2035
Anche l’Austria è pronta a chiedere un ripensamento
Rivedere il percorso per raggiungere i target
Secondo l’Austria, l'attuale regolamentazione sulle emissioni di CO₂, con il suo obiettivo di 0 g/km di emissioni allo scarico nel 2035, deve essere rivista sia perché distorce la neutralità tecnologica penalizzando le vetture plug-in e i motori a combustione interna alimentati con carburanti certificati a zero emissioni di CO₂, sia perché trascura la realtà geopolitica, come la dipendenza dalle risorse, le guerre commerciali e l'indebolimento delle catene di approvvigionamento.
Biocarburanti, tutela delle plug-in e ciclo di vita del veicolo
La soluzione? Vienna propone una strategia a due velocità: a breve termine Bruxelles dovrebbe riconoscere i biocarburanti avanzati prodotti da fonti non alimentari - che offrono risparmi di CO₂ fino al 90% durante il ciclo di vita - e i combustibili rinnovabili di origine non biologica come l’idrogeno, considerando i veicoli con queste alimentazioni come veicoli 0 g/km. Inoltre, sempre a breve termine, non dovrebbe essere adottata la fase 2 del cosiddetto utility factor, il coefficiente che indica la percentuale d’uso reale della modalità elettrica nelle auto plug-in, che andrebbe aggiornato nel 2027. A lungo termine, invece, l'Unione dovrebbe adottare il cosiddetto Lifecycle assesment (Lca), ossia la contabilizzazione del carbonio nell’intero ciclo di vita del veicolo, dalle catene di approvvigionamento, alla produzione, all’utilizzo.
Rafforzare la sovranità tecnologica della Ue
In questo contesto, sempre secondo Vienna, Bruxelles dovrebbe integrare la regolamentazione climatica con politiche industriali che rafforzino la resilienza e la sovranità tecnologica dell'Unione.