire all’obiettivo, senza mortificare i tempi di trasferimento né la convivenza con gli altri veicoli in autostrada. Col fratello Cargo, il furgone a due soli posti senza finestrini posteriori, il PV5 Passenger condivide l’accentuata altezza del pavimento della parte anteriore dell’abitacolo. A differenza di quanto avviene con i multispazio di dimensioni paragonabili come Doblò, Caddy e Kangoo (nelle versioni Maxi, perché il Passenger – a differenza del Cargo – c’è solo lungo), si “sale” a bordo, con la seduta e lo sguardo allo stesso livello di un pulmino medio. Alle spalle della prima fila, il pianale scende parecchio (a circa 40 centimetri dal suolo), si fa perfettamente piatto e, grazie anche alle porte scorrevoli di larghezza variabile fra 77 e 88 centimetri, contribuisce a un livello di accessibilità per i passeggeri che non smette di sorprendente, e non solo in rapporto agli ingombri: si sale, ci si accomoda e si scende con una libertà di movimenti rara anche sui modelli della taglia superiore. Alle spalle del divano, il pavimento è di nuovo più alto: in questa variante a 5 posti la Kia ha rinunciato a sfruttare al massimo lo spessore estremamente ridotto della piattaforma E-Gmp.S, come invece ha fatto sul Cargo per enfatizzare l’accessibilità per le merci. Il Passenger a cinque posti ha invece un sopralzo, sotto il quale trova posto un ampio sottofondo, con tre vani separati. Anche così, comunque, l’eventuale ribaltamento dello schienale del divano forma un accentuato gradino. E lo stesso divano non è ripiegabile completamente in avanti: opportunità che sarà riservata ai modelli con tre file di sedili e che in questo caso, al contrario, creerebbe un dislivello a scendere. È uno dei pochi punti criticabili in un abitacolo altrimenti ben concepito e realizzato: la qualità dei materiali e degli assemblaggi è più che soddisfacente in relazione alla categoria.
Per famiglie e professionsti. Sulla razionalità del comparto strumenti/comandi ci siamo già soffermati in occasione delle analisi del furgone in questo video e sulle pagine di Fleet&Business. La facilità di guida soddisfa le attese di chi vorrà affidare la versione merci ad autisti non professionisti e che sulla variante Passenger vorrà favorire l’alternanza al volante anche di più componenti di una famiglia o di un gruppo di amici, Di certo, i conducenti del settore noleggio apprezzeranno la possibilità di regolare l’erogazione delle risorse del powertrain su tre livelli (economica, normale e fondi viscidi) e di adeguare la percentuale di recupero di energia – e l’intensità del rallentamento – su tre intensità, più le funzioni One pedal e Auto, che tiene conto dell’andamento del percorso e della posizione rispetto al traffico che precede. Ma anche nelle manovre sotto l’esclusiva responsabilità del guidatore, come i cambi di direzione, emerge un’accurata taratura di sterzo e sospensioni. La maneggevolezza percepita fa pensare che quei 5,5 metri di raggio di sterzata dichiarati dalla Kia siano realistici. Solo quando si forza l’andatura, magari nelle lunghe discese su strade di montagna, emerge qualche minimo ritardo del retrotreno che, visto anche il posto guida rialzato, toglie un poco di sensibilità.
Adas e ariosità. Il PV5 concede pochi alibi a chi non ama i sistemi di assistenza alla guida perché, a differenza di molti veicoli commerciali, li ha quasi tutti di serie. Occorre impratichirsi per trarne il massimo vantaggio, ma la sensazione è che siano sensibili senza essere invadenti. Da subito si apprezza la sensazione di ariosità sia per i due occupanti anteriori sia per i tre posteriori, che hanno tanto spazio per le gambe e bocchette dedicate. Le superfici vetrate dal secondo montante in poi sono decisamente meno sviluppate in altezza rispetto a quelle della prima fila, ma all’interno la visuale laterale non ne risente troppo. Si avverte, piuttosto, la differenza di altezza della seduta del divano rispetto a quelle del conducente e del passeggero anteriore, che a volte coprono un poco il panorama. E magari si sarebbero potuti adottare vetri discendenti al posto degli oblò scorrevoli. Ma i tre che siedono dietro non sono certo passeggeri di serie B e la sensazione di essere su un pulmino “vero”, e non su un multispazio, giustifica ampiamente l’appellativo di shuttle o people mover per il PV5 Passenger. Il nuovo Kia ha la praticità di una navetta professionale, esprime le proprie ambizioni col design ricercato e mantiene l’accoglienza che piace alle famiglie o ai gruppi di amici, che sci si augura sarà mantenuta nelle prossime varianti con la terza fila di posti.