Milano
La Tangenziale Ovest compie 50 anni
Gennaio 1968: gli automobilisti possono finalmente percorrere la Tangenziale Ovest di Milano, la prima di tutte le grandi circonvallazioni lombarde. Un’opera che, all’epoca, stupisce per la sua estensione (ben 32 km) e per l’idea di servire sia l’agglomerato urbano sia di collegare tra loro tutti gli assi ad alta velocità che convergono verso il capoluogo: l’Autolaghi, la Torino-Milano, l’Autostrada dei Fiori, l’Autosole. È l’epoca del grande sviluppo viario del nord Italia, gli stessi anni in cui vengono costruite e inaugurate la sopraelevata di Genova, la tangenziale di Bologna, l’AutoBrennero, il traforo del Monte Bianco.
Due anni e mezzo di lavori. I lavori della Ovest iniziano nel luglio 1965. A febbraio 1966 è realizzato un primo 10% del tracciato, a dicembre dello stesso anno il 50%. L’apertura al traffico dell’intero percorso, prevista nella seconda metà del 1967, slitta in realtà all’inizio del 1968, e per 20 km soltanto: i rimanenti 12, quelli più a sud (tra la Milano-Genova e la Milano-Bologna) saranno aperti solo ad aprile. Le prime immagini della nuova strada di scorrimento veloce, riportate da Quattroruote, mostrano una tangenziale in pieno giorno più deserta di quanto la si possa trovare, oggi, in una notte d’agosto: gli automobilisti la usano pochissimo anche perché, nella corsa contro il tempo per rispettare la scadenza, ancora non è stata prevista la segnaletica. Le cose, come sappiamo, sarebbero cambiate (e parecchio…) nel mezzo secolo successivo.
Collega le statali. Nel suo sviluppo complessivo, la Ovest parte dalla barriera di Terrazzano (km 7+400 dell’Autolaghi) e – descrivendo un ampio arco, con un raggio medio di 9 km dal centro della città – raggiunge la Milano-Bologna 4 km a nord di Melegnano. Passa per Rho, Pero, Cornaredo, Baggio, Corsico e Opera e collega numerose statali tra cui la 33 del Sempione per Legnano, la 11 Padana Superiore per Novara, la 35 per Pavia.
Due e tre corsie. Sin dall’inizio viene dotata di un enorme spartitraffico centrale largo 10 metri, completato da siepi antiabbagliamento concave con drenaggio centrale; gli oltre 10 metri di larghezza su entrambi i lati prevedono successivi allargamenti della sede stradale su tre corsie per senso di marcia, avvenuti nei primi anni ’80. All’inizio, la Ovest è infatti a due sole corsie più la sosta d’emergenza. Costata poco meno di 600 milioni di lire al chilometro per un totale di 18,9 miliardi, è finanziata dal Comune e dalla Provincia di Milano, dalla società concessionaria (la Milano-Serravalle, che tuttora la gestisce) e, in misura simbolica (0,04%) dallo Stato.
Le altre tangenziali. Completata la Ovest (che nella nomenclatura degli assi autostradali diventerà successivamente la A50) iniziano, nel 1969, i lavori della Est (A51), inaugurata nel 1973 per collegare in modo diretto - con i suoi oltre 29 km di percorso - la A1 Milano-Bologna con la A4 Milano-Torino, attraversando la città con numerose tratte soprelevate (mentre invece la Ovest è più a raso). Il sistema viario milanese viene infine completato con i 13 km della Tangenziale Nord (A52) realizzata il 1989 e il 1994 e i 32 km della Tangenziale Esterna Est (A58) inaugurata nel 2014. Da anni esiste anche il progetto per la realizzazione della Tangenziale Ovest Esterna che completerebbe il secondo anello intorno alla città, quello più periferico. L’opera, considerata non necessaria e anche contestata da più parti (l’arteria attraverserebbe il Parco Agricolo Sud e quello del Ticino, collegando Magenta a Melegnano) finora è rimasta sulla carta.