Salone di Ginevra - Una pioggia di concept - FOTO GALLERY
Mazda Vision Coupé. Sebbene sia stata già mostrata al Salone di Tokyo al termine del 2017, quest’auto ha fatto il suo debutto in Europa proprio al Salone di Ginevra 2018, dove le è stato conferito il titolo di Concept Car of the Year. La vettura ha rappresentato all’epoca l’evoluzione dell’ormai Kodo design del marchio nipponico.
Maserati Alfieri. Presentata nel 2014 nella città elvetica, la sinuosa coupé rende omaggio alle storiche GT della Casa. La meccanica riprende quella della coeva GranTurismo, essendo dotata dello stesso V8 di 4.7 litri di origine Ferrari.
Peugeot Nautilus. Questa showcar, ideata da Pininfarina sulla base della 605, è stata mostrata per la prima volta al Salone di Ginevra del 1997. Si tratta dello studio di una berlina di lusso con ampie superfici vetrate e soluzioni (all’epoca) curiose, come le telecamere al posto degli specchietti laterali e le maniglie nascoste nei montanti per tutte e quattro le portiere.
Peugeot SR1. Altra concept con il logo del Leone, ha esordito all’edizione 2010 della celebre vetrina elvetica. Sotto pelle troviamo la meccanica Hybrid4 della coeva 3008, mentre il suo abitacolo ha portato al debutto l’ormai celebre i-Cockpit, l’innovativo cruscotto del Leone, montato sui modelli di serie dal 2012.
Lamborghini Calà. Presentata in Svizzera nel 1995, è una creazione dell’Italdesign di Giugiaro. L’auto, perfettamente marciante, adotta un 10 cilindri da 400 CV e rappresenta lo studio di una possibile ''piccola'' della Casa, anni dopo l’addio della Jalpa. Come tutti sappiamo, il vuoto lasciato dalla poco fortunata sportiva emiliana sarebbe stato poi colmato con la Gallardo, in vendita dal 2003.
Fiat 500 Zagato. Questa curiosa interpretazione a padiglione basso della coeva 500 di serie, nata dalla collaborazione con l’atelier Zagato, è stata presentata al Salone di Ginevra del 2011. Si tratta di un prototipo, ma non di una showcar, poiché quest’auto è stata in effetti concepita per una possibile produzione di serie, mai avvenuta.
Fiat Centoventi. La piccola torinese, che potrebbe anticipare alcune soluzioni della futura Panda di serie, è stata presentata nel 2019 alla kermesse elvetica. Si tratta di una vettura elettrica modulare, che può essere arricchita anche dopo l’acquisto, persino con elementi stampabili in 3D. Sotto i due sedili anteriori è presente un modulo della batteria che può essere estratto e caricato da casa.
Mercedes C111-II. Il secondo della celebre serie di prototipi C111 della Mercedes è stato presentato nel 1970 al Salone di Ginevra. L’auto adotta un’evoluzione del precedente motore Wankel: la sua un’architettura passa all’epoca da 3 a 4 rotori, con un incremento di coppia del 30% rispetto alla versione precedente. Secondo la Casa, l’auto è in grado di toccare i 300 km/h.
Smart Forease+. Rimanendo nel gruppo Mercedes, il marchio Smart (ora controllato dal colosso tedesco in partecipazione con Geely) ha presentato nel 2019 questa particolare declinazione della fortwo, quasi una variante speedster dell’auto. Al contrario di altre esuberanti concept su base fortwo, come la forjeremy e la Crossblade, questa vettura non ha mai avuto un seguito produttivo.
Aston Martin Lagonda Vision. Si tratta di un prototipo del 2018 che esplora un nuovo concetto di lusso, correlato alla mobilità elettrica e autonoma. All’epoca si prevedeva di lanciare già nel 2021 la prima Aston Martin full electric di serie, rispolverando il nome Lagonda, ripreso dallo storico marchio assorbito in passato dall’Aston Martin e riutilizzato per una celebre berlina prodotta fino al 1989, a cui si ispira a sua volta un’omonima sedan di Gaydon, prodotta in 200 esemplari nel 2015.
Lancia Kayak. Ideata da Bertone sulla base della Lancia K, ipotizza nel 1995 una possibile declinazione coupé della celebre ammiraglia. Purtroppo per gli appassionati non è mai entrata in produzione, al contrario della K Coupé di Maggiora, lanciata nel 2006 molto più vicina alla berlina di partenza.
Lancia Ypsilon Sport Zagato. Svelata nel 2005 alla kermesse elvetica, questa concept declina la coeva Ypsilon in chiave più ''maschile'', con un occhio a sportività e prestazioni. L’auto adotta il motore 1.9 16v Multijet da 150 CV – in quegli anni il diesel era molto richiesto anche tra le piccole – che le consente di accelerare da 0 a 100 in 7,9 secondi. Com’è noto, non è mai entrata in produzione, sebbene la successiva (e più sobria) Ypsilon Sport MoMoDesign, con il 1.3 Multijet da 105 CV, si sia ispirata a tale vettura.
