Piccole wagon - Una specie ormai estinta - FOTO GALLERY
Renault Clio SporTour. Nel 2008, per la prima volta, viene introdotta sul mercato la variante giardinetta della Renault Clio, basata sulla terza generazione della vettura. L’auto è lunga 4,2 metri e ha un baule di 439 litri dichiarati, ampliabile fino a 1.277 abbattendo lo schienale del divanetto. La generazione successiva, battezzata Clio Sporter, raggiungerà i 4,27 metri di lunghezza.
Trabant 601 Universal. Per i cinefili, la versione familiare della Trabant 601 è l’auto del film ''Goodbye Lenin!'' (2003) di Wolfgang Becker. La Trabant, del resto, è forse la più celebre icona della Germania dell’Est ai tempi dei due grandi blocchi. Introdotta nel 1965, questa familiare dalla lunghezza di soli 3,65 metri rimane in produzione fino al 1990, anno in cui avviene la riunificazione tedesca.
Peugeot 206 SW. Nel 2002 arriva sul mercato la variante familiare della fortunata 206, un grande successo dal 1998. L’auto è lunga solo 403 cm e ha un baule di 313 litri, che salgono a 1.136 abbattendo lo schienale del divanetto posteriore.
Peugeot 207 SW. Nel 2007 debutta invece la versione giardinetta della 207, erede della 206. La sua lunghezza di 4,15 metri supera di 13 cm quella dell’hatchback, mentre il baule ha una capacità di 337 litri, espandibili fino a 1.235. Sulle varianti Ciel, il tetto panoramico di vetro e il lunotto apribile sono di serie.
Skoda Fabia Wagon. Una declinazione familiare della Skoda Fabia è stata prevista fin dalla prima generazione della vettura (nella foto), lanciata nel 1999, per poi essere confermata anche tra i listini delle due serie successive. La quarta, quella attuale, ha abbandonato questo tipo di carrozzeria, nonostante gli annunci iniziali che ne confermavano la presenza in gamma.
Opel Corsa B Wagon. Prodotta in Argentina per il Sudamerica, quest’auto arriva anche in Italia nel 1998, sulla scia del grande successo dell’Astra familiare nella Penisola: ecco perché il nostro è all’epoca l’unico mercato europeo dove la Corsa Wagon viene importata. L’auto è lunga 4,03 metri e ha un baule di 400 litri, espandibili a 1.213.
Morris Mini Traveller. Assieme alla gemella Austin Seven Countryman, inaugura nel 1960 la lunga serie di familiari su base Mini. Rispetto all’iconica citycar, la variante con carrozzeria giardinetta ha tetto e passo più lunghi, oltre ai finestrini posteriori scorrevoli. Caratteristiche dell’epoca sono le modanature esterne di legno, assenti su alcune versioni presentate successivamente.
Mini Clubman. Sebbene questo modello del 2007 (R55) faccia pensare all’omonima auto del 1969, proposta con forme ben diverse dalla Mini per antonomasia, è al contrario ispirato alle versioni wagon di quest’ultima. Presenti il portellone a doppia anta e la verniciatura a contrasto su fari e montanti, oltre a una curiosa suicide door posteriore. La Clubman del 2015 (F54), invece, avrà portiere più tradizionali e ingombri non proprio… Mini: la lunghezza passa da 394 a 427 cm.
Volkswagen Polo II. In configurazione standard, la seconda generazione della Polo, lanciata nel 1980, viene proposta con una carrozzeria da piccola wagon a tre porte, lunga solo 3,66 metri. In alternativa era possibile ordinare una variante dal lunotto più spiovente e simile alla seconda generazione, denominata Coupé.
Volkswagen Polo III Variant. La terza generazione della Polo adotta una carrozzeria più moderna con forme da piccola hatchback, in linea con il mondo delle utilitarie. Tuttavia, nel 1997 fa il suo debutto la Variant, una familiare a cinque porte, lunga 4,14 metri e con un baule di 390 litri, che salgono a 1.250 abbattendo il divanetto.
Seat Cordoba Vario. Gemella diversa della Polo Variant è all’epoca la Cordoba Vario, ovvero la declinazione familiare della Cordoba, che a sua volta può essere considerata una variante a due volumi e mezzo della coeva Ibiza. Ingombri e capacità del baule sono pressoché identici a quelli della sorella tedesca.
Fiat 500 Topolino Giardiniera. Nel 1948, con il lancio della seconda serie (B) della Topolino, la Fiat lancia sul mercato la sua più lunga variante Giardiniera, ben più pratica: i posti salgono a quattro e non manca il portellone. Nella foto, la terza serie del 1949, la C.
Fiat 500 Giardiniera. L’eredità della Topolino più lunga viene raccolta dalla 500 Giardiniera del 1960. L’auto viene sviluppata grazie a un’intuizione dell’ingegner Dante Giacosa, che sceglie per lei una collocazione a sogliola del motore posteriore, ovvero sotto il piano di carico, ed è lunga solo 3,18 metri.
Fiat Duna Weekend. Nel 1987 debutta sul mercato italiano la variante familiare della Duna, prodotta in Sudamerica, dove viene venduta come Fiat Elba. Proprio quest’ultimo rappresenta il nome con cui questa vettura, dopo l’addio ai listini italiani, continuerà a essere commercializzata nella Penisola negli anni 90 con il marchio Innocenti e un leggero maquillage. L’auto, lunga 4,04 metri, ha un baule da 490 litri, che salgono a 1.430 abbattendo lo schienale del divanetto.
Fiat Palio Weekend. L’erede della Duna Weekend, anch’essa prodotta in Brasile, debutta negli showroom italiani nel 1997. Lunga 4,14 metri, presenta un bagagliaio di 460 litri, espandibili fino a 1.540. Solo nel 1999 l’auto verrà affiancata anche sul nostro mercato dalla vettura da cui deriva, ovvero l’utilitaria Palio. Alle station wagon Fiat abbiamo dedicato nel 2020 una più ampia rassegna.
Se oggi l’offerta di wagon sotto i 30 mila euro è davvero esigua, la ragione non sta solo negli aumenti dei listini. Da tempo, infatti, sono spariti i modelli di taglia più piccola, ovvero quelli derivati da citycar e utilitarie, in genere più economici e con costi di gestione ridotti. Non c’è da stupirsi: queste auto, sin da subito, non sono riuscite a eguagliare il successo delle corrispettive hatchback, mentre in anni più recenti si è materializzata la concorrenza di Suv e crossover compatte, più accattivanti per il grande pubblico. O almeno, così ci dicono i numeri delle vendite: nel 2023 i veicoli di segmento B a ruote alte hanno rappresentato il 27,3% del mercato italiano (dati Unrae). Ecco perché non c’è più spazio, forse, per le piccole familiari, seppur pratiche e parsimoniose, talvolta persino iconiche nel loro design. Come quelle che abbiamo raccolto nella galleria d’immagini qui sopra.