Sportive e accessibili. Le coupé degli anni 90
1. Alfa Romeo GTV. Venduta dal 1995 al 2005 con potenze comprese tra 144 e 240 cavalli, è nata dalla stretta collaborazione tra il Centro Stile Alfa Romeo e l’atelier Pininfarina. È stata l’ultima vettura assemblata nello stabilimento di Arese, prima che la produzione venisse trasferita a San Giorgio Canavese.
2. Audi TT. Non potevamo non citarla, visto il successo riscontrato, nonostante costasse ben più di 50 milioni di lire. In commercio dal 1998, venne sostituita dalla seconda serie solo nel 2006. Un eccessivo sovrasterzo a velocità molto elevata comportò nel 1999 un richiamo degli esemplari già prodotti per l’applicazione di uno spoiler posteriore e la modifica della taratura delle sospensioni.
3. BMW Serie 3 Coupé. La versione coupé di una delle più riuscite Serie 3 (E36) degli oltre 40 anni di storia della BMW più venduta di sempre. Prodotta dal 1992 al 1999, è tra le più costose (e blasonate) vetture di questa gallery, ma le versioni entry level erano al di sotto dei 50 milioni di lire.
4. Fiat Coupé. “Bentornato Coupé!” era il claim della Fiat per il lancio della sua nuova sportiva disegnata da Chris Bangle, all’epoca al Centro stile della Casa, e dal centro stile Pininfarina (che ne curò principalmente gli interni). Venne costruita dal 1994 al 2000 e, nella sua versione di punta – dotata del cinque cilindri 2.0 da 220 CV – risultò all’epoca la Fiat a trazione anteriore più veloce di sempre: toccava i 250 km/h.
5. Ford Puma. Basata sul pianale della Fiesta, venne prodotta dal 1997 al 2002. Era una sportiva molto accessibile come, del resto, la sua rivale d’elezione: l'Opel Tigra. Per chiamarla così, la Ford rilevò il marchio Puma dall'omonimo produttore romano di dune buggy. Nel 1999 venne affiancata dalla “sorellona” Cougar (era lunga 4,7 m), uscita dai listini italiani già all’inizio del 2001.
6. Honda Civic Coupé. Negli anni 90, la creatività del marchio Honda fece breccia sulla clientela italiana. La Civic di quinta generazione, in particolare, venne apprezzata per la sua linea filante. E, con essa, la sua versione coupé (nella foto), prodotta negli USA. Molto apprezzate dagli appassionati, ma più care, furono anche le più prestazionali coupé Integra e Prelude.
7. Hyundai Coupé. In altri mercati venduta con il nome Tiburon (“squalo”) o Tuscani, è stata particolarmente apprezzata per la sua linea filante e i prezzi: in versione 1.6 da 105 CV si portava a casa con meno di 28 milioni di lire.
8. Mazda MX-3. Prodotta dal 1991 al 1998, è stata venduta in Europa in due motorizzazioni a benzina, un 1.6 da 90 CV e un 1.8 da 131. Quest’ultimo viene ricordato come uno dei più piccoli motori V6 di sempre.
9. Mitsubishi Eclipse. Concepita per piacere soprattutto sul mercato americano, la seconda generazione (D30) della Eclipse si faceva notare per la sua linea filante e moderatamente muscolosa. Dal debutto, nel 1995, rimase in vendita fino al 2000.
10. Nissan 200 SX Silvia. Costava circa la metà della “sorellona” 300ZX, che aveva prezzi di oltre 90 milioni di lire. Questa coupé, comunque, non sfigurava: la versioni a listino dal 1994, dotata di un 2.0 da 200 CV, accelerava da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi, con una velocità massima di 235 km/h.
11. Opel Tigra. Lunga 3,92 metri, qualche centimetro in più delle utilitarie dell’epoca, debuttò nel 1995 con prezzi a partire da 22,9 milioni di lire per la 1.4 16V da 90 CV, che la fecero arrivare in testa al segmento delle sportive sul mercato italiano.
12. Opel Calibra. Piuttosto lunga per l’epoca (4,49 m), con una linea molto apprezzata, debuttò in Italia nella seconda metà del 1990, inaugurando alla grande la moda delle coupé di quel decennio. Negli anni in cui rimase a listino, venne venduta con potenze da 116 a 204 CV, anche a trazione integrale.
