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Nuovi progetti
DJ Paolone, la Polonia e la saga di Spalluto

Nicolò Minerbi
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La premessa: la Polonia continua a superare la media di crescita economica europea. Ecco spiegato il motivo della sua scalata nella classifica dei PIL (i prodotti interni lordi) dei membri dell’Unione. Cosa che, per la cronaca, oggi come oggi l’ha portata a quota sei, davanti a Svezia e Belgio. Non essendo un bollettino di economia, la disamina di questa parabola effervescente si fermerebbe qui, se questo trend non aiutasse a capire una cosa: l’ultima telefonata che ho avuto con Paolo Spalluto, per i fan, DJ Paolone (e chi ha partecipato alle serate danzanti che chiudono i suoi eventi automobilistici sa che è un titolo meritato sul campo).

L’auto è mobile, ma l’economia non lo è meno. Per fare prodotti di qualità, eventi motoristici compresi, le due cose devono andare dalla stessa parte (del mondo) e nello stesso momento. Insomma, la notizia è che le antenne di Spalluto, e non solo le sue, sono ufficialmente puntate oltre la cortina che fu. Oggi più che mai, visto che l’Inghilterra ha preso il largo con la Brexit, il Medio Oriente si sta proponendo come calamita di eventi sportivi o espositivi, anche dell’automotive, e gli USA. Be’, gli USA… E ti vien voglia di canticchiare Battiato, “cerco un centro di gravità permanente…”.

Ma adesso che si fa? Spalluto & Co. la prendono con filosofia: “La risposta è dentro di te”. Ovvero, oltre ai riferimenti alla storia e alla cultura motoristica che sono i fiori all’occhiello della Vecchia Europa, c’è anche un invito a rimanere coi piedi per terra. E a star dentro ai propri confini: morale, cosa c’entri la Polonia con DJ Paolone è sempre più chiaro, e lo sarà ancora di più in un prossimo futuro. Ma per ora accontentati di questo che è quanto è dato scrivere, più che sapere.

Un vulcano d’idee. Spalluto erutta qua e il terremoto si sente là. Se non nell’immediato, fra qualche tempo. Ma prima che tutto questo magma si trasformi in solide realtà, tanto per rimanere nella metafora, godiamoci i due eventi elvetici, Passione Engadina, grande classico di fine estate (21-24 agosto), arrivato alla sua edizione numero 14, e il neonato Le Flair, che ha debuttato a maggio all’insegna dell’eleganza e del savoir faire. A onor del vero, in programma ce ne sarebbe stato anche un terzo, di evento firmato Spalluto: The Icon. Ma la maratona tra St. Moritz e Kitzbühel è stata rimandata di un anno per non sovrapporsi ad altre manifestazioni svizzere. Quando si dice fair play

Un’anticipazione su Passione Engadina. Quest’anno la notizia è che l’evento alpino, che della sua italianità da esportazione ne ha fatta una bandiera (oltre che un modello di business vincente), apre eccezionalmente alle straniere. E lo fa alla grande. Come? Mettendo, l’un contro l’altro rampanti, i due cavallini più vincenti della storia delle corse: Ferrari e Porsche. Insomma, ne vedremo delle belle (e delle rare).