Emergenza targhe
A rischio 60 mila immatricolazioni
L’allarme era stato lanciato una decina di giorni fa dall’Unasca, l’associazione delle autoscuole e degli studi di consulenza automobilistica: “In alcuni uffici della Motorizzazione mancano le targhe”. Si accoda oggi l’Aniasa, l’Associazione dell’industria dell’autonoleggio e dei servizi automobilistici, rivelando che “la carenza di targhe per i nuovi veicoli sta rallentando le immatricolazioni di un mercato dell’auto in cerca di vera ripresa. Se non si porrà rapida soluzione al problema sono a rischio le 60mila immatricolazioni di nuovi veicoli a noleggio previste per il primo trimestre 2015”. L’Associazione ha indirizzato la durissima nota all’Istituto Poligrafico dello Stato, la società pubblica che produce le targhe dei veicoli immatricolati in Italia nello stabilimento di Foggia, auspicando “una ripresa rapida e completa della produzione e distribuzione di targhe presso i competenti uffici del ministero dei Trasporti”.
Problemi a Milano, Torino, Firenze e Trento. L’Aniasa ricorda che la carenza di targhe sta riguardando, in particolare, gli uffici della Motorizzazione Civile dei più importanti centri di immatricolazioni per il settore dell’autonoleggio: Milano, Torino, Firenze e Trento. “Tale criticità”, sottolinea l’associazione guidata da Fabrizio Ruggiero, “sta comportando riflessi negativi sull’operatività di tutta la filiera del noleggio e causando ritardi nella consegna dei veicoli e maggiori costi complessivi per sopperire alla situazione di empasse. Se non si porrà rapida e definitiva soluzione al problema, sono a rischio le circa 60.000 immatricolazioni di nuovi veicoli a noleggio previste per i primi tre mesi dell’anno, che dovrebbero aumentare a 160.000 nel primo semestre”.
Il business delle targhe. Come sempre accade, nei prossimi giorni gli uffici della Motorizzazione riceveranno le targhe che nel frattempo, pare, il Poligrafico dello stato sta producendo a ritmi forzati. Resta senza risposta la domanda che tutti si pongono quando, in media una volta all'anno, il paese si trova in questa situazione: com'è possibile restare senza targhe? Com'è possibile che il Poligrafico dello stato non riesca a stare dietro all'andamento della domanda proveniente dagli uffici provinciali della Motorizzazione civile? In alternativa, perché non prevedere un stock di targhe che consenta di far fronte a improvvisi e imprevedibili blocchi della produzione o ad altrettanto imprevedibili picchi di domanda, come è accaduto a gennaio? A proposito, dalla vendita delle targhe l'Ipzs ha ricavato, nel 2013, ultimo dato disponibile, 34,9 milioni di euro, il 14,6% in meno rispetto all'anno precedente. Il business delle targhe rappresenta, per l'istituto, il 9,7% del suo giro d'affari complessivo.
M.R.