Collezionismo - Supercar davvero... reali
Ferrari Testarossa F90 Speciale (1988). Progettata da Enrico Fumia e disegnata da Pininfarina, venne realizzata in sei esemplari, tutti acquistati dal Sultano del Brunei.
Ferrari Testarossa F90 Speciale (1988). Della Testarossa su cui si basa rimangono telaio, motore da 390 CV (con i radiatori spostati davanti), specchietti e cerchi di lega.
Ferrari F40. Anche in questo caso, una “semplice” F40 non può far parte della collezione del sultano del Brunei (o meglio, non solo), che ha richiesto una delle rarissime versioni con guida a destra.
Ferrari F40. Invariata nella meccanica, con il V8 biturbo da 3.0 litri da 478 CV e 577 Nm, nei garage della famiglia reale sono finiti esemplari di diversi colori, dal giallo al grigio metallizzato.
Ferrari FX. Un’altra Rossa su commissione, realizzata ancora una volta con l’aiuto di Pininfarina. Ne sono stati costruiti sei esemplari, tutti acquistati dalla famiglia reale.
Ferrari FX. A parte le modifiche alla carrozzeria, la FX montava il V12 della Testarossa abbinato al cambio di derivazione F1, con 440 CV di potenza massima.
Ferrari 456 GT Venice. Partendo dalla bellissima 456 originale, il sultano ha chiesto a Pininfarina di realizzarne una versione station wagon, prodotta in sei esemplari, tutti acquistati dal reale.
Ferrari 456 GT Venice. Nel cofano c’è il V12 della famiglia F116 da 5.5 litri e 485 CV di potenza, capace - nella versione “normale” di far accelerare l’auto da ferma a 100 km/h in 4,8 secondi e di raggiungere i 300 km/h.
Ferrari 456 GT Venice. Le richieste del sultano per la 456 non si sono limitate alla wagon: nello stesso anno, il 1996, sono state commissionate anche le versioni cabriolet (è la prima immagine di questa galleria) e berlina a tre volumi.
Ferrari 288 GTO Indiana Blue. Delle numerose GTO presenti nella collezione del Sultano questa è una delle più originali: l’esemplare di partenza era una 288 color Rosso Corsa con guida a sinistra, prodotta nel 1985.
Ferrari 288 GTO Indiana Blue. Nel 1993 viene acquistata dalla famiglia reale, che l’ha fatta arrivare a Pininfarina, a cui era stato dato l’incarico di dipingerla in Indiana Blue, con interni abbinati, e con la guida spostata a destra.
Porsche 911 Turbo 3.6 Coupe Sonderwunsch (993). L’ultima 911 raffreddata ad aria, con un 3.6 biturbo da 408 CV. Si trattava anche del primo modello Turbo con trazione integrale.
Porsche 911 Turbo 3.6 Coupe Sonderwunsch (993). La versione per il Sultano è stata realizzata dal reparto richieste speciali della Casa tedesca, con una caratterizzazione gialla portata all’estremo.
Lamborghini LM002 Carrozzeria Diomante. “Rambo Lambo”, il fuoristrada di Sant’Agata Bolognese montava il possente V12 della Countach.
Lamborghini LM002 Carrozzeria Diomante. Per renderlo unico - e quindi degno della sua collezione, il Sultano del Brunei ha chiesto a Salvatore Diomante di trasformarlo in una station wagon.
Bentley Val D’Isere. Si tratta della variante station wagon della Bentley Turbo R realizzata da Robert Jankel, che in totale ne ha prodotti undici esemplari (non tutti destinati al Brunei).
Bentley Val D’Isere. Il motore è lo stesso V8 sovralimentato della Turbo R, capace di una potenza di 300 CV e 660 Nm di coppia, senza però il catalizzatore.
Cizeta V16T. Sportiva a due posti nata dalla matita di Marcello Gandini, in molti aspetti anticipa la futura Lamborghini Diablo, che sarebbe arrivata pochi mesi più tardi.
