Mercato europeo
Nuova frenata a settembre: -4,2%
Il mercato europeo dell'auto registra un altro mese in negativo. A settembre, secondo i dati diffusi dall'associazione dei costruttori Acea, le immatricolazioni nell'area Ue+Efta+Uk si sono attestate a 1.118.083 unità, per un calo del 4,2%. La flessione, che segue il -18,3% di agosto, è più pronunciata nell'Unione Europea, dove le targhe sono scese del 6,1% a causa della contrazione a doppia cifra di Francia (-11,1%), Italia (-10,7%) e Germania (-7%). Tra i cosiddetti "major market" continentali si salvano solo la Spagna /+6,3%) e, in misura minore, il Regno Unito (+1%). Il consuntivo dei primi nove mesi dell'anno resta comunque positivo, con 9.779.605 registrazioni in Europa (+1%, +0,6% per la sola Ue).
Le alimentazioni. Settembre ha assistito a un rimbalzo per le immatricolazioni di auto a batteria, salite del 13,9% in tutta Europa. Nella sola Ue, però, il tasso di crescita è inferiore e pari al 9,8%, abbastanza per spingere la quota di mercato dal 14,8% al 17,3%. Prosegue il declino delle ibride plug-in, con un -11,7%, appesantito dal -22,3% del blocco comunitario. Prosegue, invece, il trend positivo delle ibride non ricaricabili: +12,3% in Europa e +12,5% nella Ue, dove salgono dal 27,4% a 32,8% e superano le auto a benzina tradizionali. Queste ultime perdono il 18,8% in Europa e 17,9% nei Paesi del blocco, scendendo dal 34% al 29,8% del mercato. Infine, non si arresta il declino del diesel, prossimo a scendere sotto il 10% del mercato: a settembre, le auto a gasolio subiscono un calo del 23,8% e, nella sola Ue, una contrazione del 23,5%, attestandosi su una quota del 10,4%.
Il tonfo di Stellantis. Esaminando in profondità i dati dell'area Ue+Efta+Uk, spicca l'influenza di Stellantis nel determinare l'andamento del mercato. Infatti, tra i grandi costruttori europei, il gruppo guidato da Carlos Tavares è l'unico a registrare un calo a doppia cifra: -26%, con 148.306 targhe e forti contrazioni per Citroën (-42%), Fiat (-43,7%), Lancia (-71,6%), DS (-31%) e Opel (-25,2%). Fanno poco meglio Peugeot (-5,3%) e Jeep (-9,9%). Positivo il gruppo Volkswagen con un +1%, 288.459 immatricolazioni e la spinta della Skoda (+19,4%) ad annullare l'andamento negativo di Volkswagen (-0,9%) e Audi (-8,7%). Scende anche Renault: le 100.613 targhe mensili implicano un calo dell'1,8%, legato sostanzialmente al -7% della Dacia, mentre il marchio della Losanga guadagna il 2,1%. Il gruppo Hyundai perde il 4,9%, mentre salgono la Toyota (+3,6%) e il gruppo BMW (+5,1%). In territorio negativo anche Mercedes-Benz (-2,9%) e la Ford (-16,2%), in spolvero Volvo (+24,2%) e Tesla (+29,8%). Bene Jaguar Land Rover (+4,6%), giù Nissan (-12,3%), Saic (-28%), Suzuki (-12,4%) e Mazda (-15%). La Honda sale del 14,2%, mentre la Mitsubishi scende del 13,1%.
Il commento dell'Unrae. L'associazione italiana delle Case estere punta l'attenzione su diversi temi caldi, tra cui la richiesta del governo di anticipare al 2025 la clausola di revione del bando delle endotermiche, l'invito dell'Acea a posticipare di due anni l'introduzione dei nuovi target emissivi e le trattative tra Bruxelles e Pechino sui dazi. A tal proposito, il direttore generale, Andrea Cardinali, sottolinea che "serve assolutamente e urgentemente chiarezza sulle politiche ambientali e doganali dell’Unione Europea", mentre a livello nazionale auspica "che il settore automotive venga preso in giusta considerazione nella imminente Legge di Bilancio 2025. Inoltre, è fondamentale che il governo intervenga con un Dpcm dedicato, delineando un piano pluriennale per supportare concretamente il percorso di transizione energetica del nostro Paese", aggiunge Cardinali, chiedendo anche "interventi immediati" sul fronte incentivi, tra cui la piena disponibilità dei 240 milioni di fondi residui dalla dotazione 2024, il recupero dei 250 milioni stanziati nel 2022 per il 2025 e l'eliminazione del price cap per la fascia 0-20 g/Km di CO2, o quantomeno la sua equiparazione alla fascia 21-60 g/Km". Infine, l'associazione torna a sollecitare una revisione della fiscalità delle auto aziendali.