13. Peugeot 406 Coupé. Una delle auto più riuscite nella storia della Pininfarina, che si occupò a tutto tondo del progetto, ingegnerizzazione e produzione (a San Giorgio Canavese) incluse. Era lunga 4,615 m e aveva potenze da 132 a 207 CV. Le versioni a gasolio debuttarono su questa vettura nel 2001 (era in commercio dal 1997).
14. Renault Mégane Coach. Non si direbbe, eppure era lunga 393 cm, 20 in meno della versione a 5 porte e solo uno in più rispetto alla Opel Tigra. Rispetto alla berlina, aveva il pianale accorciato di 11 cm. Rimase a listino dal 1995 al 2003, quando debuttò la seconda generazione della famiglia Mégane.
15. Rover Coupé. La versione a 2 porte della Rover 200 venne apprezzata per la sua linea sportiva ed elegante. In produzione dal 1992, quando uscì di listino la berlina da cui derivava, venne ribattezzata semplicemente “Coupé” per distinguerla dalla nuova serie 200.
16. Saab 9-3. Lunga 4,63m, era la versione a 3 porte della Saab 9-3, erede della gloriosa 900. Negli anni 90 è stata tra le poche coupé (ma in molti non la considerano come tale) ad avere in gamma versioni a gasolio.
17. Toyota Celica. Era disponibile anche in una tranquilla versione 1.6 da 105 CV a trazione anteriore, ma il nome della serie a listino in Italia dal 1990 al 1994 è legato soprattutto alla versione Turbo 4WD (anche nota come GT-Four 185): in versione da rally, questa vettura ha vinto 5 titoli mondiali nel Campionato del mondo di Rally (3 titoli piloti e 2 titoli costruttori).
18. Volkswagen Corrado. Prodotta dal 1988, si è fatta apprezzare nella prima metà degli anni 90 (uscendo di produzione nel 1995). Nel 1991 entrò a listino la 2.9 VR6 (nella foto), la versione più potente della gamma (190 CV) e, forse, tra le auto a trazione anteriore più divertenti di sempre.
Ancora lontane dall’esplosione di Suv e crossover, negli anni 90 le Case mostrarono grande vitalità nelle nicchie di mercato. Se i gusti attuali segnano il progressivo abbandono delle carrozzerie a 2 o a 3 porte tra le auto “per tutti”, all’epoca la voglia di sportività accrebbe l’offerta di tali veicoli. Spesso accessibili a buona parte degli automobilisti, come i modelli raccolti nella nostra gallery: fatta eccezione per uno degli esempi più originali, il prezzo di listino delle versioni entry level era sempre inferiore a 50 milioni di lire.
Il caso Calibra. Ad aprire le danze fu l’Opel Calibra, tra le più riuscite coupé del decennio. A onor del vero, fu anticipata dalla Volkswagen Corrado, a listino già dal 1988 e, proprio per questo, con una carrozzeria ben lontana dalle più morbide linee degli anni 90. Il nostro Paese interpretò il tema con le Alfa Romeo GTV e Fiat Coupé e, in un certo senso, con la Peugeot 406 Coupé: un’auto francese, certo, ma come molti di voi ricorderanno questa splendida ventenne è stata disegnata, ingegnerizzata e prodotta a Torino, dalla Pininfarina. Anche la Lancia, da parte sua, esplorò con poca fortuna la nicchia con la K Coupé: costosa e orientata verso un pubblico maturo, non ebbe successo.
Figlie della Tigra. Nella seconda metà degli anni 90, fecero la loro comparsa anche modelli dalle dimensioni particolarmente contenute. Ancora una volta fu la Opel ad anticipare tutti, interpretando il tema delle coupé con un modello ben al di sotto dei 30 milioni di lire: la Tigra, che in Italia rimase a lungo la vettura più venduta tra le sportive. Ma arrivarono ben presto la Ford Puma – sua rivale d’elezione – e la Mégane Coach, anch’essi modelli non superiori ai 4 metri di lunghezza. Superati, di soli 4 cm, da un esemplare di ben altro blasone: l’Audi TT. Futuristica e quasi identica alla concept che ne aveva anticipato le forme, questa sportiva è ormai da tutti considerata una delle icone della Casa di Ingolstadt. E, tra le auto della nostra rassegna, è l’unica ad avere ancora oggi un’erede che porta il suo nome.