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Spoiler tricolori: le auto italiane con l’alettone - FOTO GALLERY
Sportive - Spoiler tricolori: le auto italiane con l’alettone - FOTO GALLERY
Alfa Romeo 33 Imola. Nasce nel 1992 quest’edizione speciale della fortunata 33. Com’è facile intuire, si tratta di un omaggio alla città del famoso autodromo intitolato e Enzo e Dino Ferrari. La vettura viene per l’occasione allestita con dotazioni d’ispirazione corsaiola, tra cui spicca il vistoso spoiler posteriore.
Maserati MC12. Prodotta in pochi esemplari per un biennio, a partire dal 2004 per consentire al Tridente la partecipazione ai campionati GT, questa stradale da corsa a motore V12 adotta una grande ala di carbonio della lunghezza di oltre due metri, per migliorarne la deportanza.
De Tomaso Pantera. Nella sua lunga carriera, la sportiva disegnata da Tom Tjiarda viene equipaggiata su più versioni con una vistosa appendice aerodinamica posteriore. Quella nella foto è la GT4 stradale, prodotta in poche unità dalla fine del 1971 per consentire l’omologazione nel Gruppo 4 dei campionati Fia.
Lamborghini Huracán STO. Ovvero, Super Trofeo Omologata. Tradotto: una stradale da corsa (e da urlo). L’enorme ala posteriore contribuisce con lo specifico body kit di quest’auto a ottenere un 53% in più di downforce e un’efficienza aerodinamica che supera del 37% quella della Huracán Performante.
Pagani Zonda. A esaltare la deportanza dell’hypercar emiliana non manca un grande alettone posteriore, ''sdoppiato'' sulla C12 S e a elemento unico sulle altre varianti, come la ''F'' nella foto, prodotta dal 2005 e dotata di un V12 Mercedes da ben 602 CV. La ''F'' sta per Fangio, in ricordo del grande campione pilota, connazionale di Horacio Pagani.
Fiat Tempra Coupé Turbo. Sconosciuta in Europa, la Tempra coupé viene venduta negli anni 90 in Sud America anche con motore sovralimentato a benzina 2.0 da 165 CV. Oltre che per la colorazione rossa della parola Turbo, è facilmente riconoscibile per la presenza dello spoiler posteriore.
Abarth 695 70° anniversario. Tra le varie iniziative nate per celebrare i 70 anni dello Scorpione, nel 2019 entra a listino questa 695 in edizione speciale, con motore 1.4 T-Jet da 180 CV e uno spoiler posteriore regolabile in 12 posizioni, con un carico massimo di 60 kg nel settaggio più sportivo.
Alfa Romeo Giulia GTAm. Questa Giulia in edizione limitata – 500 gli esemplari tra GTA e GTAm, già tutti piazzati – adotta un pacchetto di fibra di carbonio che comprende paraurti specifici, minigonne con deflettori integrati e la vistosa ala posteriore regolabile, a tutto vantaggio dell’aerodinamica.
Ferrari F40. L’ultima auto presentata sotto l’egida di Enzo Ferrari nasce nel 1987 per festeggiare i primi 40 anni del Cavallino con un motore V8 dalla potenza di 478 CV e una linea, firmata Pininfarina, particolarmente evoluta sotto il profilo aerodinamico e caratterizzata da una grande ala collocata all’estremità del cofano motore.
Lamborghini Countach. Nel corso della longeva carriera della Countach, alcune versioni della supercar disegnata da Marcello Gandini adottano una grande ala posteriore. Tra queste c’è la 5000 S nella foto.
Lancia Thema 8.32 Ferrari. La più ambita tra le Thema adotta un otto cilindri 3.0 derivato dalla Ferrari 308, che le consente di accelerare da 0 a 100 km/h in 6,8 secondi. Tra le caratteristiche più vistose c’è un alettone che può uscire da un apposito vano ricavato sul cofano del baule grazie a un comando collocato in prossimità di quello del tergicristalli.
Lamborghini Murciélago LP 670-4 SuperVeloce. La più cattiva delle Murciélago adotta un V12 da 670 CV capace di spingerla fino a una velocità di 342 km/h, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,2 secondi. Tra le soluzioni aerodinamiche non manca un grande alettone di fibra di carbonio.
Alfa Romeo GTV Cup. Si tratta di una versione speciale della GTV, nata per celebrare la nascita del campionato monomarca GTV Cup a cui partecipavano esemplari della coupé con il V6 3.0 Busso. La vettura adotta l’impianto frenante Brembo e uno specifico kit aerodinamico, il cui elemento più vistoso è lo spoiler posteriore.
Lancia Dedra Integrale. Derivata dalla Delta Integrale, questa versione della Dedra adotta lo stesso motore sovralimentato di 2.0 litri della gloriosa hatchback, che qui eroga 177 CV. La vettura è facilmente riconoscibile dalla presenza dello spoiler posteriore.
Lamborghini Diablo. La sportiva di Sant’Agata Bolognese, come sulla precedente Countach disegnata da Marcello Gandini, adotta su diverse varianti uno spoiler posteriore di fibra di carbonio. Sulla SE 30, al debutto nel 1993 per festeggiare i 30 anni della Casa, questo elemento diventa persino regolabile.
Pagani Huayra BC. In seguito disponibile anche con carrozzeria roadster, questa sportiva con motore V12 da 800 CV di origine Mercedes adotta una vistosa ala posteriore fissa: è la prima volta su una Huayra.
Ferrari F50. Erede della F40, nasce per celebrare i 50 anni della casa di Maranello, sebbene la presentazione avvenga nel 1995, con un paio di anni di anticipo. La vettura adotta un motore V12 4.7 da 520 CV con blocco di ghisa e teste di lega leggera, e si fa riconoscere per la grande ala posteriore che aumenta il carico sul retrotreno.
Lamborghini Aventador SVJ. Derivato dalla SuperVeloce, questo bolide di Sant’Agata Bolognese presenta una veste aerodinamica del tutto riprogettata che, tra le varie novità, adotta un inedito alettone a tre punti di fissaggio. Ben 770 sono i cavalli erogati dal suo motore V12 aspirato.
Bugatti EB110. Prodotta durante la parentesi italiana del marchio, nella fabbrica blu di Campogalliano (Modena), adotta una grande ala posteriore, estraibile automaticamente sulla versione GT, cioè quella disponibile al lancio, ma che diventa fissa sulla sua evoluzione più sportiva, la SS del 1992.
Vistosa e talvolta esagerata, l’ala posteriore non nasce solo per esigenze estetiche. Specie sui veicoli più potenti, questo elemento è fondamentale per la gestione dei carichi aerodinamici, tanto da essere talvolta persino regolabile o estraibile automaticamente alle alte velocità. In ogni caso, utile o meno, l’alettone è sinonimo di sportività, magari un po’ troppo “wannabe supercar” sui veicoli più ordinari e meno potenti, di certo mai banale. E anche tra le auto italiane non mancano esempi con spoiler posteriori importanti, da modelli abbastanza comuni a sportive per milionari. Ne parliamo con maggiori dettagli nella nostra galleria d’immagini, dove abbiamo raccolto una serie di esempi “nostrani” dai vistosi alettoni.