Studio Areté
Mobilità nelle città di provincia: l’auto resta regina, mezzi bocciati
I risultati del sondaggio
- Il 67% degli intervistati usa abitualmente l’auto.
- Solo 12% si affida ai mezzi pubblici.
- 12% si muove soprattutto a piedi.
- Micro-mobilità e due ruote (bike + e-bike) si fermano complessivamente all’8%.
A spingere verso l’auto è soprattutto il bisogno di velocità negli spostamenti (54%) e la percezione di un’offerta di trasporto pubblico insufficiente (29%). Solo il 36% del campione si dichiara soddisfatto dei mezzi pubblici.
Le richieste di una mobilità diversa
Il sondaggio ha analizzato anche le opinioni sulle restrizioni ai veicoli diesel Euro 5 introdotte da alcune amministrazioni comunali: il 60% del campione si dice favorevole. Le motivazioni principali? Il miglioramento della qualità dell’aria (55%), la necessità di rispettare i parametri europei (21%) e la possibilità di alleggerire il traffico urbano nelle zone centrali (24%). Chi è contrario, invece, cita l’assenza di un reale impatto sulla qualità dell’aria e il forte impatto economico sulle famiglie, costrette ad acquistare nuove vetture o a scegliere soluzioni di mobilità più costose.
Guardando al futuro, si conferma una lenta transizione verso una mobilità più diversificata: il 50% degli italiani che vivono in città di provincia resta convinto che l’auto rimarrà il principale strumento per gli spostamenti, mentre il 24% prevede di affidarsi ai mezzi pubblici, il 13% continuerà a muoversi a piedi e l’uso di bicicletta ed e-bike potrebbe crescere dall’attuale 5% al 9%.
Come sottolinea Massimo Ghenzer, Presidente di Areté, «il sondaggio evidenzia uno spaccato della mobilità italiana diverso da quello delle aree metropolitane. Una fotografia in cui l’auto è protagonista per l’assenza di alternative rapide ed efficaci, mentre i servizi di auto condivisa restano marginali: solo 1 su 100 utilizza il car sharing e il 12% ha sperimentato il car pooling. Gli italiani auspicano che in futuro migliori l’efficienza dei servizi pubblici per avere un’alternativa valida al trasporto privato».