Cizeta V16T. All’inizio il progetto aveva coinvolto anche il compositore Giorgio Moroder, che si sarebbe sfilato dopo la presentazione dell’auto. Il motore era un V16 aspirato da 6.0 litri e 540 CV di potenza massima.
Bugatti EB110 Super Sport. La SS è una versione ancor più cattiva della EB110 originale, con il motore portato da 560 a 610 CV. Da 0 a 100 km/h in 3,26 secondi, velocità massima di 351 km/h.
Bugatti EB110 Super Sport. Nel 1994 ne comprò una anche Michael Schumacher per festeggiare i suoi successi in Formula 1. Il campione tedesco la scelse di colore giallo.
Aston Martin AM3. Disegnata da Scott A. Barras in Pininfarina nel 1995 su richiesta esplicita del sultano, è stata realizzata in tre esemplari sul telaio della Vantage 600.
Aston Martin AM3. Particolare in quest’auto il muso in composito di colore nero che integra anche i gruppi ottici. Il motore è il V8 da 5.3 litri turbocompresso della V600.
Aston Martin Vantage Special Series. Alla fine degli anni Novanta il sultano ha commissionato diverse Vantage, realizzate dal gruppo che si occupava dei progetti speciali per la Casa inglese.
Aston Martin Vantage Special Series. Della Serie II sono stati costruiti solo tre esemplari: come la Serie I, presentavano vistose modifiche alla carrozzeria e richiami alla DB4 Zagato degli anni Sessanta.
Jaguar XJ220 Pininfarina. Insieme alle migliaia di auto “normali” acquistate dalla famiglia reale, ci sono stati diversi lavori su commissione, come questa Jaguar XJ 220. Il motore di questo esemplare è un V6 con due turbine Garrett da 550 CV e 644 Nm di coppia.
Jaguar XJ220 Pininfarina. Tante le modifiche estetiche, in particolare per quanto riguarda la carrozzeria, ma anche di natura tecnica, come l’aggiunta del servosterzo e del cambio di F1 della Williams.
Jaguar XJ220 Pininfarina. All’interno è rimasto ben poco dell’abitacolo originale: sedili, console centrale, plancia, sterzo e pannelli porta sono stati rifatti da capo, con rivestimenti verdi e neri e strumentazione su fondo bianco.
Mercedes-Benz CLK GTR AMG Coupé. La versione stradale di una delle più celebri auto da corsa, all’epoca obbligatoria per regolamento, è stata modificata su richiesta del sultano per avere la guida a destra.
Mercedes-Benz CLK GTR AMG Roadster. Manco a dirlo, il reale non si è fatto mancare neppure la versione scoperta, sempre con la guida a destra. Il motore centrale è uguale per tutti e due i modelli, un V12 da 6.9 litri da 625 CV e 730 Nm di coppia.
Non esistono atti ufficiali, non ci sono elenchi o inventari, la documentazione fotografica è scarsa, per non dire inesistente: la collezione di auto di Hassanal Bolkiah, sultano del Brunei, è ancora un segreto ben custodito. Per le auto, innanzitutto: sportive di ogni marca e prezzo, vetture di lusso, esemplari rarissimi, alcuni costruiti su ordinazione diretta del reale, hypercar e prototipi. E poi ci sono numeri: si parla di oltre 7.000 automobili, per un valore complessivo che supera di slancio i cinque miliardi di dollari. Infine, le condizioni in cui sono tenuti i pezzi, da sempre oggetto di discussione tra gli appassionati: depositi e garage esposti agli agenti atmosferici, macchine abbandonate senza manutenzione, ma al tempo stesso guardie armate fino ai denti che sorvegliano il perimetro della proprietà. Quella che vi proponiamo oggi è una fugace sbirciatina nel piccolo stato sull’isola del Borneo: una piccola, limitatissima rassegna di alcuni dei modelli più affascinanti, stravaganti e indubbiamente costosi della collezione d’auto più ricca del mondo.