BMW Vision ConnectedDrive. Questo prototipo ipertecnologico del 2011 rappresenta un manifesto dell’integrazione tra tecnologia e design, soprattutto sotto il profilo dei servizi di bordo. Tra le caratteristiche più importanti, troviamo un head-up display tridimensionale, che proietta le informazioni in primo o in secondo piano a seconda dell’importanza.
Mini Rocketman. Altra concept del 2011, questa vettura esplora la possibilità di una Mini di più ridotte dimensioni: la sua lunghezza è di soli 3,42 metri. Le portiere sono divise in due sezioni per agevolare l’accesso negli spazi ristretti, mentre all’interno del veicolo troviamo tre posti a sedere più uno di fortuna, cioè quello dietro al guidatore.
Opel Maxx. E a proposito di prototipi che esplorano la mobilità cittadina, questa vettura è stata presentata al Salone di Ginevra del 1995. Lunga 2,97 metri e dotata di carrozzeria d’alluminio, può ospitare fino a quattro persone, montando all’occorrenza le due poltroncine posteriori. L’auto adotta un motore a tre cilindri da 0.97 litri e 50 CV, all’epoca al debutto in casa Opel.
Seat Salsa. Parliamo dell’auto che, nel 2000, ha anticipato le soluzioni stilistiche del nuovo corso di Martorell, con prodotti nati sotto l’egida di Walter de Silva. A essa si ispireranno in quel decennio la Seat Léon di seconda generazione e la Seat Altea.
Renaul Fiftie. Si tratta di un modello che nel 1996 celebra i 50 anni della Renault 4CV, a cui rende omaggio nello stile. Rispetto al modello originale, il padiglione appare più spiovente, mentre il motore è collocato in posizione centrale e non più posteriore.
Renault EZ-GO. Presentato nel 2018, è un veicolo-robot per la mobilità condivisa, lungo ben 5,2 metri e dal peso di 1.700 kg. Può viaggiare solo fino a 50 km/h e adotta un motore elettrico collocato davanti con trazione anteriore, le quattro ruote sterzanti e le sospensioni attive.
Alfa Romeo 164 Proteo. Questa concept del 1991, sviluppata sulla base della 164, anticipa di qualche anno la moda del tetto rigido retraibile elettricamente: un’idea non nuova, ripresa da tanti modelli tra il 1996, anno d’esordio della Mercedes SLK (R170) e il decennio successivo. L’auto adotta il V6 ''Busso'' da 3.0 litri e quattro valvole per cilindro dell’ammiraglia da cui deriva.
Alfa Romeo 2uettottanta. Altra scoperta della Casa, si tratta di una creazione del 2010 di Pininfarina, nata per celebrare i 100 anni del Biscione. L’auto vuol essere una reinterpretazione moderna della storica Duetto, il cui design, com’è noto, rappresenta un’iconica creazione dell’atelier piemontese.
Alfa Romeo Pandion. Disegnata da Mike Robinson per l’atelier Bertone, è un’altra concept nata per celebrare i 100 anni del Biscione. Le sue spettacolari portiere, quando aperte, ricordano il volo di un rapace, ovvero il pandion haliaetus, meglio noto come falco pescatore.
Alfa Romeo Tonale. Si tratta del modello che nel 2019 ha anticipato le forme di quella che poi sarebbe diventata l’omonima C-Suv di serie del Biscione. Rispetto a quest’ultima è priva di maniglie a vista nella zona posteriore, mentre quelle anteriori risultano a filo con la carrozzeria. Diversi sono anche i gruppi ottici, più sottili e affilati, così come le telecamere laterali, che sostituiscono gli specchietti.
Volkswagen W12 Roadster. Dopo gli unanimi consensi riscossi dalla W12 Syncro al precedente Salone di Tokyo, all’edizione del 1998 del Salone di Ginevra è stata presentata la sua versione scoperta, dotata anch’essa di motore di 5.6 litri, ma priva della trazione integrale. Anche tale vettura, come la precedente, porta la firma di Giorgetto Giugiaro.
Volkswagen Bulli. Com’è facile intuire dal nome, questo veicolo del 2011 rende omaggio all’iconico Transporter del passato, facendo seguito a un’altra concept ispirata al Bulli, denominata Microbus e mostrata per la prima volta nel 2001. Rispetto a quest’ultima, tuttavia, il van della foto ha dimensioni da città, essendo lungo solo 3,96 metri. Com’è noto, nessuno dei due prototipi ha avuto un seguito produttivo, al contrario del van ID.Buzz, mostrato come prototipo nel 2017 e a listino dal 2022: di fatto, l’erede elettrico del Bulli.
