Car sharing
Zity dice addio a Milano: ecco quando e perchè
I motivi dell'addio
Zity non parla comunque di un addio, ma di un semplice "arrivederci". Il servizio, infatti, è stato integrato nell’app Mobilize Share, che rimarrà pienamente operativa nel capoluogo lombardo, continuando a offrire altre opzioni di mobilità condivisa (come il noleggio di veicoli o servizi orari con base fissa). L'azienda ha quindi ringraziato i clienti per i numeri registrati dall'arrivo a Milano nel 2022, tra cui le oltre 136.000 persone registrate e gli 1,7 milioni di noleggi. "E, cosa più importante, abbiamo evitato l’emissione di una quantità significativa di 1670 tonnellate di Co2, dimostrando che la mobilità condivisa ed elettrica è la strada giusta", afferma ancora Zity. Detto questo, i motivi della sospensione sono soprattutto economici: "Le circostanze del mercato e la sostenibilità a lungo termine del business nel suo formato attuale ci hanno portato a rivalutare la nostra operazione".
L'attacco di Assosharing
Detto questo, l'addio di Zity a Milano e il relativo ritiro di 650 veicoli elettrici ha spinto l'associazione di settore Assosharing a lanciare un allarme sulla crisi dei servizi di condivisione e un attacco all'attuale amministrazione meneghina: "La decisione dell'operatore arriva infatti in un contesto già segnato da forti criticità economiche e regolatorie, ripetutamente condivise con l'Amministrazione comunale. Da tempo gli operatori segnalano che mantenere il servizio a Milano è diventato insostenibile: ogni veicolo genera perdite superiori ai 400 euro al mese, un dato determinato dal canone comunale, oggi di gran lunga il più elevato tra le grandi città italiane, oltre che dagli elevati costi operativi. Mentre Roma, Torino e Bologna hanno scelto di rivedere o azzerare i canoni per non compromettere un servizio divenuto essenziale per la mobilità urbana, a Milano al momento non sono stati adottati interventi analoghi, nonostante i numerosi confronti istituzionali e la presentazione formale di proposte tecniche".
"In questo scenario, l'uscita di Zity non può essere considerata un caso isolato", aggiunge Assosharing, paventando ulteriori addii e ribadendo la richiesta di un quadro regolatorio più sostenibile con misure, come azzeramento dei canoni, maggiore flessibilità operativa e ampliamento delle aree di servizio, "orientate esclusivamente a garantire continuità, stabilità e qualità del servizio". "Senza un intervento immediato da parte dell'Amministrazione, il rischio è quello di un collasso dell'intero servizio", conclude l'associazione.