Ferrari 312 T4 F1 (1979): 7.655.000 euro. È la monoposto con cui Jody Scheckter ha conquistato le tre vittorie nel Campionato del Mondo di Formula 1 del 1979, quello in cui ha trionfato. Era nel suo garage dal 1982, acquistata proprio dalla Scuderia rossa.
Ford GT40 Lightweight (1966): 7.865.000 euro. Questa è una delle dieci GT40 alleggerite costruite dall’Ovale Blu e vendute ai piloti privati; prese parte a parecchi corse nei suoi anni d’oro e nonostante ciò conserva ancora carrozzeria e meccanica originali.
Mercedes-Benz 300 SL Gullwing “alloy” (1956): 9.355.000 euro. Questa Gullwing era il pezzo forte della collezione Rudi Klein, abbandonata per oltre cinque decadi. Paraurti anteriore, pomello cambio e altre parti erano state vendute anni prima come ricambi.
Ferrari 250 GT Competizione passo corto (1960) 10.158.125 euro. Come lei, con il telaio in alluminio, ne fecero 45. Questa “250 SWB”, però, ha partecipato alla 12 Ore di Sebring del 1960, piazzandosi settima nella classifica generale e quinta nella sua classe.
Pagani Zonda LM Roadster (2014) 11.086.250 euro. Questa Zonda fa parte della serie di one-off Grandi Complicazioni: ha stabilito l’attuale record per una Pagani all’asta ed è la terza auto più costosa prodotta nel 21esimo secolo mai venduta in un'asta pubblica.
Mercedes-Simplex 60 HP Roi des Belges (1903) 12.105.000 euro. Era da tempo che un’anteguerra non realizzava cotanto risultato; prodotta in soli cinque esemplari, questo è l’unico sopravvissuto ed è rimasto nella stessa famiglia per ben 121 anni.
Ferrari 410 Sport Spider (1955): 12.985.000 euro. Svenduta, si fa per dire, rispetto alle stime in catalogo, questa Rossa è quella con cui il grande Carroll Shelby vinse al WCC di Palm Springs nel 1956: il primo di una lunga serie di successi.
Alfa Romeo 8C 2900 B Lungo Spider (1938): 14.030.000 euro. Un risultato ben al di sotto della stima di 16-20 milioni di dollari, ma comunque di rilievo. È una delle cinque Alfa 2900B con telaio lungo sopravvissute ed era stata rubata - per poi essere ritrovata - nel 2022.
Ferrari 250 California passo corto (1960): 17.055.000 euro. Il telaio 1795 GT è quello della prima California passo corto della storia: monta un dodici cilindri Tipo 168 quasi da corsa e fu esposta al Motor Show di Ginevra del 1960.
Ferrari 250 California passo corto (1963): 17.875.000 euro. Da sempre, una delle vetture di Maranello più desiderate e desiderabili. Oggetto dn un restauro totale terminato nel 2021, vanta telaio, carrozzeria, motore e cambio con numero seriale come da origine.
Quando si parla di aste automobilistiche in presenza, i maggiori riscontri si hanno solitamente in due momenti ben precisi del calendario annuale: sul finire dell’inverno, dopo gli incanti di Kissimmee, Scottsdale e Amelia Island (la prima e la terza in Florida, la seconda in Arizona), oppure alla fine di agosto dopo il ciclo di eventi organizzati in occasione della Monterey Car Week, in California. In queste due finestre temporali, le Case d’asta più importanti del pianeta sono solite portate i lotti più prestigiosi e dal cartellino più altisonante. Ci sono poi tutte le aste che si tengono puntualmente in Europa o negli Emirati, a ridosso dei weekend automotive più importanti. Artcurial, Bonhams, Broad Arrow, Gooding & Company (acquisita da Christie’s lo scorso settembre e pronta a scalare l’Olimpo del settore), Mecum e RM Sotheby’s sono gli attori più rinomati: insieme riescono a muovere la buona parte di un giro d’affari che, nel solo 2023, ha superato i quattro miliardi di dollari. La fine dell’anno, naturalmente, è il momento ideale per andare a ripescare i risultati "al martelletto" più degni di nota: scopriteli nelle schede qui sopra.