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Industria e Finanza

Gruppo PSA
Dietrofront dall'Iran per il rischio sanzioni Usa

Andrea Sansovini
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Gruppo PSA - Dietrofront dall'Iran per il rischio sanzioni Usa

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Gruppo PSA - Dietrofront dall'Iran per il rischio sanzioni Usa

Da una parte, il piano del gruppo PSA per l’espansione in Medio Oriente, Asia e Africa, come parte essenziale del cosiddetto Push to Pass. E i forti investimenti, in particolare in Iran, resi possibili dagli accordi sul nucleare e dalla riapertura di un Paese considerato una “potenza regionale”, con una popolazione di quasi 80 milioni di abitanti, nel commercio globale. Dall’altra, il piano di rientro negli Usa, annunciato da due anni dall’ad Carlos Tavares e ormai arrivato alla fase decisiva, con l’apertura del quartier generale ad Atlanta e l’intenzione di vendere auto agli americani dal 2026. E ora, il cambio di strategia. La nuova politica del presidente americano Donald Trump, che ha deciso di uscire dall’accordo sul nucleare con Teheran (che resta invece valido, al momento, per l’Europa, la Russia e la Cina) ha di fatto costretto il gruppo PSA a un sostanziale dietrofront dall'Iran per evitare le sanzioni statunitensi, che minacciano di colpire banche e aziende che continueranno a fare affari con il Paese mediorientale. "Il gruppo ha iniziato a sospendere le sue attività di joint venture, per conformarsi alla legge degli Stati Uniti entro il 6 agosto", si legge in una dichiarazione della PSA. "Con il sostegno del governo francese, il gruppo PSA sta collaborando con le autorità degli Usa per prendere in considerazione una deroga". In ogni caso, secondo la Casa francese, le operazioni in Iran rappresentano meno dell'1% del fatturato e il nuovo contesto non modificherebbe gli obiettivi generali del piano Push to Pass, né le attuali linee guida finanziarie.

Le richieste di Washington. Il segretario del Tesoro Usa, Steven Mnuchin, ha precisato che Washington non vuole permettere all’Iran di usare i mercati e il sistema finanziario statunitense finché non avrà accettato la rinuncia permanente al nucleare e la messa al bando dei programmi missilistici, ma ha anche parlato di possibili esenzioni alle sanzioni per i Paesi che ridurranno "sensibilmente" le operazioni commerciali con Teheran. Le Case francesi, su questo fronte, sono le più esposte. Oltre al gruppo PSA, che ha avviato accordi di produzione con Iran Khodro per 700 milioni di euro, infatti, anche la Renault si era mossa rapidamente per firmare nuovi accordi di produzione per riprendere la partnership con la locale Saipa annunciando un nuovo investimento per aumentare la capacità produttiva a 350.000 veicoli. Inoltre, tra le compagnie francesi attive in Iran figura il gigante petrolifero Total, anch’esso impegnato per ottenere esenzioni dalle sanzioni imposte dall'amministrazione Usa.