Citroën Osée. Presentata al Salone di Ginevra del 2001, è una concept del Double Chevron ideata in collaborazione con l’atelier Pininfarina. La disposizione dei tre posti di questa vettura ricorda la McLaren F1, con il guidatore seduto al centro, in posizione avanzata. Sotto pelle trova spazio un motore 3.0 V6 da 200 CV, abbinato a una trasmissione manuale a cinque rapporti.
Citroën Ami One. Con questa vetturetta, di fatto una microcar, il Double Chevron anticipa nel 2019 le soluzioni che caratterizzeranno l’attuale Citroën Ami, a cominciare dalle portiere asimmetriche, ma con ingombri più importanti: l’auto è più lunga di 9 cm e più larga di 11.
Volvo Concept Estate. Si tratta di un prototipo del 2014 che all’epoca anticipa le soluzioni delle wagon future, pur mostrando volumi da shooting brake. Nella zona posteriore, non manca un esplicito richiamo allo stile della Volvo 1800ES, confermato dalla stessa Casa scandinava.
Ferrari Hy-Kers. Svelata all’edizione 2010 della vetrina elvetica, è il prototipo di una granturismo full hybrid sviluppato sulla base della 599 GTB Fiorano. Rispetto alla vettura da cui deriva, questo esemplare abbina al V12 da 6 litri e 620 CV un motore elettrico da 80 kW e accumulatori agli ioni di litio da 3 kWh complessivi.
Audi Nuvolari. Parliamo una coupé V10 presentata nel 2003 per anticipare quella che sarebbe stata la futura gamma di sportive del marchio: nelle sue forme, infatti, sono riconoscibili elementi della seconda generazione dell’Audi TT e della prima A5 Coupé.
Audi Prologue Avant. Variante a cinque porte della coupé presentata qualche mese prima a Los Angeles, questa concept del 2015 richiama nel nome la gamma di familiari di Ingolstadt, ma con forme da shooting brake. Alcune soluzioni al suo interno hanno anticipato elementi delle successive Audi di serie, così come, ovviamente, gli stilemi della carrozzeria. Sotto pelle trova spazio il powertrain plug-in della coeva Q7 e-tron.
Toyota i-Tril. Svelato nel 2017, questo veicolo urbano lungo 2,83 metri e pesante solo 600 kg abbina caratteristiche da citycar a quelle da veicolo a due ruote. Tale mezzo può raggiungere fino a dieci gradi di inclinazione con 25 gradi di sterzo e ha un raggio di sterzata di soli quattro metri.
Lexus LF-SA. Rimanendo nel gruppo Toyota, il marchio Lexus ha presentato a Ginevra nel 2015 questa citycar di soli 3,45 metri con un'enorme calandra a clessidra. All’interno può ospitare fino a quattro persone in configurazione 2+2.
Nissan IMQ. Com’è evidente in alcuni dettagli, a cominciare dai proiettori anteriori, in questa showcar del 2019 si riconosce parte dello stile della terza generazione della Qashqai, presentata nel 2021.
Hyundai Le Fil Rouge. Il richiamo al fil rouge nella denominazione di questo prototipo del 2018 è stato dettato dall’esigenza di voler sottolineare il ruolo di manifesto stilistico del marchio per i modelli degli anni successivi. In particolare, si riconosce la calandra dell’attuale Tucson e di veicoli Oltreoceano, come il pick-up Santa Cruz e la berlina Elantra.
Kia Imagine. O meglio ''Imagine by Kia'': con un nome insolito la Casa coreana ha battezzato questo prototipo del 2019, che all’epoca ha portato al debutto la calandra Tiger Mask, evoluzione della precedente Tiger Nose. All’interno trovano spazio ben 21 schermi di piccole dimensioni: una soluzione alternativa e soprattutto provocatoria alle dimensioni sempre più ingombranti dei display di bordo.
Lasciata alle spalle l’emergenza pandemica, o almeno la sua fase più pericolosa e drammatica, il Salone di Ginevra torna nella sua Svizzera. Il Geneva International Motor Show (Gims), questo il nome ufficiale, riaprirà infatti i battenti il prossimo 26 febbraio con la giornata dedicata alla stampa e all’assegnazione del titolo di Auto dell’Anno 2024, quando conosceremo quale delle sette finaliste risulterà la più votata dalla giuria di giornalisti specializzati. E dopo il Vip Day del 27 febbraio, la kermesse sarà accessibile a tutti dal 28 febbraio al 3 marzo con un’inedita formula. Come sempre, la vetrina elvetica dell’auto catturerà le attenzioni di tutto il mondo grazie alle sue anteprime europee e mondiali, senza dimenticare prototipi e showcar. Concept che rappresentano una grande specialità del Salone di Ginevra: potete ammirarne alcuni esempi nella nostra galleria d’immagini, dove troverete una carrellata di grandi prototipi delle scorse edizioni.