In Germania
Mezzi pubblici gratis, contro l'inquinamento
Mezzi pubblici gratis, per disincentivare l’utilizzo delle auto private e riuscire a ridurre l’inquinamento atmosferico come richiesto dalla Commissione europea. Potrebbe essere questa la soluzione adottata in Germania, che si prepara a una sperimentazione rivoluzionaria in cinque città di medie dimensioni: l’ex capitale federale Bonn (oltre 300 mila abitanti), Essen (quasi 600 mila), Mannheim (300 mila), Herrenberg (circa 30 mila) e Reutlingen (112 mila). È questo il contenuto della lettera inviata a Bruxelles da tre ministri tedeschi, confermata dal portavoce della cancelliera Angela Merkel.
Procedura d’infrazione. I test, per ora introdotti in via sperimentale e temporanea, servirebbero a evitare la procedura di infrazione della Commissione europea per lo sforamento dei parametri sulla qualità dell'aria, in particolare per quanto riguarda le emissioni di diossido di azoto. Inoltre, per migliorare la qualità dell'aria nelle città più inquinate, ci sarebbe la proposta di introdurre nuovi limiti più restrittivi per le emissioni di taxi e bus e la creazione di zone cittadine a emissioni ridotte.
Gestione a rischio. Di fronte a questa prospettiva, i sindaci e l'associazione dei Comuni hanno manifestato forti perplessità dal punto di vista economico. Il dirigente del secondo municipio di Monaco (città per ora non interessata dalla sperimentazione), Josef Schmid, ha sottolineato che la società dei trasporti della capitale bavarese, nel 2016, ha servito 711 milioni di passeggeri per un introito di 872 milioni di euro. Di fronte a un aumento del numero di passeggeri (del tutto prevedibile nel caso di azzeramento del costo del biglietto) e senza più entrate, la gestione del trasporto pubblico diventerebbe molto complicata. "I Comuni e le aziende locali di trasporti non possono pagare i 13 miliardi che costerebbe una simile misura, che può diventare solo un progetto futuro a lungo termine", ha commentato Gerd Landsberg, a capo dell'Associazione delle città e dei Comuni tedeschi. Nella sola città di Mannheim, rendere gratuiti i mezzi pubblici costerebbe 80 milioni di mancato “incasso” ogni anno.
Manovra diversiva. Dal fronte ambientalista, il consulente per la mobilità dei Verdi e membro della Commissione trasporti al parlamento europeo, Michael Cramer, giudica la proposta come una “manovra diversiva” per scongiurare la minaccia della procedura di infrazione, senza affrontare la questione con serietà. A suo parere, per migliorare la qualità dell'aria, si dovrebbero eliminare le agevolazioni fiscali al diesel e proseguire con gli aggiornamenti tecnici delle auto di questo tipo.
Non è un aiuto alle Case. Da parte governativa, il portavoce del ministero dell'Ambiente, Stefan Gabriel Haufe, ha precisato che le misure proposte non mirano ad alleggerire l'onere per le case automobilistiche, che devono pagare le modifiche alle emissioni dei veicoli diesel già in circolazione. "A lungo termine – ha spiegato nel corso di una conferenza stampa - non è possibile ridurre i livelli eccessivi di inquinamento nelle città se non si riducono le emissioni di ossidi di azoto dei motori diesel".
Da noi il biglietto rincara. Il caso tedesco interessa anche l’Italia, che al pari della Germania si trova a rischio infrazione dopo i richiami dell’Ue per non aver centrato gli obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria. Proprio ieri, però, al contrario di quanto viene proposto dal governo tedesco, si è saputo che il Comune di Milano sta pensando di aumentare il costo del biglietto Atm da 1,50 a 2 euro, fatte salve le misure per mettere al riparo dagli aumenti le categorie più deboli, studenti e anziani, grazie agli abbonamenti. Mentre a Roma, i conti dell’Atac, azienda municipalizzata della capitale, non sembrano trovare una soluzione a breve: da dieci anni i bilanci sono sempre in rosso e si è arrivati a un debito complessivo di 1,3 miliardi di euro. Tra i problemi, particolarmente grave sarebbe proprio l’evasione tariffaria, che nel 2016 ha raggiunto quasi 126 mila violazioni, contro le 100 mila dell’anno precedente.