Donald Trump
La corsa ai dazi non si ferma: colpiti acciaio e alluminio
Donald Trump è ormai inarrestabile nei suoi propositi protezionistici: l'inquilino della Casa Bianca ha annunciato l'imposizione di dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio da qualsiasi Paese e il prossimo varo di tariffe doganali "reciproche" su altri beni per tutti i partner commerciali pronti a varare ritorsioni di analoga portata contro gi Stati Uniti.
La Cina e gli obiettivi europei. Trump, per cui gli strumenti protezionistici sono necessari per ridurre il disavanzo commerciale statunitense, ha voluto rispondere immediatamente a una prima reazione della Cina alle politiche americane: il 10 febbraio sono entrati in vigore dazi del 10-15% su un ampio pianiere di beni importanti dagli Usa, come macchinari agricoli o Gnl. In tale contesto, anche l'Europa si prepara a reagire. Lo ha assicurato il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: "Il nostro alleato di lunga data, gli Stati Uniti, ha stabilito una nuova agenda. L'Europa è pronta per un dialogo robusto, ma costruttivo con gli Stati Uniti tra crescenti incertezze. Siamo coscienti delle sfide potenziali ma siamo pronti per questo. E l'Europa mantiene fermamente la rotta sui suoi impegni e partnership globali. Voglio essere chiara", ha aggiunto von der Leyen, "l’Europa salvaguarderà la sua sicurezza economica e nazionale. Ma è anche importante trovare un giusto equilibrio che ponga l’accento sugli strumenti positivi della politica economica, come commercio, investimenti, innovazione e produzione. Vogliamo evitare una corsa globale al ribasso che non è nell’interesse di nessuno. Questo deve essere il nostro obiettivo principale, anche mentre ci prepariamo per tutti gli scenari".
I legami transatlantici. Per von der Leyen è ora necessario concentrare l'attenzione su "rafforzamento di legami economici che danno risultati per gli europei, quelli che aiutano a creare posti di lavoro, abbassare i prezzi e rafforzare la sicurezza". "La partnership transatlantica è stata la pietra angolare della pace e della prosperità per la maggior parte del secolo", ha proseguito il presidente del massimo organo esecutivo della Ue, sottolineando come "nessun’altra economia al mondo è così integrata in modo così avanzato: insieme, l’Ue e gli Stati Uniti rappresentano quasi il 30% del commercio globale di beni e servizi e oltre il 40% del Pil globale. Le aziende europee negli Stati Uniti impiegano 3,5 milioni di americani. E un altro milione di posti di lavoro americani dipendono direttamente dal commercio con l’Europa. Il punto è che molto è in gioco per entrambe le parti. Ci sono posti di lavoro, aziende, industrie qui e negli Stati Uniti che si basano sulla partnership transatlantica. Quindi vogliamo farla funzionare. E non solo per i nostri legami storici. Ma perché è semplicemente un business intelligente". "Quindi la nostra prima priorità è ora lavorare sulle numerose aree in cui i nostri interessi convergono. Saremo pronti per difficili negoziati dove necessario e per trovare soluzioni dove possibile. Saremo aperti e pragmatici su come raggiungere questo obiettivo, ma renderemo altrettanto chiaro che proteggeremo sempre i nostri interessi, comunque e ogni volta che sarà necessario", ha concluso von der Leyen.